Un'opportunità normativa particolarmente utile in un contesto come quello attuale in cui è urgente la necessità di reperire personale sanitario.
«Con questa manifestazione di interesse estendiamo la possibilità di avvalerci della collaborazione di professionisti provenienti da qualunque parte del mondo, purchè in possesso del permesso di soggiorno per motivi di lavoro. Nelle nostre Aziende sanitarie già oggi lavorano medici provenienti da Cuba, San Salvador, Messico e Brasile. Nella prima fase dell'epidemia abbiamo avuto la collaborazione preziosa di medici della Brigata cubana nelle Ogr e a Vercelli stanno per arrivare 34 medici e infermieri dalla Cina. E' la dimostrazione concreta che da parte nostra non esiste alcun pregiudizio: in questa fase stiamo facendo tutto il possibile per garantire che al nostro sistema non venga a mancare il personale necessario a gestire l'epidemia, tanto che abbiamo chiesto aiuto di nuovo a Cuba e alla Cina ed ogni contributo, da qualunque parte del mondo arrivi, è il benvenuto. Anche nei prossimi bandi dell'Unità di Crisi saranno valorizzati e rispettati i requisiti previsti dal Decreto Cura Italia », afferma l'assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Luigi Genesio Icardi.
I requisiti previsti dalla manifestazione d'interesse per i medici sono: laurea, eventuale specializzazione, abilitazione all'esercizio della professione, certificazione di iscrizione all'Ordine o Albo professionale in Italia o nel paese di provenienza.
Per gli infermieri: titolo di studio abilitante alla professione; certificazione di iscrizione all'Ordine o Albo professionale in Italia o nel paese di provenienza.
Per i cittadini non UE è richiesto anche il permesso di soggiorno che consente di lavorare.
Il compenso orario previsto è pari a:
60 euro lordi per incarichi libero professionali o di collaborazione coordinata e continuativa conferiti a medici specialisti;
40 euro lordi per incarichi libero professionali o di collaborazione coordinata e continuativa conferiti a medici laureati e abilitati privi di specializzazione;
30 euro lordi per incarichi libero professionali o di collaborazione coordinata e continuativa conferiti a infermieri.
Le candidature dovranno essere presentate mediante procedura telematica, attiva 24 ore su 24, da qualunque postazione internet, sul sito https://aslcittaditorino.iscrizioneconcorsi.it/
L'avviso rimane aperto per tutto il perdurare dell'emergenza Covid.
Gli interessati, in possesso dei requisiti, saranno inseriti in un elenco a disposizione delle Aziende sanitarie.
Piemonte cerca medici e infermieri extracomunitari
La Regione Piemonte lancia una manifestazione d'interesse per il reclutamento di personale medico ed infermieristico che intenda esercitare in via temporanea sul territorio regionale la professione conseguita in Italia o all'estero e regolata da specifiche direttive dell'Unione Europea, in attuazione dell'articolo 13 del decreto legge 18/2020 (cd "Cura Italia").
7 commenti Aggiungi il tuo
e'un'ottima iniziativa, a livello nazionale fin da marzo andava agito in tal senso, assumendo medici o infermieri non occupati, e anche laureandi , il cui corso di studi fosse prossimo e garantito, andavano immessi in corsi adatti al bisogno,in modo che la sanità fosse implementata pe rla necessità impellente.
Ciao Romeo
purtroppo abbiamo e stiamo pagando decenni di tagli alla sanità, che hanno avuto come conseguenze l'abbassamento degli stipendi del personale medico e paramedico, il numero chiuso alle loro facoltà universitarie, un livello di spesa fermo al 2004, cioè a 16 anni addietro, favorendo il profitto del corrispondente settore privato, anch'esso ora messo a dura prova e che quindi mostra i suoi punti deboli, altro che modello! Speriamo che i nostri politicanti abbiano imparato la lezione, anche se le conseguenze ahimè non sono sulla loro pelle.....
purtroppo abbiamo e stiamo pagando decenni di tagli alla sanità, che hanno avuto come conseguenze l'abbassamento degli stipendi del personale medico e paramedico, il numero chiuso alle loro facoltà universitarie, un livello di spesa fermo al 2004, cioè a 16 anni addietro, favorendo il profitto del corrispondente settore privato, anch'esso ora messo a dura prova e che quindi mostra i suoi punti deboli, altro che modello! Speriamo che i nostri politicanti abbiano imparato la lezione, anche se le conseguenze ahimè non sono sulla loro pelle.....
Ciao SINISTRO
pensa se avessimo destinato alla sanità i miliardi di euro che negli ultimi 15 anni abbiamo regalato ad Alitalia quanti infermieri e dottori in piu' avremmo.
pensa se avessimo destinato alla sanità i miliardi di euro che negli ultimi 15 anni abbiamo regalato ad Alitalia quanti infermieri e dottori in piu' avremmo.
Innanzitutto bentornata Lady Oscar aggiungo che qualche anno fa avevo sentito l'appello in mondovisione lanciato da un certo TG del rettore di una facoltà di medicina (forse di Milano) che invitava a non iscriversi a medicina perché c'erano troppi medici. Poi capitava di andare (anche pre covid) per ospedali e di incontrare medici che nemmeno capivano l'italiano e ora dopo che molti hanno desistito a iscriversi a medicini, scopriamo che c'è penuria di medici. Questo rettore semplicemente un genio
Speriamo capiscano la nostra lingua e che la loro preparazine sia al medesimo livello di quella dei nostri medici. Ma la vedo dura. Qualche anno fa un ospedale della zona aveva cominciato ad assumere infermieri/e provenienti dall'est europa ma ha smesso in breve tempo perchè, mi spiegava la direzione, quelle inferimiere /i che da loro erano professionali ne sapevano meno ed erano meno preparate/i delle nostre infermiere/i generiche/ci.
Ciao lupusinfabula
difatti uno dei motivi per cui sono venuti durante la prima ondata è stato proprio quello di conseguire una maggiore preparazione sul campo. Inoltre non dimentichiamo un altro fenomeno simile: quello di chi emigra proprio nei Paesi dell'Est europeo per cure sanitarie, ad es. odontoiatriche, in quanto da noi per molti pazienti i relativi prezzi sono proibitivi.
difatti uno dei motivi per cui sono venuti durante la prima ondata è stato proprio quello di conseguire una maggiore preparazione sul campo. Inoltre non dimentichiamo un altro fenomeno simile: quello di chi emigra proprio nei Paesi dell'Est europeo per cure sanitarie, ad es. odontoiatriche, in quanto da noi per molti pazienti i relativi prezzi sono proibitivi.
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