Relativamente ai principali indicatori oggetto di analisi: tutti i principali indicatori oggetto di analisi (occupazione, produzione, ordinativi totali e ordinativi dall’estero) si posizionano su valori positivi, continua a mantenersi su livelli molto bassi la previsione di ricorso alla cassa integrazione, mentre le aziende che intendono effettuare investimenti nei successivi 12 mesi rappresentano sempre circa il 65% del totale.
Il presidente dell’Unione Industriale VCO Umberto Locatelli – nella valutazione dei dati – commenta con toni pacati ma con estrema chiarezza la situazione attuale per le imprese del Verbano Cusio Ossola: “Possiamo considerarci in una
fase di relativa stabilità temporale. La lettura dei dati congiunturali del secondo trimestre appare più rassicurante e ci fornisce un segnale positivo ma ancora insufficiente a delineare un vero cambio di passo. Guardando avanti possiamo
tuttavia esprimere una certa soddisfazione per il lavoro che stiamo elaborando come Unione Industriale del VCO. Una novità assoluta ed un’opportunità per il nostro territorio, proprio in questa fase difficile e non ancora di vera ripresa,
comunque di grandi cambiamenti che dovremo affrontare con la massima consapevolezza, ma anche e soprattutto con estrema preparazione e adeguata competenza”.
L’Unione Industriale del VCO sta elaborando un programma di sviluppo strutturato per le imprese del VCO con i responsabili dei diversi comparti industriali, supportati da un team di esperti territoriali e da consulenti per l’innovazione tecnologica, con l’obiettivo di affiancare e supportare le imprese. “Questo è un percorso che abbiamo imboccato e auspico che l’Unione Industriale del VCO – continua il Presidente Locatelli – possa indicare una strada condivisa per le imprese, con obiettivi chiari e concreti volti ad un’intesa comune e coesa anche con tutti gli altri soggetti attivi del territorio, pubblici e privati. Continuo a pensare alle imprese ma anche al mondo dei giovani affinché possano, in un futuro molto prossimo, individuare nel nostro territorio opportunità professionali e imprenditoriali che oggi non possono cogliere”.
ANALISI CONGIUNTURALE 2° TRIMESTRE 2017
Cala, ma si mantiene su valori positivi, il saldo ottimisti-pessimisti relativo alla variabile occupazionale, che passa dal +11,1 di inizio 2017 a +2,8 del secondo trimestre 2017: l’11,1% delle aziende interpellate dichiara di voler aumentare l’occupazione nel secondo trimestre 2017, mentre l’8,3% (in linea con il valore registrato ad inizio 2017) ritiene di dover provvedere a
riduzioni nell’organico. Si mantiene su livelli molto bassi il dato relativo alla cassa integrazione guadagni, che passa dal 7,4% del trimestre gennaio-marzo 2017 all’8,3% del secondo trimestre 2017 (sui livelli del terzo trimestre 2016, valori
comunque decisamente più bassi rispetto alle rilevazioni antecedenti il 2015).
Cresce per il terzo trimestre consecutivo il valore relativo alla produzione industriale, che passa da +7,4 del trimestre gennaio-marzo 2017 a +13,9 di aprile-giugno 2017: per il 25% delle aziende interpellate (era il 22,2% nella rilevazione di inizio 2017) aumenterà la capacità produttiva aziendale, mentre il 63,9% delle stesse (in linea con il valore riscontrato nell’ultima rilevazione) prevede di mantenere una produzione sui livelli del trimestre precedente.
Migliorano anche le indicazioni relative agli ordinativi: passa dal -7,4 registrato nel primo trimestre 2017 al + 13,9 di aprile-giugno 2017 il valore relativo agli ordinativi totali, mentre torna (dopo alcune rilevazioni nulle o negative) su livelli positivi il dato degli ordinativi dall’estero, che cresce dal -8,4 di gennaio-marzo 2017 al +3,4 del secondo trimestre 2017.
Peggiora ulteriormente il dato relativo alla redditività delle aziende intervistate: come nella scorsa rilevazione, più di un’azienda su cinque (il 22,2%) ne prevede un peggioramento, con un’ulteriore diminuzione del saldo ottimisti-pessimisti, che passa da -11,1 -16,6, continuando un trend negativo che dura ormai da sette rilevazioni consecutive.
Assistiamo infine ad una lieve crescita del dato relativo alla propensione ad investire da parte delle aziende dell’UIVCO: il 36,1% delle aziende interpellate dichiara di non prevedere investimenti per il secondo trimestre 2017 (erano il 44,4% nella rilevazione di gennaio-marzo 2017, quindi in leggero calo), anche se di contro cala di circa 10 punti percentuali il numero di aziende che prevede di effettuare investimenti significativi (passa dal 18,6% all’8,3%), mentre aumenta il
numero di chi prevede interventi marginali (dal 37% di inizio 2017 al 55,6% di marzo-giugno 2017).
Per quel che concerne l’analisi dei dati a consuntivo relativi al 1° trimestre 2017, cala lievemente rispetto ai livelli dell’ultima rilevazione il dato relativo al grado di utilizzo degli impianti, che passa dal 72% di ottobre-dicembre 2016 al 69,3% di gennaio-marzo 2017; in miglioramento invece il dato relativo al carnet ordini, poiché la percentuale di aziende che dichiara ordinativi inferiori ai 30 giorni diminuisce dal 29,6% di fine 2016 al 19,3% di inizio 2017, mentre si mantiene sui valori
dell’ultima rilevazione (circa il 25% delle stesse) il numero delle aziende con ordinativi di orizzonte temporale oltre i 90 giorni.
Aumentano in questa rilevazione i tempi di pagamento medi nel caso di clientela rappresentata da enti pubblici (passando da 102 a 132 giorni), mentre si mantengono sempre nell’ordine dei 3 mesi (86 giorni, come nel quarto trimestre 2016) i tempi di pagamento relativi ai rapporti tra privati.
Infine, diminuisce il numero di aziende che lamenta ritardi negli incassi, passando dal 40,7% registrato nel quarto trimestre 2016 al 30,6% del primo trimestre 2017.
VALUTAZIONE CONSUNTIVA DEL 2016 (VARIAZIONE RISPETTO AL 2015) - FATTURATO
Il 44,4% delle aziende intervistate dichiara di aver aumentato il fatturato rispetto all’anno scorso; il 25% dichiara stabilità dello stesso, mentre per il 30,6% lo stesso è diminuito rispetto al valore del 2015.
RISULTATO ECONOMICO GESTIONE ORDINARIA
Il 58,3% delle aziende dichiara di aver registrato un utile, il 16,7% un pareggio mentre l’8,3% una perdita (16,7% non risponde).
INDEBITAMENTO NETTO
Per il 2,8% delle aziende è aumentato rispetto a quello del 2015, per il 55,6% si è mantenuto sui valori del 2015, mentre per il 27,8% è diminuito (13,9% non risponde).
INVESTIMENTI EFFETTUATI (RISPETTO AL TREND DEGLI ULTIMI 2/3 ANNI)
Il 22,2% delle aziende dichiara investimenti maggiori nel 2016, il 44,4% uguali, il 16,7% inferiori (16,7% non risponde).