Mercoledì 8 marzo, ore 17.30, Foyer del Teatro Il Maggiore
I fumetti per raccontare. Combattere i pregiudizi a colpi di matita
Incontro con la fumettista italo-tunisina Takoua Ben Mohamed
“Non esistono due culture che non abbiano niente in comune; è proprio sui punti in comune che dobbiamo lavorare per costruire il dialogo e la convivenza”.
Il graphic journalism, con la penna di Takoua Ben Mohamed, diventa fumetto interculturale: un modo per comunicare a prescindere dalle lingue, una magia, un film su carta.
Storie vere di discriminazione e stereotipi, primavera araba, dittatura, diritti dell’infanzia in paesi in guerra come la Palestina e la Siria, velo e pregiudizi sull’Islam, raccontate attraverso fumetti che insegnano il valore del rispetto e della libertà, con uno sguardo a tratti tenero, spesso ironico e a volte eversivo.
TAKOUA BEN MOHAMED
Nata a Douz in Tunisia nel 1991, cresciuta a Roma sin dall'infanzia. Graphic journalist e sceneggiatrice, disegna e scrive storie vere a fumetti su tematiche sociali per la promozione del dialogo interculturale e interreligioso. Autrice del catalogo Woman story, ha fondato "Il fumetto intercultura" all'età di 14 anni, grazie agli studi in giornalismo e all'attivismo in associazioni giovanili, culturali e umanitarie di volontariato. Ha ricevuto molti riconoscimenti tra i quali quello della Comunità tunisina a Roma e il premio “Prato Città Aperta”. Il suo ultimo libro è Sotto il velo (BeccoGiallo), una striscia a fumetti che racconta con ironia la sua quotidianità di ragazza che ha liberamente scelto di portare il velo in Italia.
Ingresso libero
Incontro con la fumettista Takoua Ben Mohamed
LetterAltura partecipa per il secondo anno consecutivo al programma del Comune di Verbania, Verbania si tinge di rosa, in occasione della seconda edizione del Premio letterario Verbania for Women e della ricorrenza della Giornata internazionale della donna, con un imperdibile appuntamento.
40 commenti Aggiungi il tuo
Certo è un bel modo di parlare di donne e combatetre i pregiudizi da parte di una donna velata che disegna donne velate.
1Certo, si può imparare, in questo caso ben poco
l
7 Marzo 2017 - 12:28
Il pudore è una gran bella cosa quando nasce da una esigenza personale, se è imposto od autoimposto (e ovviamente non se ne è consci) come metodo per differenziarsi dagli altri denuncia una sola ed unica cosa, il terrore di sentirsi insignificante, da qui il bisogno di schierarsi e opporsi, in altre parole, avere una autorità da cui prendere direttive e dunque pure nemici, l'abdicazione del pensiero personale.
Ovvio che questo è solo uno dei tanti esempi, spesso si crede di avere idee ma si tratta solo di meccanismi automatici che si autoreplicano prendendo in prestito un corpo ed un cervello. Parere personale.
Ovvio che questo è solo uno dei tanti esempi, spesso si crede di avere idee ma si tratta solo di meccanismi automatici che si autoreplicano prendendo in prestito un corpo ed un cervello. Parere personale.
1Integrazione
l
7 Marzo 2017 - 12:45
Per integrare il mio post precedente (che al momento non è ancora pubblicato). Il termine “nemici” che ho usato non è ovviamente applicabile al caso in questione, tutto il resto del discorso resta valido
Ma per piacere! Fin da piccola in Italia e porta il velo= integrazione zero! Ma è colpa di noi italiani che tolleriamo certe situazioni! Peccato che noi nei loro paesi d'origine non possiamo esibire le nostre credenze! Quante moschee in Italia e quante chiese cristiane nei paesi arabi??E poi i razzisti sremmo noi....
Ciao Simona T.
Ciao Simona T.
non cadermi in pregiudizi!
Se il velo, ma questo vale per tutti gli altri capi di vestiario, è una libera scelta, non deve dare nessun fastidio!
Ti ricordo che tutti, dico tutti, i costumi tradizionali delle nostre valli, sono quelli che conosco, prevedono il velo o comunque un copricapo. Come lo prevedono le vesti delle suore cattoliche!
Il problema non è il velo, e non può essere il velo!
Saluti
Maurilio
Ciao Simona T.
non cadermi in pregiudizi!
