La recente sentenza del TAR del Piemonte, in riferimento al contenzioso fra due aziende costruttrici che si erano candidate a costruire il nuovo ospedale di Ornavasso, ha generato la scomposta reazione del Senatore e del Consigliere regionale del VCO, carica anche di insulti inusitati.
Ma la mancanza di buona educazione non giustifica alcun entusiasmo: il progetto di Ornavasso NON è morto. Cerchiamo di capire.
Il TAR emette “sentenze” di primo grado in merito a rilievi di tipo amministrativo che possono ledere i legittimi interessi del ricorrente. Nel caso specifico Il TAR non ha inteso entrare nel merito del ricorso perché la costruzione di "Ornavasso" non era stata confermata dalla nuova Giunta regionale. Strano modo di agire, dato che non esiste alcun documento ufficiale che lo certifichi.
Le delibere assunte nel caso di Ornavasso sono ancora pienamente operative; non esiste alcuna delibera che le smentisca, ma neppure una che riguardi il futuribile “ospedale in Ossola”, di cui sempre parlano il duo in questione e il Sindaco di Domodossola.
In tema di Sanità ci vuole competenza e bene ha fatto l’Ordine dei Medici del VCO a replicare pubblicamente alle "sparate" dei due personaggi.
Noi cittadini, fin dal tempo della campagna elettorale del 2019, stiamo aspettando che la Giunta regionale ci spieghi quale idea ha in mente per la sanità nel nostro territorio, rispetto al progetto che si stava realizzando. Tacere e ignorare sfacciatamente ogni richiesta di spiegazione in proposito fa supporre che non sappiano cosa dire.
Dulcis in fundo (??!!): dai conti è emerso che il deficit della sanità piemontese nel 2019 ha ripreso a correre e ci sta spingendo rapidamente verso un ennesimo "piano di rientro" di infausta memoria, che grazie alla "giunta Cota" ci aveva portato al "Commissariamento della Regione".
Chi l'avesse dimenticato sappia che il "piano di rientro" dal deficit consente, ancorché autorizzate, solo le spese necessarie al funzionamento della macchina sanitaria e quindi NESSUN INVESTIMENTO.
In questa situazione, è difficile giudicare positivamente la recente proposta, poi rapidamente ritirata, di un ritocco verso l'alto degli emolumenti di alcuni componenti di questa Amministrazione regionale.