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VerbaniaArte: Opere salvate di William Congdon

Grazie alla disponibilità di un collezionista privato - Carlo Rapetti, amico personale di Congdon negli ultimi anni da lui trascorsi dipingendo presso la Cascinazza di Gudo Gambaredo, diventata un piccolo monastero benedettino - la Biblioteca Sormani ha potuto esporre nell’antico Palazzo milanese una quarantina di opere del grande artista americano.

Fuori Provincia
VerbaniaArte: Opere salvate di William Congdon
La mostra - “Il gesto dell’io. Inediti salvati della Collezione Rapetti”, a cura di Mario Cancelli - è stata presentata tra gli altri dal filosofo Massimo Cacciari, insieme all’assessore alla cultura di Milano Filippo Del Corno. E ha il sapore del miracoloso…

Rapetti ha infatti letteralmente “salvato” molte opere di Congdon - ora catalogate e autenticate dalla Congdon Foundation, con sede italiana a Buccinasco (MI) - dalla distruzione cui l’artista le aveva condannate, chiedendo in cambio all’amico Rapetti sempre nuove tavole in faesite, preparate per nuovi dipinti… E Rapetti gliele procurava, non senza dubbi e rimorsi, incapace però di distruggere quelle “rinnegate”, come fossero figli illegittimi, dal grande pittore.
Così “miracolosamente” sono rispuntate dal nulla molte tavole, realizzate nella ventina d’anni del suo soggiorno presso il Monastero benedettino, dal 1978 fino alla morte nel 1998.

Una grande occasione dunque, qui a Milano, fino al 23 ottobre prossimo, per apprezzare opere inedite, troppo a lungo sottovalutate: per la maggior parte ispirate dalla campagna intorno alla Cascinazza, sintesi ultima di una “pratica artistica” iniziata in America con l’Action Painting e compagni famosi come Jackson Pollock.

Senza però sottovalutare l’importanza per Congdon della “decisiva” sua conversione al Cattolicesimo ad Assisi nel 1960, dopo una crisi mistica che lo portò a dipingere per anni quasi duecento Crocefissi…

La critica d’arte ha attribuito proprio a questa sua “svolta” spirituale uno stimolo per l’elaborazione di una pittura che - pur nell’apparente scelta di soggetti naturali - conservava comunque una sorta di “matrice” mistica: anche se Congdon dipingeva campi, fossi e coltivi, dietro a quelli è sempre avvertibile infatti la presenza di un Creatore “incarnato”, intuibile nei segni ortogonali che rimandano alla Croce, nelle campiture di colore, luminose o sofferte, nei colpi di spatola e nella semplificazione estrema delle forme…

Luoghi e orari mostra:
Biblioteca Comunale Palazzo Sormani
Scalone monumentale
Via Francesco Sforza 7, Milano

Dal lunedi al venerdi, ore 15-19
Sabato 9-12.30
Chiuso domenica e festivi
Ingresso libero
Immagine 1Presentazione della mostra presso la sala del Grechetto di Palazzo Sormani

Immagine 2Lo scalone di Palazzo Sormani, con le opere di Congdon in mostra

Immagine 3Ancora lo scalone, con esposti altri quadri “salvati” da Rapetti

Immagine 4Cielo, 1987

Immagine 5Luna su Cascinazza 2, 1991 (particolare)



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