Come afferma Emma Goldman, l'altra grande figura femminile di quegli anni: «Voltairine de Cleyre è la più dotata e brillante donna anarchica che gli Stati Uniti abbiano mai generato».
Vissuta a cavallo tra Ottocento e Novecento, Voltairine elabora infatti un anarchismo autoctono, e non d'immigrazione, che si rifà a pensatori come Emerson, Thoreau e Tucker, senza dimenticare i padri nobili della Rivoluzione americana, ovvero Paine e Jefferson.
Ne esce una visione originale che mostra tratti decisamente più individualisti delle visioni anarco-comuniste prevalenti nell'anarchismo d'immigrazione europea.
Ma a rendere ancora più originale questa visione concorrono anche le sue riflessioni, e le sue battaglie, sulla condizione della donna, che sfociano in un'anarchia di genere del tutto inedita e quanto mai attuale anche a distanza di cento anni.
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