La Regione a sostegno delle scuole paritarie dell’infanzia grazie ad uno stanziamento di 7 milioni e 700 mila euro. In arrivo i contributi che saranno destinati al concorso delle spese di gestione e funzionamento sostenute dalle scuole paritarie nel corso dell’anno scolastico 2020-2021. Le risorse saranno assegnate sia ai Comuni, alle Comunità collinari e alle Unioni montane convenzionate con scuole paritarie dell’infanzia, ma anche a tutte quelle scuole paritarie non convenzionate con gli enti locali. "E’ un segnale forte a sostegno della scuola - ha spiegato l'assessore all'istruzione Elena Chiorino - una misura che da priorità alle strutture presenti nei piccoli comuni e vuole essere di sostegno a quei sindaci che con tenacia e visione lavorano ogni giorno per mantenere i servizi essenziali nel proprio comune, perché ritenuti fondamentali per le famiglie, in supporto alla natalità e per arginare lo spopolamento del territorio".
LA RIPARTIZIONE DELLE RISORSE
Le risorse assegnate saranno così suddivise: 3.055.248 euro e 166.010 euro saranno assegnati direttamente alle scuole paritarie dei Comuni della Città metropolitana di Torino; nell’alessandrino saranno 170.698 euro e 250.547 euro i fondi assegnati alle scuole paritarie. Nell'astigiano saranno 481.035 euro senza alcun contributo diretto a scuole paritarie non convenzionate; nel biellese, saranno 234.391 gli euro destinati agli enti locali e 91.989 euro alle scuole; nel cuneese, 1.712.405 euro destinati agli enti e nessun contributo diretto alle scuole; nel novarese, 696.131 euro agli enti e 151.591 euro alle scuole; nel verbano, 470.463 euro agli enti locali a fronte di 32.985 euro alle scuole; nel vercellese, 116.681 euro ai Comuni e 69.818 direttamente alle scuole. In totale saranno 6,9 milioni di euro assegnati alle scuole dell’infanzia per il tramite degli enti locali, mentre 760 mila euro saranno destinati direttamente alle scuole paritarie non convenzionate. Per una precisa scelta dell’amministrazione regionale, come sottolineato dall'assessore, il sostegno economico andrà quindi per il 75 per cento a favore delle scuole dell'infanzia presenti in Comuni con popolazione inferiore ai 15 mila abitanti oppure situate nelle frazioni di Comuni più densamente popolati. Uno strumento per favorire sia la libera scelta educativa ma anche una migliore accessibilità ai servizi per le famiglie che vivono nei centri piccoli, cercando di arginare il sempre più diffuso fenomeno della desertificazione dei territori collinari e montani.