Al Maggiore senza casco? Allora il teatro è sicuro...
Qualche riflessione sul comunicato stampa del sindaco di Verbania
La nota con cui, a breve giro, il sindaco di Verbania ha risposto ieri a una parte delle minoranze consiliari tornate sul “caso Maggiore” dopo l'esposto alla Corte dei Conti, lascia a dir poco perplessi. Vale la pena fare qualche considerazione, ad uso dei cittadini e lettori, che non meritano di essere portati a spasso su un tema così delicato. Scrive Marchionini che “è strumentale continuare ad alzare polveroni sulla sicurezza di una struttura che da tre mesi a questa parte è la più frequentata sede vaccinale”. Ma cosa c’entra? Il nocciolo della questione è che dal 2016 a oggi il teatro non ha ancora ottenuto l'agibilità definitiva e va avanti, come noto, in deroga.
Dunque, che lo stesso sia stato individuato come luogo per affrontare l'emergenza sanitaria (e che assolva in maniera adeguata al compito affidatogli), ben poco ha a che fare coi rilievi mossi da una fetta dalle opposizioni (e da moltissimi cittadini). E’ un ragionamento di pura logica e buon senso, questo mio, che sfido chiunque a smontare.
Non contento, però, il sindaco rincara la dose sottolineando che chi di questi tempi ha varcato la soglia del Maggiore lo ha fatto senza un casco in testa e, pertanto, conseguenza logica secondo Marchionini, “in tutta sicurezza e tranquillità”. Naturalmente, è bene ribadirlo, nessuna persona dotata di senno si augura che possa accadere mai nulla di male, ma se da sei anni la struttura sulle rive del lago va avanti a colpi di deroghe, evidentemente è risultato del fatto che non ci sono ancora i presupposti perché gli organi competenti rilascino il certificato prevenzione incendi, che altrimenti ci sarebbe già. L'affermazione di Marchionini sembra pertanto ancora una volta essere davvero fuori luogo (è evidente che nessuno spettatore abbia assistito né assisterebbe mai ad uno spettacolo bardato di casco) o, quanto meno, malamente esposta agli organi di stampa.
Non è tutto. Lo stesso sindaco, dopo aver sottolineato di aver ereditato il progetto dal suo predecessore (vecchio vizio della politica italiana che permette a tutti di non assumersi mai le responsabilità fino in fondo) tira fuori la vera e propria chicca del comunicato. Lo fa affermando che “è un dovere morale ottenere l’agibilità definitive al Maggiore”. Ma come un dovere morale? Cosa c’entra la morale con la sicurezza dei cittadini? Semmai è un preciso dovere di legge, con buona pace del primo cittadino di Verbania, ed è per questo che sono in corso degli accertamenti, comprese le denunce via via presentate dal gruppo Lega.
Lettera aperta del senatore e commissario Lega Salvini Verbania, Enrico Montani