Le teste dei bambini appoggiate sulle gambe dei grandi sembravano aspettare di essere accarezzate e i capelli arruffati. La nonna ed io sedute sulle poltrone. Sembrava una vivace polaroid di una famiglia senza pensieri.
Film carino, per famiglie seguito da un documentario interessante e coinvolgente, che ha creato motivo di discussione e di curiosità. Il nonno ha guardato l’orologio e alzandosi ha stabilito che era arrivato il momento di andare tutti a dormire.
Veloce scappata in bagno per lavarsi i denti e preparasi con il pigiama, tutti pronti, baci e auguri di buona notte.
E’ stata una serata all’insegna della famiglia e si è conclusa con un atto che avrei definito non educativo ma... ebbene si, nel lettone ho trovato ridacchianti Gianmaria e Francesco.
Volevano dormire con me, volevano commentare il film e il documentario, volevano che raccontassi scene di vita di prima, quando invitavamo a casa i loro amici con i genitori, gli zii con i cuginetti, altre persone.
Di quando si usciva per andare al parchetto con bicicletta o monopattino e poi si andava a prendere il gelato, di quando, prima di uscire, mettevano cerotti su ferite inesistenti alle gambe a dimostrazione del loro coraggio nel fare acrobazaie sulla pista di skateboard.
Zitti, zitti è ora di dormire. Lo avrò ripetuto decine di volte prima che all’improvviso attorno a me... Grande silenzio!
Fuori ,lontano da noi il coronavirus.