Il mio pensiero corre a quelle persone che sono sole in casa e mi auguro che abbiano almeno la possibilità di affacciarsi alla finestra o di aprire la porta di casa per sentire il rumore dell’amicizia, dell’aiuto, del sorriso che in ogni
caso è a loro vicino.
Oggi ,l’ingenuità e la naturalezza dei miei figli mi ha nuovamente colpita: Mamma tu e il papà vivete accanto a persone da proteggere, i nonni perchè hanno già compiuto 60 anni e noi perchè siamo bambini.
E’ difficile dover proteggere qualcuno? Se vuoi noi facciamo finta di essere più grandi e i nonni più giovani!
Ecco hanno risolto il problema, hanno dato una mano a noi impreparati o in difficoltà in questo periodo odioso. I ragazzini mi hanno chiesto di telefonare al “capo dell’Italia” e di chiedere il permesso di andare a casa dei nostri parenti o amici che risiedono tutti in altre regioni.
Chi in Piemonte, chi nel Lazio, chi in Molise chi in Liguria ma tutti con case con giardino o terrazzo o addirittura in case isolate nel bosco.
Ho promesso (bugia) che farò questa telefonata, ho anche promesso ( altra bugia) che forse festeggeremo la festa della mamma nella casa nel bosco con cuginetti, zii e parenti vari.
Credo dovrei essere più sincera ma ho paura di dover ammettere la mia - nostra impreparazione a combattere il mostro coronavirus.