Prosegue la rassegna “Meating Food”: serate di tradizione e innovazione in cucina nelle quali alcuni ristoranti della Provincia di Verbania si sono resi disponibili a sperimentare e ad interpretare i prodotti della Filiera Eco-Alimentare, abbinandoli ai prodotti locali ossolani. Si tratta di carne da caccia controllata e sostenibile; dal sapore inedito e sorprendente. A mettersi alla prova con questa innovativa materia prima è anche l’Istituto Alberghiero di Stresa, l’Erminio Maggia, che ha scelto un’inedita suggestione: realizzare piatti e bevande ispirate alla dieta paleolitica
Non è solo una sfida storica, perché molti sostengono che mangiare come i nostri antenati sarebbe la soluzione giusta per dimagrire. Dicono essere una dieta molto amata dalle Star americane. L’idea sarebbe venuta a Loren Cordain, professore della Colorado State University e studioso dell’alimentazione umana preistorica. Secondo lui, se l’uomo per milioni di anni si è cibato solo di carne, frutta, verdura e bacche, e non si sarebbe evoluto per assimilare gli altri alimenti. Quindi non c’è alcuna ragione per cui si debba mangiare altro.
Gli alimenti ammessi sono dunque quelli che l’uomo poteva reperire tramite la caccia, la pesca e la raccolta dei frutti della Terra, ossia: carne, pesce e crostacei, meglio se selvatici, e poi verdure, radici, frutta, noci e bacche. Da evitare tutto il resto: farina, zucchero, pane, dolci e alcoolici sono i primi da eliminare dalla lista della spesa. Al bando anche insaccati, latticini e caffè. Da preferire, poi, solo cibi freschi e non lavorati.
Noi per l’occasione abbiamo fatto qualche concessione alla fantasia: tisane, perché le erbe erano a disposizione anche allora (se le sapessero utilizzare, però non sappiamo); idromele (perché il miele era a disposizione e la fermentazione facile); e qualche bottiglia di vino per i post paleolitici irriducibili! A tutti, un caffè poco paleo per concludere…