Voglia di ritmi più lenti e in armonia con la natura? Di luoghi incontaminati in cui respirare a pieni polmoni e far crescere i propri figli in libertà? Di un posto diverso dove continuare il proprio lavoro, sempre più connesso e smart, o in cui iniziare magari una nuova attività?
Cambiare vita si può. E la Regione Piemonte ti aiuta a farlo, lanciando una campagna nazionale che offre incentivi a chi sceglie di trasferirsi da una città italiana in uno dei piccoli comuni di montagna incastonati tra le Alpi piemontesi.
“La montagna non è e non va vista come una riserva inaccessibile, ma come un grande propulsore di economia, natura, enogastronomia, turismo e di tutto ciò che di meraviglioso ha da offrire - sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Penso che, dopo due anni di pandemia, questa idea dell’aria fresca, dell’aria pulita, della possibilità per chi lo desidera di vivere a contatto con la natura, siano valori su cui investire per il nostro futuro e per quello delle nostre straordinarie montagne”.
L’iniziativa punta a sostenere la rivitalizzazione e il ripopolamento delle aree montane, anche a seguito dei bisogni sociali crescenti causati dall’attuale emergenza sanitaria.
Chi risiede in un centro urbano in Italia e intende acquistare o recuperare un immobile in un comune montano del Piemonte con meno di 5.000 abitanti, da rendere prima casa trasferendovi la propria residenza, potrà aderire ad un bando della Regione Piemonte che offre contributi da 10 a 40 mila euro. Il bando stanzia complessivamente 10 milioni di euro.
“Una promessa mantenuta e l’offerta di una scelta di vita nuova - dichiara Fabio Carosso, vicepresidente e assessore alla Montagna della Regione Piemonte -. Conosco le nostre montagne: abbiamo comprensori sciistici di fama mondiale accanto a valli e borghi da riscoprire che pagano lo spopolamento. Durante i primi mesi del mio mandato ho visitato molte delle Unioni montane, incontrato i sindaci di piccoli Comuni e subito ho chiesto al settore Montagna di lavorare alla realizzazione di un’iniziativa che potesse aiutare i giovani a scegliere la montagna per viverci”.
Il bando verrà pubblicato il 1° settembre su https://bandi.regione.piemonte.it e all’inizio di novembre verrà aperta la piattaforma per le domande; per presentarle ci sarà tempo fino a fine di dicembre 2021.
Una misura che non resterà isolata e che si aggancia in modo sinergico ad un altro bando che la Regione Piemonte lancerà in autunno per incentivare la nascita delle “botteghe dei servizi” con specifici contributi per sostenere le attività nei territori montani che offrono servizi alla cittadinanza.
“Insieme al bando residenzialità - afferma ancora il vicepresidente Carosso - stiamo lavorando con le Unioni montane all’individuazione di importanti azioni per le nostre ‘botteghe dei servizi’, volte a contrastare la desertificazione commerciale nei paesi montani e, di conseguenza, a garantire agli abitanti di queste zone la fruizione di beni e servizi che ne migliorino la qualità della vita”.
In tutto sono 465 i Comuni montani del Piemonte con meno di 5 mila abitanti protagonisti del bando (48 in provincia di Alessandria, 12 in provincia di Asti, 48 in provincia di Biella, 132 in provincia di Cuneo, 3 in provincia di Novara, 132 in provincia di Torino, 66 nel Verbano-Cusio-Ossola, 24 in provincia di Vercelli). È possibile consultarli sul sito della Regione Piemonte.
Possono presentare la domanda i nati a partire dal 1955 e, per fare in modo che al bando aderiscano soprattutto i giovani, i nati dopo il 1980 riceveranno un punteggio più alto.
Punteggio premiante anche per gli interventi effettuati in un Comune ad alta marginalità, l’attività lavorativa esercitata in un paese montano oppure in smart-working almeno al 50% nell’abitazione per la quale si chiede il finanziamento, un Isee uguale o inferiore a 20.000 euro, almeno un figlio di età uguale o inferiore a 10 anni che avrà residenza e dimora abituale nell’immobile acquistato. Punti in più anche per recuperi realizzati con soluzioni architettoniche e paesaggistiche previste dalla Regione Piemonte e per l’utilizzo dei materiali tipici del paesaggio alpino piemontese, ma anche se l’incarico dei lavori viene dato ad imprese con sede legale in un Comune montano piemontese.
Per beneficiare dei contributi occorre essere titolari del diritto di proprietà, oppure impegnarsi ad acquisire un diritto di proprietà, di un’unità immobiliare ad uso residenziale censita catastalmente nel territorio dei 465 Comuni interessati e trasferirvi la propria residenza e dimora abituale per dieci anni. In caso di contributo relativo all’acquisto, l’atto di compravendita dovrà essere stipulato entro 6 mesi dalla data di approvazione della graduatoria, mentre i lavori di recupero del patrimonio esistente dovranno essere ultimati entro 18 mesi. La rendicontazione dovrà essere trasmessa, invece, entro 3 mesi dalla conclusione dei lavori di recupero, ovvero dalla stipula dell’atto di compravendita.
https://www.regione.piemonte.it/web/pinforma/gallery/tutte-immagini-della-campagna-comunicazione è il link dove è possibile vedere e scaricare le immagini della campagna. Tra i testimonial ci sono anche persone e famiglie che hanno già scelto di vivere nelle montagne del Piemonte.
