La ricercatrice, che si dedica a questo gruppo di lepidotteri da 7 anni, ha scoperto come questa e altre specie della stessa famiglia siano simili alle vespe non solo per la colorazione a strisce gialle e nere, ma anche perché di queste imitano le traiettorie di volo e il ronzio. Per osservare i Sesiidi non è sufficiente un retino entomologico, ma si devono utilizzare particolari attrattivi odorosi, chiamati feromoni, che imitano quelli emessi dalle femmine fertili e attirano quindi individui di sesso maschile.
Dal 2020 al 2023 Marta sarà in Italia per studiare il mimetismo acustico di questo gruppo, ovvero la capacità di questi insetti di imitare il ronzio delle vespe; la ricerca si svolgerà in collaborazione con il Laboratorio di Zoologia del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università degli Studi di Torino.
I risultati emersi, raccolti da Simona Bonelli, Andrea Mosini, Marta Skowron Volponi, Alessandra Pollo e Alessia Baral, contribuiscono ad incrementare le conoscenze sugli insetti impollinatori dell’arco alpino, per cui sono già stati attivati degli studi da parte di molti Enti e Società tra i quali, in Val Grande, l’Università di Torino (DISAFA e DBIOS). Tra le altre specie di impollinatori selvatici censiti quest’anno all’interno del Parco Nazionale Val Grande e tutelati dalla Direttiva Habitat dell’UE vi sono, ad esempio: Phengaris arion, Phengaris alcon e Parnassius apollo.