Soddisfazione dopo la decisione del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, di togliere il segreto sulle importazioni di materie prime alimentari dall’estero. “Dati che finora sono rimasti riservati senza un’apparente motivazione: sapere chi sono gli importatori e che alimenti importano rappresenta un elemento di trasparenza e di indubbio vantaggio per i consumatori e per la tutela del made in Italy agroalimentare. Con riflessi molto positivi per le nostre province”.
Oggi contiene materie prime straniere circa un terzo (33%) della produzione complessiva dei prodotti agroalimentari venduti in Italia ed esportati con il marchio made in Italy, all’insaputa dei consumatori e a danno delle aziende agricole.
Finora, infatti, una complessa normativa doganale ha impedito l’accessibilità dei dati senza significative ragioni legate alla tutela della riservatezza, provocando gravi turbative sul mercato e preoccupazione dei consumatori, a fronte dell’impossibilita di fare la dovuta trasparenza sull’origine degli alimenti.
Intanto le importazioni agroalimentari in Italia hanno raggiunto la cifra record di 40 miliardi di euro nel 2013 con un aumento del 20% dall’inizio della crisi nel 2007 a oggi, mentre nello stesso periodo sono più che triplicate in Italia le frodi a tavola con un incremento record del 248% del valore di cibi e bevande sequestrati, grazie all’attività dei Nas, perché adulterate, contraffate o falsificate. Senza dimenticare che l’82% degli allarmi alimentari che si sono verificati in Italia e registrati dall’autorità di controllo europea sono stati provocati da prodotti a basso costo provenienti dall’estero.
“La decisione di “togliere i sigilli al segreto” rappresenta una scelta di verità rispetto alle manovre di alcune industrie che prendono fuori dal nostro Paese latte, carne, prosciutti, miele, olio, formaggi, salsa di pomodoro e tutto quello che trovano e poi li rivendono come se fossero prodotti italiani grazie a confezioni o nomi che richiamano il tricolore o mischiando tutto con materie prime italiane, in un “gioco delle tre carte” che danneggia consumatori e agricoltori”.
Il ministro della salute ha disposto la costituzione di un comitato presso il medesimo dicastero composto da esperti della materia, incaricato di definire, in tempi brevi, le modalità attraverso cui saranno rese disponibili le informazioni relative alla provenienza dei prodotti agro-alimentari a soggetti che dimostrino un legittimo interesse all’utilizzo di tali dati.
Concludono Boieri e Ramella: “E far presto è importante: eliminare il “segreto di Stato” sulle informazioni che attengono alla salute e alla sicurezza di tutti i cittadini, oltre a realizzare una condizione di piena legalità, consentirà un ulteriore sviluppo di filiere agricole ‘tutte italiane’ , dando slancio alla produzione rintracciabile e valorizzando nel giusto modo la vera ‘identità italiana’ dei prodotti agro alimentari”.