Il quantitativo di 904.6 mm di precipitazioni a Pallanza, misurato dal 19 dicembre al 28 febbraio, (69 giorni) con 43 giorni di pioggia, è il primo in assoluto degli ultimi 63 anni.
I millimetri caduti sono 3.8 volte la media invernale pluriennale e sono di 1.67 volte superiori al massimo registrato nel 2009, solo 4 anni fa, mentre la media del periodo 2009‐13 rappresenta il quinquennio invernale più piovoso mai registrato (425.8 mm).
La pioggia dei tre mesi invernali 2013‐14 rappresenta inoltre un valore che è più della metà delle precipitazioni cadute in media annualmente (1747.9 mm). Dobbiamo considerare inoltre che le precipitazioni a Pallanza sono state solo saltuariamente a carattere nevoso, mentre lo sono state a quote superiori ai 700 m.
La temperatura media atmosferica dell’aria, nei tre mesi invernali dell’anno meteorologico 2014, è stata di 5.33 °C, rispetto a una media pluriennale di 3.69 °C. Considerando il periodo 1951‐2014, la media invernale della temperatura dell’aria di quest’anno è seconda solo a quella del 2007 (5.84 °C), mentre quella di gennaio (5.7 °C) ne rappresenta la massima.
In questo inverno non si sono registrati giorni di gelo (temperatura massima inferiore a 0 °C), mentre i giorni di brina (solo la temperatura minima inferiore a 0 °C) sono stati 16 a dicembre (media del periodo 1951‐2014 di 10.5), 4 a gennaio (media 13.5) e zero a febbraio (media 8.5).
La quantità di vento filato a Pallanza è risultata, nei tre mesi invernali, inferiore alla media pluriennale (in gennaio ‐11% e a febbraio ‐5%).
Queste condizioni meteorologiche hanno influenzato l’idrodinamica del Lago Maggiore: le sue acque si sono infatti mescolate sino ad una profondità di poco superiore ai 50 metri, come risulta dalle rilevazioni di termica e di concentrazione di ossigeno su tutta la colonna d’acqua, effettuate il 4/3/2014.
Si ricorda che l’ultima circolazione completa (o mescolamento tardo invernale verticale completo) delle acque (fino a 370 metri) si è registrata nel 1963. Quest’anno il mescolamento è stato limitato alla sola profondità di 50 m, evento questo eccezionale e che si è verificato solo in due altre occasioni (anni 1975 e 2008).
Questa limitazione ha comportato nel Lago Maggiore una diminuzione della concentrazione
dell’ossigeno disciolto in profondità, che alla data suddetta era di 6.36 mg per litro nello strato al di sotto dei 300 metri. Tuttavia, ci si attende che la fusione della grande quantità di neve presente attualmente nel bacino imbrifero comporti la discesa, nelle profondità lacustri, di acque fredde e ossigenate, come già successo in passato, e quindi un ripristino di concentrazioni accettabili di ossigeno in profondità.
Infine il livello del lago nei tre mesi invernali si è mantenuto mediamente a 134.39 metri s.l.m. , terzo valore più elevato dal 1952 (circa 50 cm sopra la media pluriennale).