Correva l’anno 2014 (erano i primi giorni di gennaio) e le forze politiche attualmente in maggioranza in Provincia esprimevano forti preoccupazioni per la decisione presa dalla Giunta Nobili (con assessore all’Istruzione Cottini) di chiudere il corso di Scienze Umane e Sociali dell’Istituto Cobianchi con successiva apertura dello stesso indirizzo al Liceo Cavalieri.
Si era giunti a sostenere che alcuni progetti, quali quello oggetto di spostamento, non avrebbero potuto avere continuità in un’altra struttura scolastica e che vi sarebbe stato un danno certo. Si giunse persino a inoltrare alla Camera una specifica interrogazione al Ministro dell’Istruzione perché la delicatezza e importanza della questione non poteva e non doveva essere sottovalutata.
Corre l’anno 2017 e la preside del Liceo Cavalieri, prof. Chiara Barbè, in una intervista si dichiara entusiasta dell’andamento delle iscrizioni: le 34 aule della scuola sono tutte occupate, vi sono 10 prime (4 al liceo scientifico, 4 alle scienze umane e 2 al liceo classico) a fronte delle 5 quinte uscite e si registra un incremento di 150 alunni rispetto all’anno precedente. Inoltre il liceo Cavalieri è una delle sole 26 scuole in tutta Italia selezionate dal Ministero per l’attuazione del percorso di potenziamento orientato “Biologia con curvatura biomedica”.
Quella che fu duramente criticata dal centro sinistra si dimostra oggi una scelta particolarmente lungimirante, che ha saputo dare i suoi frutti in un lasso di tempo molto ridotto e al di là di tutte le più catastrofiche previsioni. Vieppiù lungimirante se si pensa alla scelta dell’attuale amministrazione provinciale – peraltro mai condivisa con la minoranza e da questa appresa dai media – di ridurre a cinque giorni settimanali le lezioni al Cobianchi al fine di diminuire i costi di gestione turnando tra le classi. Una turnazione che sarebbe stata impossibile qualora questa scuola avesse avuto un numero maggiore di alunni e che avrebbe comportato il rischio, papabile, che Verbania potesse perdere uno dei suoi due poli, che invece oggi risultano entrambi attivi e in piena salute.
Essendo tutte e 34 le classi del Cavalieri occupate e in assenza di ulteriori aule disponibili, chiediamo fin da ora la massima attenzione della Provincia affinché il prossimo anno non si giunga impreparati qualora le richieste di iscrizione fossero nei numeri di quest’anno. A tal fine è a nostro giudizio necessario aprire un confronto con la direzione scolastica senza ritardi.
Forse, con queste premesse, è opportuna una riflessione. Laddove ci dicono che tutto va bene e che con i bilanci 2018 le province godranno di risorse che consentiranno l’assolvimento delle funzioni fondamentali, dovremo seriamente preoccuparci (basti percorrere le strade provinciali per notare come il verde e le robinie abbiano ormai oltrepassato la linea di delimitazione con pedoni e ciclisti costretti a camminare pericolosamente sulla sede viabilistica, come facilmente si evince, per fare un esempio, nel tratto Villadossola-Pallanzeno, nella zona dello scalo di Domo 2 o in Valle Strona dove l’intera strada è al limite del collasso).
Diversamente, laddove criticano le nostre scelte possiamo pensare che queste si rivelaranno lungimiranti.
Luigi Spadone - capogruppo
Fabio Basta - consigliere
Mario Geraci - consigliere
"Scienze Umane: spostamento lungimirante"
Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato del Gruppo Consiliare “La Provincia per il Territorio”, riguardante gli esiti, a distanza di 3 anni, dello spostamento di Scienze Umane e Sociali dall’Istituto Cobianchi al Liceo Cavalieri.
2 commenti Aggiungi il tuo
Ciao Simona T. Non era senza senso: Se da una arte la logistica imponeva una migrazione di uno dei corsi. (ora il liceo Cavalieri ha comunque il problema di non avere abbastanza aule..... ) , dall altra il corso proposto nell altro istituto e' (a detta degli insegnanti e degli studenti) diverso dall originale. Che poi ci si sia adeguati ugualmente e' un'altra cosa.
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