Questo in sintesi il giudizio su “Il lavoro che non c’è”, punto di partenza dell’incontro tenuto martedì 15 u.s. nella sala Rosmini di Il Chiostro, ultimo appuntamento degli eventi organizzati in occasione della festa di San Vittore, patrono di Verbania.
“Il lavoro da creare”, che costituiva la seconda parte del tema in discussione, secondo Luca Caretti, segretario CISL del Piemonte Orientale, può nascere solo da un’attenta analisi delle condizioni proprie della nuova ripresa economica. Caretti ha osservato che i nuovi poli di attrazione delle attività produttive, e quindi dell’occupazione, non sono più i “distretti industriali” ma le grandi città, dotate di centri universitari, dove tendono a concentrarsi la conoscenza e l’innovazione.
Se questa è la tendenza, a livello nazionale ed Europeo devono essere poste in atto azioni di riequilibrio territoriale promuovendo un’azione di diffusione delle competenze e delle conoscenze in aree più ampie, favorendo il riequilibrio dei territori investendo cospicue risorse per promuovere questo processo che contribuisce anche a favorire la coesione sociale (oggi in crisi a causa dei forti squilibri fra le diverse aree del nostro paese).
In questa prospettiva occorre tenere conto che per una ripresa dell’economia provinciale non è più possibile puntare su interventi esterni (fondi pubblici o grandi investitori privati) ma occorre partire dal territorio per valorizzare vocazioni e competenze legate alla realtà propria del VCO. Le opportunità non mancano: interventi rilevanti sul sistema della viabilità, il nuovo Ospedale, il necessario miglioramento dei servizi alle persone, il comparto del turismo con servizi e strutture diffuse, l’innovazione delle attività industriali e dei servizi.
Il successivo intervento di Daniele Menzio, responsabile progetti e sviluppo dell’Unione Industriale VCO, ha offerto un ulteriore lettura della situazione economica e dell’occupazione del Verbano Cusio Ossola. Le statistiche prodotte recentemente da “Il Sole 24 ORE” permettono di osservare che pur essendo la provincia di Verbania ai più alti livelli nelle classifiche nazionali per la qualità della vita, non primeggia in alcune graduatorie specifiche ed in particolare, per quanto ci riguarda, in quelle relative a spirito di iniziativa (98^ su 106 province) e start up innovative (84^).
L’industria non è più il settore dominante nelle attività economiche tuttavia continua ad essere presente con numeri importanti sia riguardo alle imprese che agli occupati dove prevale il settore della meccanica.
Il settore industriale in Italia, come nel resto d’Europa, è oggi attraversato da un rilevante processo di innovazione tecnologica noto come “Industria 4.0” che necessita di lavoratori dotati di nuove competenze.
L’Unione Industriale, sta compiendo con grande impegno un’azione formativa rivolta agli imprenditori per accompagnarli in questa transizione, occorre però anche un parallelo impegno del sistema scolastico e della formazione professionale in grado di supportare queste nuove esigenze. Sono richieste competenze nuove e occorre costruire sul territorio le competenze tecniche e professionali richieste dalle attività produttive presenti sul territorio stesso.
Molti gli spunti di riflessione e di nuove prospettive offerte dai relatori e da numerose persone intervenute nel confronto conclusivo della serata che era stata introdotta da Paolo Micotti a nome del Movimento Rinascita Cristiana, presente a Verbania da oltre sessant’anni.
I cambiamenti in atto, indicati con la sigla “4.0” investono gradualmente tutta la società, è un cambiamento che dobbiamo dominare per non essere dominati. La Dottrina Sociale della Chiesa, che afferma tra l’altro il principio “Il lavoro è per l’uomo e non l’uomo per il lavoro”, offre orientamenti importanti per attraversare questa nuova vicenda senza lasciarsi travolgere ma vivendola come opportunità per una crescita umana dei lavoratori e della intera società.