La richiesta è quella di inserire nella loro agenda quale tema fondamentale da affrontare in tempi celeri, il problema relativo alla carenza di Operatori Socio Sanitari nel nostro Territorio.
Lo fanno attraverso l’invio di una nota ai Soggetti interessati, attendendo l’adozione di adeguate misuredirette prendersi carico della situazione. L’istruzione degli OSS è in capo alla Regione la quale finanzia i relativi corsi che vengono svolti dagli Enti di Formazione Professionale, in regime gratuito per i fruitori.
Nella provincia di Verbania ordinariamente la Regione sovvenziona un corso all’anno diretto alla formazione di 25 Operatori Socio Sanitari. Straordinariamente nel 2018 è stato autorizzato un secondo ciclo di formazione per ulteriori 20 OSS, mentre sul 2019 grazie ai fondi provenienti da un progetto Interreg Italia-Svizzera, è stato possibilepredisporre un secondo corso diretto a immettere sul mercato del lavoro 24 nuovi operatori. Per il 2020 non è in calendario alcun evento formativo ulteriore a quello ordinario. I numeri sopra esposti sono del tutto insufficienti.
Le Strutture da anni manifestano come vi sia assoluta necessità di incrementare in modo sostanziale il numero degli OSS che vengono formati annualmente, al fine di garantire adeguata copertura quantitativa e qualitativa a un turn over che, con le uscite per pensionamento incentivate dalla c.d. “quota 100” e dal rimettersi in moto delle procedure di reclutamento dell’Azienda Sanitaria Locale, si è fatto straordinario e di difficile sostenibilità per le RSA.
Specie nelle zone geograficamente a confine del territorio provinciale, i direttori hanno oggettive difficoltà a reperire un numero adeguato di operatori che possa garantire il normale avvicendamento dei turni,con quel che ne consegue sulla qualità dei servizi dati agli Anziani. Non si comprende come, vista l’elevata presenza di posti di lavoro disponibili nel settore, le politiche formative regionali siano state, quantomeno in riferimento alla nostra Provincia, restrittive. Il problema, a nostro avviso e alla luce del mercato, sarebbe facilmente risolvibile, affiancando alleiniziative regionali corsi “liberalizzati” con pagamento in carico agli studenti i quali, a fronte di un investimento certo importante, si troverebbero però al termine degli studi nella posizione di avere un lavoro sostanzialmente sicuro.
Hanno sottoscritto la lettera inviata alla Regione e ASL VCO, oltre ad ANSDIPP Piemonte, le seguenti Strutture: Casa per gli anziani e la Comunità della Valle Antrona - Montescheno Residenza San Rocco – Verbania Intra Casa di Riposo Sant’Antonio Don Orione - Ameno RSA Carlo Donat Cattin – Baceno Residenza Anziani Ferdinando Poscio – Bannio AnzinoFondazione Sacra Famiglia -Verbania RSA Villa Presibitero – Vogogna RISS Comune di Premosello Chiovenda RSA Samonini Rozio Balassi – Domodossola Fondazione Opera Pia Domenico Uccelli – Cannobio Casa Amici dell’Anziano – Ornavasso IPAB Casa di Riposo Maurizio Muller – Verbania
RSA Teresa Ceretti – Villadossola RSA Villa Serena – Orta San Giulio
Case di Riposo VCO e Novarese chiedono personale
Le Case di Riposo del Verbano Cusio Ossola e Novarese comunque afferenti al Distretto Sanitario del VCO, dopo aver incontrato la Direzione generale dell’ASL VCO nello scorso febbraio, ribadiscono all’Azienda Sanitaria Locale e chiedono alla Regione Piemonte e in particolare alla Giunta appena insediatasi, più personale.
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Manca personale?
Trattate meglio i lavoratori del settori.
Agli O.S.S. vengono forniti sono spesso sottoinquadrati e con contratti a termine. I loro delicatissimo lavoro viene svolto con turni e orari assurdi e con un moltiplicar edi incombenze.
La situazione è nota a tutti
Trattate meglio i lavoratori del settori.
Agli O.S.S. vengono forniti sono spesso sottoinquadrati e con contratti a termine. I loro delicatissimo lavoro viene svolto con turni e orari assurdi e con un moltiplicar edi incombenze.
La situazione è nota a tutti
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