Il distanziometro in Piemonte. Si rammenta che la legge 9/2016 nell’applicare il cd. “distanziometro” – l’obbligo di una distanza minima delle sale da gioco e degli esercizi commerciali che ospitano apparecchi quali slot machine e videolottery dai luoghi sensibili quali scuole, impianti sportivi, strutture ospedaliere, etc. – lo ha imposto progressivamente anche alle licenze attive al momento dell’entrata in vigore della normativa (per approfondire consulta la scheda di sintesi sulla legge).
I DATI PRINCIPALI
Gioco fisico in calo dell’11 per cento. “Dopo il 2016 si assiste ad una forte diminuzione dei volumi di gioco fisico in Piemonte – si legge nella Relazione – a fronte di un incremento nelle altre regioni italiane. Rispetto al dato del 2016, anno di entrata in vigore della Legge piemontese, la diminuzione registrata in Piemonte nel 2019 è di 572 milioni di Euro (-11%), mentre nel resto della nazione la riduzione è iniziata solo nel 2019, -18 milioni di Euro (-0,03%)”. Netto anche il calo delle perdite – la differenza tra somme giocate e vinte – pari al 16.5%, “più consistente rispetto a quanto accade nel resto d’Italia (-0,9%)”.
Effetto sostituzione con altri giochi “molto contenuto”. Dai dati emerge come il netto calo del giocato sugli apparecchi quali slot machine e VideoLottery non sia stato compensato, se non in minima parte, da altre tipologie di giochi.
“Escludendo gli apparecchi, tutti gli altri giochi fisici in Piemonte sono cresciuti nel 2019 di 321 milioni di euro, pari ad un +21,9%, mentre nel resto d’Italia l’aumento è stato pari al 8,4%. Tuttavia la diminuzione del gioco legato agli apparecchi nello stesso periodo è stata pari a 893 milioni di Euro, quasi tre volte più grande della crescita degli altri giochi fisici. La crescita degli altri tipi di gioco non ha dunque neutralizzato l’effetto che la legge regionale ha avuto su slot machine”.
Online, crescita in linea con il resto d’Italia. Secondo la Relazione la crescita dei volumi dei giochi d’azzardo online nel periodo preso in considerazione ha registrato un andamento pressoché identico sia nel resto d’Italia (+72%) che in Piemonte (+70%). “Per questo motivo è ragionevole sostenere che la gran parte dell’aumento che ha riguardato il Piemonte, se non la totalità, si sarebbe verificata anche in assenza dell’intervento del legislatore”. Non vi è stata pertanto una migrazione dei giocatori dal fisico all’online per effetto della legge 9/2016.
Calo occupazione nel settore in linea con il resto del mercato del lavoro. “I dati dell’Osservatorio regionale sul mercato del lavoro del Piemonte mostrano l’andamento delle assunzioni e delle cessazioni dell’occupazione dipendente nei settori di riferimento – si evidenzia nella Relazione – Per quanto riguarda le tabaccherie il dato è abbastanza stabile e nei quattro anni il saldo complessivo è positivo. Invece, sul versante sale da gioco, nei quattro anni si registra un saldo leggermente negativo, ma in linea con il resto del mercato del lavoro.”
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