In questa tragedia, che sta mettendo in serio pericolo e a dura prova non solo le persone, ma l'intero sistema economico e sociale del Paese, giganteggia ancora una volta quello che resta della Sanità "pubblica" dopo anni di tagli indiscriminati al personale, alle risorse finanziarie e agli investimenti.
E' solo grazie all'abnegazione delle donne e degli uomini del personale sanitario, già in difficoltà per storica carenza di organico, ma impegnato insieme ai volontari della pubblica assistenza a garantire comunque i servizi nei due nosocomi di Verbania e Domodossola, se questa emergenza la si riesce a gestire con un minimo di razionalità.
In questa situazione, non si può che apprezzare la disponibilità del "privato" a dare una mano mettendo a disposizione posti letto per le patologie non coinvolte in questa emergenza. D'altra parte non può fare di più, visto che non si è attrezzato per le emergenze, da cui non ricaverebbe alcun vantaggio economico. Auspichiamo che il costo di questa operazione non sia totalmente a carico delle casse pubbliche.
Ad una analisi superficiale della situazione parrebbe utile disporre di due ospedali nel territorio; ma, se teniamo conto che il personale è sotto organico (e, quindi, oltre a lavorare più ore e sotto stress riposa di meno) e che sono frequenti i trasporti di malati fra un nosocomio e l'altro - mettendo a dura prova anche la resistenza psicofisica degli stessi operatori sanitari e di quelli della pubblica assistenza - questi supposti vantaggi si annullano.
Appare in tutta evidenza che con una struttura sola adeguatamente attrezzata e non certamente periferica al territorio, dove concentrare le già scarse forze disponibili, si otterrebbero risultati migliori.
La collocazione baricentrica di una nuova struttura diventa oggi una esigenza, in quanto è dimostrata nei fatti la necessità di trasferire rapidamente molti casi gravi negli ospedali di Borgomanero, Novara, Vercelli e persino ad Alessandria. Quindi, accorciare le distanze percorse significa a volte salvare una vita.
Dopo l'esperienza che stiamo vivendo e le difficoltà che sono emerse, non è possibile che ci sia ancora qualcuno che proponga l'azzardo della privatizzazione del Castelli ed un nuovo ospedale in Ossola. Un'idea non solo priva di logica, ma - come si conferma oggi - addirittura dannosa per l'intero sistema sanitario del VCO.
Ancora un GRANDE GRAZIE ai lavoratori della nostra sanità e ai tanti volontari e un invito/avvertimento a tutti i nostri cittadini: DIFENDIAMO E MIGLIORIAMO LA SANITA’ PUBBLICA.
Comitato salute VCO: Pubblico o Privato?
Pubblichiamo una nota del Comitato salute VCO sulla sanità pubblica
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