Pur essendo l'ultima opera di Jung, L'uomo e i suoi simboli rappresenta forse la più valida introduzione al suo pensiero, poiché si tratta dell'unico testo a carattere divulgativo pubblicato dal grande psicologo svizzero. Oltre al saggio di Jung, Introduzione all'inconscio, il volume raccoglie quattro contributi dei suoi più stretti collaboratori: Marie-Louise von Franz, Joseph L. Henderson, Jolande Jacobi e Aniela Jaffé.
Ne risulta una trattazione a più voci, chiara ed essenziale, della «psicologia analitica», una limpida esposizione di cosa sia l'«inconscio collettivo» e di come si manifesti. Un testo fondamentale, alla portata di tutti, per capire l'uomo moderno, le sue angosce, i suoi traumi, i suoi impulsi.
Carl Gustav Jung inizia la sua attività nel 1900 come assistente psichiatrico nell'ospedale Burghölzli, diretto da Eugen Bleuler. Nel 1907 conosce Sigmund Freud, con cui stabilisce uno stretto rapporto di studio e di lavoro, ma nel 1912 la pubblicazione di La libido. Simboli e trasformazioni segna la rottura del loro sodalizio.
Esperienza decisiva, da cui mette a punto la sua teoria di derivazione psicoanalitica, chiamata "psicologia analitica" o "psicologia del profondo".
La maggior parte delle sue opere sono pubblicate dalla casa editrice Bollati Boringhieri.