In particolare la società sottoposta a verifica esercitava la propria attività quale “conduit company” (società di comodo) emettendo ed utilizzando fatture per operazioni soggettivamente inesistenti per rilevanti importi, conseguendo così illeciti vantaggi fiscali (indebita detrazione di imposta, irregolare fatturazione, rimborsi IVA, infedele dichiarazione di imposta) e dando vita consapevolmente ad una frode di Iva intracomunitaria (frode carosello, che prevede l’interposizione tra il soggetto venditore e l’effettivo destinatario finale di una o più aziende fittizie, cosiddette “cartiere”).
Gli accertamenti effettuati si sono rivelati di particolare complessità, per l’apparente regolarità formale della documentazione esibita dalla società in questione, ed hanno richiesto l’attivazione della cooperazione amministrativa con le Autorità fiscali di 18 Stati membri dell’Unione Europea (Germania, Olanda, Bulgaria, Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Austria, Cipro, Belgio, Romania, Malta, Lettonia, Lituania, Ungheria, Gran Bretagna, Spagna, Portogallo e Danimarca).
Agenzia delle dogane e dei monopoli