Dai due anni circa i bambini iniziano a utilizzare il disegno come forma d’intrattenimento. Crescendo si passa dallo scarabocchio alla realizzazione di disegni via via più complessi, in cui iniziano a comparire oggetti e figure sempre più somiglianti alla realtà. Anche l’uso del colore diviene via via più complesso.
Questa evoluzione passa attraverso delle fasi che sono comuni a tutti i bambini, tuttavia ogni bambino nei suoi disegni proietta il proprio mondo interiore, i propri vissuti e le proprie esperienze rendendo ogni disegno unico e irripetibile e sviluppando un proprio stile personale.
Molto spesso attraverso il disegno, i bambini riescono a esprimere contenuti che verbalmente non riescono a raccontare o di cui non sono consapevoli.
Nella valutazione dei disegni si osservano la qualità e la quantità del contenuto ma non solo. È importante osservare anche il comportamento del bambino mentre è intento a disegnare. Come sta il bambino? Cosa fa? È rilassato? È agitato? Ad esempio, il continuare a cancellare il disegno e a rifarlo potrebbe essere un segno d’insicurezza e di scarsa fiducia in se stesso.
Anche la gestione dello spazio del foglio, la dimensione, l’ordine con cui gli elementi vengono raffigurati, la scelta dei colori, la pressione imposta sul foglio e la sicurezza del tratto sono tutti indici da tenere in considerazione. Un disegno centrale, che occupa quasi tutto lo spazio del foglio, esprime estroversione, al contrario un disegno molto piccolo che occupa solo un’area limitata del foglio può essere indice d’introversione e timidezza. Anche un tratto tremolante e incerto ci può comunicare insicurezza e paura di sbagliare, al contrario un tratto regolare indica una maggiore sicurezza.
Attraverso il colore, i bambini esprimono la propria emotività. Tendenzialmente l’uso di colori caldi (ad esempio rosso, giallo, arancione) indica vitalità e vivacità. Anche l’assenza di colore è indicativa.
Quando nel disegno compaiono delle figure umane ciò che si guarda è la posizione, la vicinanza, l’ordine di raffigurazione, le espressioni del viso, le proporzioni e la ricchezza di dettagli. Sono tutti indici di come il bambino vive le relazioni.
Oltre ad osservare il comportamento del bambino è importante anche tenere in considerazione ciò che il bambino racconta mentre sta disegnando e qualora non lo faccia indagare attraverso domande cosa ha raffigurato e quale significato abbia per lui. Infatti, non possiamo dare un’interpretazione a priori solo sulla base del contenuto, perché ogni bambino può attribuire significati diversi allo stesso oggetto. Ciò che può avere una valenza positiva per un bambino, per un altro può avere una valenza negativa, a seconda delle proprie esperienze personali.
L’interpretazione deve essere dunque sempre contestualizzata e tenere conto delle spiegazioni fornite dai bambini.
Il disegno può essere dunque un utile punto di partenza per conoscere e comprendere meglio un bambino e per instaurare con lui una relazione.
Dott.ssa Nicolini Greta
La Girandola - Spazio Psicoeducativo
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