"Via dalla città" incentivi per chi va a vivere in montagna
Contributi da 10 a 40 mila euro per acquistare o ristrutturare una casa. Il bando uscirà il 1° settembre con un investimento di 10 milioni di euro.
9 commenti Aggiungi il tuo
Come per l'ennesima volta si buttano i soldi dei cittadini, la montagna come luogo di vita costante è stato un passaggio storico come tanti altri ,ma bisogna mettersi in testa che è finito.
O si porta del lavoro serio con occupazioni sicure e costanti nel tempo oppure lasciate perdere è solo uno spreco di risorse,
Per vivere in montagna ci vogliono tutte le strutture che vi sono altrove ,scuole centri di aggregazione presidi sanitari e potrei continuare ,non basta dire che si lavora da casa col computer.
O si porta del lavoro serio con occupazioni sicure e costanti nel tempo oppure lasciate perdere è solo uno spreco di risorse,
Per vivere in montagna ci vogliono tutte le strutture che vi sono altrove ,scuole centri di aggregazione presidi sanitari e potrei continuare ,non basta dire che si lavora da casa col computer.
Ho dato un'occhiata all'elenco dei comuni del VCO aderenti all'iniziativa: per quelli in fascia 3 mi sembra una cosa superflua in quanto trattasi di comuni, magari piccoli, ma ben strutturati, facilmente raggiungibili con i mezzi pubblici, vicini o addirittura confinanti con grandi centri cittadini, alcuni turisticamente votati ed attrezzati allo scopo, con massiccia presenza di seconde case e dove il movimento di residenze da e per quei paesi è già buono di suo. Per quelli in fascia 1 invece condivido in toto i dubbi di Giovanni, soprattutto se trattasi di nuclei famigliari con figli in età scolastica. Inoltre la geomorfologia del territorio del VCO e la rete stradale fatiscente e priva di costante manutenzione non invita e facilita certo nuovi insediamenti a coloro che da questi paesi dovrebbero poi muoversi per lavoro, studio od altri motivi. Vi è poi il rischio che la "residenza anagrafica" diventi in un secondo momento solo un fatto puramente.....anagrafico, cui non corrisponde la realtà dei fatti. In un certo senso spero di sbagliarmi, ma al momento resto scettico.
Ciao lupusinfabula
vero: mi sembra un'iniziativa che, in teoria, potrebbe anche essere condivisa dal punto di vista ambientale ma, nei fatti, mi riporta alla mente vecchie politiche di regimi autoritari, dove si faceva finta di incentivare spostamenti di massa, in ambo le direzioni a seconda della convenienza economica....
vero: mi sembra un'iniziativa che, in teoria, potrebbe anche essere condivisa dal punto di vista ambientale ma, nei fatti, mi riporta alla mente vecchie politiche di regimi autoritari, dove si faceva finta di incentivare spostamenti di massa, in ambo le direzioni a seconda della convenienza economica....
Stiamo parlando di norme regionali attuali e c'è chi va a rinvangare provvedeimenti che andrebbero contestualizzati in altri tempi e situazioni. Ciò significa non conoscere la storia, quella della bonifica delle paludi pontine, tante per fare un esempio: ma inutile perdere tempo con chi di vede la storia con occhio distorto (....anzi, sinistorto!)
Ciao lupusinfabula
mah, non ci vedo nulla di male nell'esprimere un parallelismo, anche se un po' forzato, lo ammetto. Piuttosto, sarebbe cosa buona e giusta dare una bella sferzata a certe teorie negazioniste, revisioniste e complottiste che, se non fosse per i tanti danni che hanno causato e continuano a causare, sarebbero da prendere come autentiche barzellette.... Se poi qualche pseudo-virtuoso reagisce in una certa maniera, allora tutto appare fin troppo chiaro. D'altronde, durigon docet!
mah, non ci vedo nulla di male nell'esprimere un parallelismo, anche se un po' forzato, lo ammetto. Piuttosto, sarebbe cosa buona e giusta dare una bella sferzata a certe teorie negazioniste, revisioniste e complottiste che, se non fosse per i tanti danni che hanno causato e continuano a causare, sarebbero da prendere come autentiche barzellette.... Se poi qualche pseudo-virtuoso reagisce in una certa maniera, allora tutto appare fin troppo chiaro. D'altronde, durigon docet!
Ciao lupusinfabula
solita deviazione destrorsa negligente: con la frase "in ambo le direzioni" facevo riferimento anche a regimi comunisti, (Romania, Cambogia), visto che non ho affatto menzionato il regime fascista. Semmai la tristezza appartiene a quei soloni che fanno finta di fraintendere al solo scopo di polemizzare ed attaccare inutilmente.....
solita deviazione destrorsa negligente: con la frase "in ambo le direzioni" facevo riferimento anche a regimi comunisti, (Romania, Cambogia), visto che non ho affatto menzionato il regime fascista. Semmai la tristezza appartiene a quei soloni che fanno finta di fraintendere al solo scopo di polemizzare ed attaccare inutilmente.....
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