La situazione che noi RSA stiamo vivendo sta diventando o è già diventata insostenibile. E’ un vero e proprio corto circuito sanitario-amministrativo quello che stiamo vivendo. Tamponi: L’unico strumento messo in campo dalla Regione Piemonte per aiutare le RSA è la fornitura di tamponi rapidi per lo screening periodico di tutto il personale e di tutti gli ospiti. Peccato che l’esecuzione dei test e la validazione degli stessi sia a carico del personale delle strutture.
Personale (Infermieri e OSS) che le ASL stanno sottraendo alle RSA, offrendo contratti e condizioni di lavoro evidentemente più favorevoli. Il paradosso è che le ASL dovrebbero costituire delle task force di Infermieri e OSS da mettere a disposizione delle RSA in difficoltà. Peccato che tale personale, in alcuni casi, è lo stesso che se ne è andato dalle RSA. Il mancato reintegro di Infermieri e OSS non dipende dalla volontà delle RSA: purtroppo, tali figure professionali non sono presenti in numero sufficiente sul mercato del lavoro. La responsabilità è di incomprensibili scelte fatte negli anni passati sul fronte della formazione, sia universitaria che professionale. Ciò, nonostante le reiterate grida d’allarme lanciate negli anni.
Come faranno le RSA a garantire l’adeguata assistenza in mancanza di personale, in un momento drammatico come quello che stiamo vivendo? Nessuno è in grado di fornire risposte e, tantomeno, un aiuto aldilà di generiche quanto inutili dichiarazioni pubbliche sul prezioso lavoro svolto dalle RSA. Peggio, talvolta si sente solo criminalizzare e additare le RR.SS.AA. come cattivi esempi senza conoscerle VERAMENTE.
Per ciò che riguarda i tamponi molecolari, cioè quelli processati dal laboratorio analisi dell’ASL VCO e obbligatori per certificare l’avvenuta guarigione da Covid -19 di personale e ospiti, stiamo vivendo una situazione a dir poco surreale. Nonostante le norme prevedano un canale preferenziale per il personale sanitario e socio-sanitario, l’esito dei tamponi si fa aspettare anche una settimana. Siamo pertanto costretti a ricorrere al lavoro straordinario o alla revoca delle ferie perché la certificazione della guarigione dei colleghi viene emessa con ritardi inaccettabili.
Quando addirittura si “scopre” con una settimana di ritardo la positività di un operatore (spesso asintomatico) che nel frattempo ha lavorato. Con le conseguenze che ognuno può ben immaginare.
Bisca Rino Direttore Fondazione Massimo Lagostina – Omegna e RSA Villa Presibitero – Vogogna
Merletti Sergio Direttore Fondazione Opera Pia dr. Domenico Uccelli – Cannobio
Quagliaroli Cecilia Direttore RSA Samonini Rozio Balassi – Domodossola e RSA Teresa Ceretti – Villadossola