Visitabile fino al 22 dicembre prossimo, nel centro storico di Milano, la mostra si articola su tre diverse sedi espositive, con opere differenti e originali, accomunate dal fatto che per realizzarle Fabre utilizza, dal lontano 1978, l’inchiostro della classica penna a sfera “Bic”.
Nella nuova sede di Building, in via Monte di Pietà 23, sono visibili vari lavori su carta e altri supporti, insieme a sculture d’impronta tradizionale, “rilette” con ironia.
I suoi “Castelli” - ritratti nel magico momento dell’ora blu, teorizzata dal famoso entomologo Jean-Henri Fabre, in quell’attimo di sospensione fra la notte e il giorno - affascinano il visitatore, con il loro mondo incantato…
Tra le opere presentate c’è anche “Tivoli” (1990), un lavoro “site specific” che ha fatto conoscere Jan Fabre in tutto il mondo (in mostra il filmato realizzato dall’artista). A piano terra, oltre ai busti dei “Saggi persiani”, in gesso e inchiostro Bic, con vere pellicce al collo, colpiscono i piccoli castelli e le torri a mosaico, ottenuti accostando parti di Phyllium giganteum (insetto che imita perfettamente nell’aspetto una foglia), sopra sfondi blu di carta dipinta con penna a sfera Bic.
La mostra prosegue presso la Basilica di Sant’Eustorgio e la bellissima Cappella Portinari: qui i visitatori apprezzeranno altre due opere di Fabre, perfettamente inserite nello spazio sacro della chiesa milanese.
Nella navata di sinistra “Un Castello nel Cielo per René” (1987), opera di circa 17 metri per 7 di altezza, realizzata su seta artificiale con Penna a sfera Bic, omaggio a René Magritte (come Fabre di origine belga) e ai suoi massi di pietra sospesi nel cielo.
Qui la valenza simbolica della sua Bic-art - esaltata dallo spazio sacro della Basilica - è alla sua massima potenza: l’attimo “blu” di sospensione tra la vita e la morte si concretizza nel grande telo fittamente dipinto con inchiostro Bic, evocando una “sospensione” del tempo definitiva, in una (per chi crede nell’aldilà) prospettiva ultraterrena. Nella Cappella Portinari scoprirete invece la “Canoa” (1991), in vetro di Murano, ossa, inchiostro Bic e polimeri, già presentata all’ultima Biennale veneziana: una rievocazione del passato coloniale belga in Africa; da notare le pagaie, che terminano con “mani”, ottenute da “calchi” di quelle degli abitanti di un quartiere multietnico di Anversa.
L’imbarcazione trova assonanze incredibili con un soggetto iconografico caro alla tradizione cristiana, presente nella stessa chiesa, in forma scultorea e in affresco: la barca - come rifletteva già Sant’Agostino - simboleggia infatti il nostro corpo mortale, portato in salvo dalla tempeste marine dell’esistenza. Il suo approdo ultimo è la beatitudine nella vita eterna.
Luoghi e orari mostra:
Building
Via Monte di Pietà 23, Milano
Martedì - sabato, 10 - 19
Basilica di Sant'Eustorgio e Cappella Portinari
Piazza Sant'Eustorgio 1, Milano
Lunedì - domenica, 10 - 18
Info:
Building
Via Monte di Pietà 23, Milano
Tel. +39 02 890 94995
E-mail: info@building-gallery.com
Fotografando in mostra uno dei Castelli di Fabre nell'Ora Blu
Il Castello di Wolfskerke I/VI, 1997
“Un Castello nel Cielo per René” (1987), nella navata sinistra della Basilica
“Canoa” (1991), nella Cappella Portinari a Sant’Eustorgio