Il rientro a scuola può essere fonte di eccitazione e gioia ma anche di disagio e malessere: dopo un periodo di spensieratezza è difficile ritornare alla routine della vita scolastica.
La chiamano “sindrome da rientro”, e sebbene non sia una vera e propria patologia le sue conseguenze non sono da sottovalutare. Si possono manifestare ansia, tensioni muscolari, inquietudine, insonnia, nervosismo, disturbi psicosomatici, difficoltà di concentrazione e addirittura depressione. Solo se il disagio dovesse permanere per un lungo periodo e andare ad interferire con le normali attività quotidiane del nostro bambino allora sarebbe opportuno approfondire la situazione, e rivolgersi ad uno specialista.
Dopo la lunga pausa estiva è necessario riprendere quanto prima e con gradualità i ritmi e le abitudini quotidiane.
La prima cosa da fare è regolarizzare il ciclo sonno-veglia dei nostri bambini, evitando di passare bruscamente dalle 10-12 ore di sonno per notte alle normali 6-8 ore.
Inoltre, meglio evitare l’uso di tablet e smartphone a letto e prima di addormentarsi perché potrebbero costituire una minaccia al sonno e diventare una fonte di stress.
Anche per quanto riguarda gli orari dei pasti sarebbe opportuno riprendere man mano le corrette routine quotidiane.
Infine, sarebbe opportuno iniziare a riprendere, sempre gradualmente, con qualche lettura o qualche scheda didattica.
Il ritorno a scuola è quasi sempre accompagnato da molte emozioni contrastanti, per questo i genitori dovrebbero incoraggiare i propri figli a parlare e condividere con loro le sensazioni provate. E’ molto importante tradurre a parole le emozioni dei bambini, parlare con loro delle emozioni legate al rientro a scuola, spiegare cosa sono la paura e l’ansia, come nascono e che possono essere affrontate.
Non banalizzare mai le preoccupazioni del bambino ma comprenderle ed accoglierle, incoraggiandolo a non evitare situazioni ansiogene e premiare i piccoli sforzi e risultati.
Infine, visto che i genitori fanno da modello ai bambini è anche importante fornire il buon esempio e trasmettere ai piccoli serenità ed entusiasmo per il ritorno alle normali attività quotidiane.
Buon inizio a tutti!
Dott.ssa Michela Bottacchi
La Girandola-Spazio Psicoeducativo
lagirandola.spe@outlook.it
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1 commento Aggiungi il tuo
1Un paio di idee eretiche
anello
1 Settembre 2019 - 16:59
""...La chiamano “sindrome da rientro”, e sebbene non sia una vera e propria patologia le sue conseguenze non sono da sottovalutare. Si possono manifestare ansia, tensioni muscolari, inquietudine, insonnia, nervosismo, disturbi psicosomatici, difficoltà di concentrazione e addirittura depressione...""
Idea eretica: forse i problemi da individuare e risolvere stanno nella scuola e non nei bambini; si curano le cause e non i sintomi.
""...Dopo la lunga pausa estiva è necessario riprendere quanto prima e con gradualità i ritmi e le abitudini quotidiane...""
Seconda idea eretica: necessario per chi? Si potrebbe, magari prima della fine del terzo millennio, esaminare chi determina le necessità i ritmi e le abitudini imposte.
Idea eretica: forse i problemi da individuare e risolvere stanno nella scuola e non nei bambini; si curano le cause e non i sintomi.
""...Dopo la lunga pausa estiva è necessario riprendere quanto prima e con gradualità i ritmi e le abitudini quotidiane...""
Seconda idea eretica: necessario per chi? Si potrebbe, magari prima della fine del terzo millennio, esaminare chi determina le necessità i ritmi e le abitudini imposte.
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