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ASL e Ordine dei Medici del VCO: progetto pazienti

L’Azienda Sanitaria VCO e l’Ordine dei Medici del VCO insieme per la presa in carico globale dei bisogni della persona Una proposta per dare tutela al diritto alla salute ad ogni residente nella nostra ASL.

Verbania
ASL e Ordine dei Medici del VCO: progetto pazienti
Il Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri del VCO Dott. Antonio Lillo e il Direttore Generale dell’ASL VCO D.ssa Chiara Serpieri hanno manifestato apprezzamento per l’istituzione del tavolo congiunto tra la Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere (FIASO) e la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCeO) per la ridefinizione del ruolo della medicina generale alla luce delle nuove sfide della sanità.

Occasione per un confronto costruttivo sull’evoluzione della medicina di prossimità e la presa in carico integrata e globale dei bisogni della persona, a partire dagli obiettivi previsti dal Patto per la Salute, dal Piano della cronicità e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

L’evoluzione e la riorganizzazione della medicina generale, nella realtà del Verbano Cusio Ossola ad alta marginalità territoriale e a bassa densità abitativa, hanno bisogno di una chiara e coerente progettualità innovativa con la consapevolezza e preoccupazione per la carenza dei Medici di Famiglia.

Nell’incontro del 3 novembre alla presenza anche del Direttore Sanitario Aziendale D.ssa Emanuela Pastorelli, e del segretario dell’OMCeO del VCO D.ssa Adele Sacco, il Direttore Generale e il Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri del VCO hanno elaborato con lungimiranza una proposta per dare tutela al diritto alla salute ad ogni residente nella nostra ASL del VCO.

Nel 2021 su 17 zone carenti bandite dall’ASLVCO solo 2 sono state coperte, pari al 12% del fabbisogno, un dato che sottolinea la necessita di un progetto di riforma complesso e complessivo, anche con natura sperimentale per la nostra realtà da condividere con la Regione Piemonte.

La proposta emersa durante l’incontro è così articolata:
a) incremento del massimale a 1800 assistiti, su base volontaria con iscrizione in liste separate, con priorità ai medici operanti nelle forme strutturali funzionali (Case della Salute oggi, Case della Comunità domani) con implementazione delle forme associative e della dotazione di personale di studio e infermieristico per tutti i medici aderenti;

b) per i medici del Corso di Formazione di Medicina Generale che possono acquisire incarichi residui, incremento del 30% del numero massimo di assistiti in caso di attività svolta in forma singola e del 50% in caso di attività svolta forma associata presso forme multiprofessionali strutturali funzionali;

c) integrazione dei medici USCA all’interno delle forme aggregate (team multiprofessionale) per la copertura oraria presso sedi periferiche in stretta sinergia e collaborazione con i medici operanti presso la struttura centrale

d) integrazione di figure professionali infermieristiche per l’assistenza domiciliare per le persone fragili nelle zone ad alta marginalità e molto disagiate, in collaborazione con il medico depositario della scelta fiduciaria.

e) utilizzo di strumenti di telemedicina

f) promozione delle campagne di vaccinazione in corso (Covid e Influenza) e sensibilizzazione alle campagne Pneumo e Herpes Zoster

"E’ necessario poter contare su una reale organizzazione delle cure primarie" commenta il Dott. Antonio Lillo "che gestisca e renda fruibili le numerose risorse territoriali, in ambito sanitario e sociosanitario. Occorre organizzare modelli partecipativi che, con specifiche competenze, sostengano la collaborazione tra professionisti e soggetti territoriali, ribadendo che nella medicina di famiglia vanno salvaguardati il rapporto di fiducia e la libera scelta del medico da parte del cittadino, che sostanziano un’attività professionale fondata sulla personalizzazione del rapporto di cura e sulla continuità negli anni".

"Siamo consapevoli che molti vincoli di sistema non potranno che essere oggetto di valutazioni normative e istituzionali più ampie" dichiara la D.ssa Chiara Serpieri "ma l’urgenza che cogliamo nel nostro territorio ci spinge a ricercare soluzioni, anche in deroga, che bilancino adeguatamente l’interesse di tutela dei cittadini che le Istituzioni da noi rappresentate devono svolgere, con l’auspicio che ben presto l’orizzonte di approfondimento si allarghi conciliando i diversi aspetti".

La Direzione del Distretto Sanitario ha raccolto alcune prime disponibilità di Medici di Medicina Generale all’incremento del massimale a 1800 assistiti che coprirebbero ampiamente le necessità oggi registrate.



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