Se il velo, ma questo vale per tutti gli altri capi di vestiario, è una libera scelta, non deve dare nessun fastidio!
Ti ricordo che tutti, dico tutti, i costumi tradizionali delle nostre valli, sono quelli che conosco, prevedono il velo o comunque un copricapo. Come lo prevedono le vesti delle suore cattoliche!
Il problema non è il velo, e non può essere il velo!
Saluti
Maurilio
Ciao Maurilio
non ho pregiudizi. Non sono contro gli immigrati ma non posso esimermi dall'affermare che a me quel velo fa orrore.
Quella bella ragazza sta instillando grandissima confusione.
Si parla di libera scelta. Quella ragazza non può assolutamente giocare questa carta. Lei ha potuto scegliere proprio perchè è in Italia. Nel mondo arabo queste scelte solo totalmente negate anche in presenza di genotori moderni e tolleranti. Takoua Ben Mohamed confonde molto le carte.
Sono curiosa delle culture e i modi di conciperi la realtà di altri popoli ma nel velo e in tutto quello che rappresenta non ci ritrovo nulla che può in qualche modo arricchirmi, anzi è l'antitesi di tutte le conquisti della civiltà umana.
Per cortesia non opponetemi il copricapi dei costumi tradizionali che assume un valore esclusivamente decorativo.
non ho pregiudizi. Non sono contro gli immigrati ma non posso esimermi dall'affermare che a me quel velo fa orrore.
Quella bella ragazza sta instillando grandissima confusione.
Si parla di libera scelta. Quella ragazza non può assolutamente giocare questa carta. Lei ha potuto scegliere proprio perchè è in Italia. Nel mondo arabo queste scelte solo totalmente negate anche in presenza di genotori moderni e tolleranti. Takoua Ben Mohamed confonde molto le carte.
Sono curiosa delle culture e i modi di conciperi la realtà di altri popoli ma nel velo e in tutto quello che rappresenta non ci ritrovo nulla che può in qualche modo arricchirmi, anzi è l'antitesi di tutte le conquisti della civiltà umana.
Per cortesia non opponetemi il copricapi dei costumi tradizionali che assume un valore esclusivamente decorativo.
1Prendo atto
l
7 Marzo 2017 - 15:41
della censura concernente i miei 2 interventi; inesplicabile ma il cervello umano esprime molte tare di cui non meravigliarsi. Termina qui la mia esperienza non breve di "commentatore".
Auguri
Auguri
Le decapitazioni con coltellacci di prigionieri previo sgozzamento, il loro arrostimento da vivi od il loro annegamento rinchiusi in gabbie di ferro, sono pregiudizi? E già che parliamo di una giovane ragazza, le mutilazioni genitali femminili tanto care a quella cultura, sono pregiudizi? Ha ragione Simona: ben diversi sono i copricapi delle nostre donne valligiane o i veli delle suore: anzichè far capire che certe esteriorizzazioni dell' Islam sono la parte più deprecabile di esso qui si stanno confondendo le carte facendole passare come scelte e normalità. Perchè allora le nostre donne non possono andare sulle loro spiagge in topless anche se per noi la cosa è ormai del tutto normale?
Cara Simona T.
sei molto lontana dalla verità!
I copricapi dei costumi tradizionali, o delle suore, non sono per nulla decorativi, semplicemente ci siamo dimenticati il significato...ricordo mia nonna, di Rovegro, che non entrava in chiesa senza il velo, ribadisco velo, in testa!
Sulla signora in questione stai usando, al contrario, lo stesso metro di misura che usano certe persone che giudicano le ragazze in minigonna, o in topless quando era ancora di moda!
Se è una libera scelta, per quanto mi riguarda può mettersi tutti i veli che vuole, al massimo darò un'opinione estetica!
Saluti
Maurilio
sei molto lontana dalla verità!
I copricapi dei costumi tradizionali, o delle suore, non sono per nulla decorativi, semplicemente ci siamo dimenticati il significato...ricordo mia nonna, di Rovegro, che non entrava in chiesa senza il velo, ribadisco velo, in testa!
Sulla signora in questione stai usando, al contrario, lo stesso metro di misura che usano certe persone che giudicano le ragazze in minigonna, o in topless quando era ancora di moda!
Se è una libera scelta, per quanto mi riguarda può mettersi tutti i veli che vuole, al massimo darò un'opinione estetica!
