Gregorio è un ragazzo prodigio, un genio dell'informatica, il bersaglio preferito dei bulli della scuola. Quando la professoressa di economia gli comunica l'intenzione di sostenere la sua candidatura al MIT di Boston, Gregorio vorrebbe gioire per la notizia ma non può: c'è un ostacolo, e sono i suoi genitori.
Il padre, un genetista fallito afflitto dal peso di una colpa che da trent'anni lo soverchia, e la madre, una personalità ambigua, educata alla sottomissione e alla vendetta, sono una coppia borghese alla deriva, che sembra vivere per mantenere lo status quo acquisito e frustrare le speranze del figlio. Mentre la crisi incomincia a diventare una peste letale per chiunque, tra combattere contro un orizzonte di odio e ricatto o arrendersi e soccombere, Gregorio sceglie l'esilio, diventando un NEET (giovani che non studiano e non lavorano).
Se amate il minimalismo non leggete questo libro. Se amate narrazioni comode, rilassanti neppure. Questo libro si rivolge a coloro che sono pronti a mettersi in gioco e chiamarsi in causa.
Recensione completa su Zest Letteratura Sostenibile.