L’organizzazione dei posti di degenza temporanea extraospedaliera nel VCO va considerata riportando al centro le persone e i servizi di cui queste hanno bisogno. Stiamo parlando, infatti, di pazienti che, dopo il superamento di una fase acuta di malattia o dopo un intervento chirurgico, vengono dimessi dall’ospedale, ma necessitano ancora di cure mediche o di interventi riabilitativi. Chiaramente, l’ideale sarebbe che questa assistenza potesse essere fornita a casa del paziente. Ragioni sanitarie, ma anche sociali e familiari, richiedono invece che le persone siano ospitate in strutture attrezzate per offrire cure adeguate, sia pure non così intense come quelle ospedaliere.
Il pieno recupero di una persona dopo un ricovero in ospedale non può limitarsi alla salute fisica, ma dipende anche dal suo benessere psicologico e generale. Per questo, nel periodo di degenza post-ospedaliera, che può durare fino a due mesi, è utile anche la vicinanza dei propri cari. In certe situazioni è anche importante la partecipazione attiva del medico di famiglia, per facilitare il successivo ritorno a casa del paziente.
Alcuni posti di degenza temporanea erano destinati anche a persone affette da malattie degenera-tive (l’Alzheimer, ad esempio) o colpite da malattie che aggravano patologie pregresse. Ci si riferiva a questo servizio con il termine di "posti di sollievo", perché spesso l’obiettivo era fornire alla famiglia un sostegno al superamento delle difficoltà quotidiane. Anche questi posti non sono più disponibili.
Stiamo quindi parlando di interventi che affiancano al trattamento sanitario anche servizi socio-assistenziali e che, pertanto, devono essere legati al territorio. Accentrare il servizio in una struttura unica, che soprattutto nel VCO sarà lontana da molti centri abitati, provoca ovvie difficoltà ai cittadini.
Alla luce di tutto questo, è veramente difficile capire le motivazioni delle decisioni della giunta Cota sui posti di degenza post-ospedaliera. Scelte di questo tipo non possono cadere dall’alto senza coinvolgere gli operatori e le istituzioni del territorio; queste ultime devono mostrare responsabilità e devono superare assurde e anacronistiche divisioni campanilistiche.
Il compito delle amministrazioni e della politica è risolvere i problemi delle persone. Il governo re-gionale guidato da Cota non lo ha fatto! Per fortuna, tra poco, in Piemonte si aprirà una nuova stagione, che permetterà di tornare a pianificare i servizi sanitari e socio-assistenziali, rimettendo le persone e il loro ben-essere al centro dell’attenzione!
Mauro Giudici ,
responsabile provinciale dipartimento "Salute e Benessere" PD VCO
Posti per le degenze post-ospedaliere nel VCO: persone, non solo numeri.
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del PD sulle degenze post-ospedaliere
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