“Dal Ghemme Docg alle Doc Sizzano, Fara, Boca, Colline Novaresi e Valli Ossolane sono molte le produzioni che testimoniano una tradizione secolare e che incontrano, oltre al consenso del pubblico, un crescente spazio di mercato anche a livello internazionale”. A sottolinearlo è Sara Baudo, presidente della Coldiretti interprovinciale di Novara e Vco.
I NUMERI DEL VINO NELLE PROVINCE DI NOVARA E VCO
Oggi si contano nel Novarese oltre 200 imprese (stima Coldiretti) con almeno un vigneto e una superficie che supera i 550 ettari coltivati a vite; nel Verbano Cusio Ossola, risultano oltre 80 produttori di uve (conferite, fra l’altro, per produrre il Valli Ossolane Doc) e 22 ettari coltivati a vite (elaborazioni Coldiretti Novara Vco). Uno dei vitigni più coltivati è certamente il Nebbiolo, con oltre 260 ettari dedicati nel Novarese e più di 11 nel Vco.
L’appeal è crescente anche fra i consumatori: lo dimostra la crescita delle enoteche, autentiche ‘oasi del vino’ che negli ultimi otto anni ha visto hanno visto in Italia un incremento del 18,9%, riflesso anche nelle nostre province: in particolare, in provincia di Verbania le enoteche sono cresciute, nello stesso periodo di tempo, del 50% (64% considerando solo l’ultimo quinquennio), mentre nel Novarese del 7,7%.
IL VINO E IL TERRITORIO
Il vino si collega anche alla scoperta del territorio, grazie alla pratica – sempre più gettonata – dell’enoturismo: le opportunità per passeggiate e trekking tra le vigne sono decine anche nelle nostre due province: sono ad esempio molto coinvolgenti le traversate della collina morenica da Fara a Barengo o da Ghemme a Cavaglio, con a nord la cornice delle Alpi e del monte Rosa. Oppure si può scegliere di percorrerla in più tratti da Briona a Romagnano Sesia; interessanti anche i percorsi tra Oleggio, Mezzomerico e Suno, da fare a piedi o in bicicletta; più a nord, ci sono i percorsi tra i vigneti del Boca o quelli sulle colline tra Borgomanero, Maggiora e Cavallirio. E, non da ultimi, quelli nelle Valli Ossolane, fra Masera a Trontano: qui è possibile ammirare le vigne anche salendo sulla ferrovia ‘Vigezzina’ che collega Domodossola a Locarno e che, pochi minuti dopo aver lasciato il capoluogo ossolano, si arrampica tra i vigneti con panorami mozzafiato.