Regia: Dennis Hopper. Con Dennis Hopper, Jack Nicholson, Karen Black, Luana Anders, Peter Fonda, Robert Walker. Anno: 1969 Restaurato in 4K da Sony Pictures Entertainment in collaborazione con Cineteca di Bologna a partire dal negativo originale e dalle matrici di separazione in bianco e nero in 35mm. Restaurato presso i laboratori L’Immagine Ritrovata (scansione 4K e restauro digitale immagine), Chace Audio e Deluxe Audio (restauro sonoro a partire dal master 35mm originale a tre piste), e Roundabout Entertainment (color grading, conforming e produzione DCP)
Billy e Wyatt, detto Capitan America, partono sui loro choppers (motociclette degli hippy dei '60). Fanno molti incontri, piacevoli e no. Il più famoso "film di strada" della storia del cinema. Il tema classico del viaggio si mescola con quelli della cultura alternativa degli anni '60: marijuana, musica pop, protesta hippy, pacifismo, crisi del mito americano. In varia misura furono ammirate la colonna musicale (che include brani di Byrds, The Band, Robbie Robertson, Jimi Hendrix, Bob Dylan, Steppenwolf), la bizzarra tecnica di montaggio, la suggestiva fotografia di Laszlo Kovacs, l'interpretazione di Nicholson. Molte riserve sul suo sessismo di fondo, sulla sgangherata sceneggiatura (scritta da D. Hopper con P. Fonda e Terry Southern), persino sulla conclusione troppo deprimente, trasparente allusione alle uccisioni dei due Kennedy e di Martin Luther King: "le immagini della terribile fine della festa, del pugno di ferro del realismo che intendeva liquidare definitivamente il sogno."
Un viaggio nella decadenza dell’American Dream verso nuovi sogni ribelli. A 50 anni dalla prima uscita del film e a poca distanza dalla scomparsa di Peter Fonda. Un cult irrinunciabile.
"Siate liberi di guardare lontano anche oltre l’orizzonte, liberi di viaggiare veloci o lentissimi, dove vi porta il suono schietto della moto, che annuncia il vostro arrivo come un tuono annuncia il temporale", afferma il pilota e scrittore Roberto Patrignani in un celebre aforisma sulla musica emanata dalla sua fedele due ruote.
Il rapporto tra musica e moto è sempre stato molto stretto, basti pensare all'iconica scena iniziale di Easy Rider, con la trascinante Born to be wild degli Steppenwolf ad accompagnare le immagini delle rombanti Harley Davidson guidate da Peter Fonda e da Dennis Hopper. Curioso come il protagonista di uno dei film più iconici della controcultura americana, Peter Fonda, sia morto proprio nei giorni in cui si celebra il cinquantennale di Woodstock, il concerto-evento simbolo di una generazione che sognava un mondo diverso.
Ancora più singolare il fatto che la colonna sonora del film, anch’essa entrata nell’Olimpo della cinematografia mondiale, non fu prevista originariamente da Dennis Hopper, che si limitò a utilizzare come commento sonoro alcuni dei suoi brani preferiti tra quelli trasmessi alla radio in quel periodo.
Solo in un secondo momento propose a Crosby, Stills, Nash & Young di scrivere le musiche appositamente per la pellicola, salvo poi tornare(per motivi mai del tutto chiariti) sui suoi passi e mantenere la selezione originale.
Dopo il clamoroso successo al botteghino del film nell'estate del 1969, la ABC/Dunhill Records decise di pubblicare ufficialmente la colonna sonora del film, da cui fu esclusa la celebre versione di The Weight di The Band perché la Capitol Records non ne concesse i diritti legali. La canzone fu inserita ugualmente nella versione del gruppo statunitense Smith (da non confondere con gli Smiths di Morrissey e Johnny Marr). Anche Let's Turkey Trot di Little Eva e Flash, Bam, Pow degli Electric Flag, che già facevano parte della colonna sonora del film Il serpente di fuoco di Roger Corman, furono esclusi dall’album di Easy Rider.
Gli Steppenwolf sono protagonisti della colonna sonora con due brani indimenticabili, la già citata Born to Be Wild e The Pusher, così come Roger McGuinn, che ha interpretato It’s Alright, Ma (I’m only bleeding), composta da Bob Dylan, e Ballad of Easy Rider.
Non poteva mancare Jimi Hendrix, il chitarrista più influente della storia del rock, con la straordinaria If 6 Was 9, tratta dall'album Axis: Bold as Love del 1967 e utilizzato anni dopo anche nella colonna sonora di Point Break - Punto di rottura.
Un film simbolo che ha creato un genere, un’icona della controcultura e della contestazione giovanile, un successo senza precedenti che ancora oggi viene citato in numerosi approfondimenti cinematografici e saggi sul settore: “Easy Rider” compie oggi 49 anni. Era infatti il 14 luglio 1969 quando la pellicola venne proiettata per la prima volta al cinema, precisamente al Beeckman di New York, e da allora il suo successo fu inarrestabile, tanto che vinse anche la palma d’oro a Cannes come opera prima e ottenne due nomination agli Oscar (a Jack Nicholson come miglior attore non protagonista e per miglior sceneggiatura originale).
“Easy Rider” è un film apprezzato da critica e pubblico ed è presente in numerose classifiche come quelle dei migliori 100 film della storia. Sulla pellicola vi sono diverse curiosità che probabilmente non conoscevate, ve ne riveliamo 7.
1. La sceneggiatura improvvisata Dennis Hopper e Peter Fonda non avevano una sceneggiatura completa quando iniziarono a girare il film. Venne lasciata “aperta” in modo che gli attori potessero avere più libertà e infatti molti dei dialoghi sono quasi del tutto improvvisati. In sostanza l’opera è stata creata a mano a mano che si svolgevano le riprese.
2. La carriera di Jack Nicholson Dopo il successo avuto con “Easy Rider” Jack Nicholson decise di continuare con la carriera da attore: prima del film aveva deciso di abbandonarla per dedicarsi alla regia.
3. La marijuana Gli attori hanno fumato vera marijuana durante le riprese e in alcune scene Nicholson quasi sbiascica alcune frasi e ride di gran gusto, evidentemente perché sotto l’effetto della droga leggera.
4. La colonna sonora Il film è stato tra i pochi che ha utilizzato brani già scritti in passato, senza cioè programmare una colonna sonora appositamente scritta per le riprese. Il successo del film è arrivato anche grazie a brani come “Born To Be Wild” e "The Pusher" degli Steppenwolf e “If 6 Was 9” dei The Jimi Hendrix Experience.
5. Niente troupe, solo amici e… hippy! Il film è stato girato con pochi fondi e Hopper e Fonda non si poterono permettere nemmeno una vera troupe: si affidarono a hippy reclutati in tutto il Paese, amici e passanti che tenevano le telecamere e gli altri strumenti di scena mentre loro giravano.
6. Le strani luci della scena dell’LSD Sebbene tutto sembri studiato a tavolino in realtà le luci “lisergiche” durante la scena in cui gli attori sono sotto l’effetto di LSD sono state causate da una cattiva esposizione della pellicola alla luce solare. Il problema tecnico però fu sfruttato in maniera eccezionale.
7. Il no della Harley Davidson I produttori chiesero le moto di scena alla Harley Davidson, ma l’azienda si rifiutò perché preoccupata di vedere legati i suoi prodotti a due protagonisti fuorilegge. Allora Hopper e Fonda comprarono quattro Harley Davidson Hydra Glide durante un’asta della polizia e le fecero modificare appositamente per il film.