Saluti
Maurilio
Caro lupusinfabula
ti sei dimenticato di citare la carne di maiale e gli alcolici, poi ci sono tutti gli stereotipi...
"...ma mi faccia il piacere!"
Saluti
Maurilio
P.S. Guarda che il topless è vietato in molti paesi occidentali, informati prima di parlare di cose che non sai!
ti sei dimenticato di citare la carne di maiale e gli alcolici, poi ci sono tutti gli stereotipi...
"...ma mi faccia il piacere!"
Saluti
Maurilio
P.S. Guarda che il topless è vietato in molti paesi occidentali, informati prima di parlare di cose che non sai!
Caro Maurilio sull' argomento io ho citato fatti, tu chiacchiere. Se poi a te va bene così, per carità, contento tu....Quanto al topless io parlavo dell' Italia e di altri paesi in cui è permesso e dove le donne che lo pratica non vengono poi punite a frustate in pubblico ( ....se va bene e se non peggio!) e dove i rapporti donna/uomo al di fuori del matrimonio non vengono puniti con la lapidazione o la decapitazione. Ma, ripeto, se a te va bene e sei disposto ad accettare anche qui, nel nostro paese, in toto certe religioni, culture ed ideologie, fai pure e auguri.
Ciao lupusinfabula
"venghino siori venghino, continua il festival dei luoghi comuni"...manca solo "italiani brave ggente!"
...ma cosa te lo dico a fare?
Saluti
Maurilio
"venghino siori venghino, continua il festival dei luoghi comuni"...manca solo "italiani brave ggente!"
...ma cosa te lo dico a fare?
Saluti
Maurilio
Anche mia nonna quando andava in chiesa si metteva il velo, per rispetto del luogo sacro in cui stava entrando, ma non lo portava in casa o in strada; anch' io se entro in una moschea, per lo stesso motivo, mi tolgo le scarpe, ma così come non andrei in una qualunque chiesa in costume da bagno. Ripeto, io cito fatti, tu chiacchiere; del resto anche su VBN non c'è mai una volta che ti ho visto prendere posizione decisa pro o contro qualcosa o qualcuno: quello che i nostri vecchi definivano un " taja e medega". E per quanto mi riguarda, sì, gli italiano sono stati e sempre saranno un popolo di "brava gente". Per i miei connazionali, in genere e salvo le dovute eccezioni, io ho rispetto, tu pare di no.
solito polverone,solito mix di pregiudizi e credenze popolari. allora,con calma,tutte le nefandezze citate da lupus appartengono all'ISIS,che sta all'Islam come la castità a Cicciolina. gli appartenenti all'ISIS non rispettano uno che sia uno dei precetti,e sono visti dagli islamici come delle bestie.
quanto al topless avviso Lupus che negli Stati Uniti è reato quasi ovunque,e in alcuni stati è previsto pure l'arresto. e non sono islamici,fidati. ma fanatici sì,parecchio.
quanto al topless avviso Lupus che negli Stati Uniti è reato quasi ovunque,e in alcuni stati è previsto pure l'arresto. e non sono islamici,fidati. ma fanatici sì,parecchio.
E' vero, molte delle nefandezze da me citate appartengono all'ISIS: ma gli sgherri dell'ISIS non sono cristiani, buddisti, taoisti, animisti o altro, sono islamici.Il tagio delle teste come punzione per chi, secondo loro, gli islamici, ha commesso adulterio, avviene eccome: ne è stata vittima persino una principessa araba di sangue reale.Per il topless, ripeto, ho fatto riferimento a quegli stati, Italia compresa, ove non scandalizza nessuno e non fa certo notizia, nè tanto meno l'uso comporta sanzioni corporali. Se in certi stati USA così non è , peggio per loro:non sanno cosa si perdono. Voglio esagerare: parliamo di nudismo: quanti sanno che lo scorso anno la Regione Piemonte ha emanato una specifica legge che incentiva il turismo naturista? Sarebbe ciò mai possibile in un paese islamico? Sarà o non sarà ma io credo che noi italiani, brava gente, siamo molto più evoluti dei popoli che professano l'islamismo. Poi ognuno è libero di credere, apprezzare, accettare ciò che meglio gli aggrada.Però nessuno può dire che i fatti da me citati non siano realmente accaduti ed accaduti in paesi e per mano islamica.Caro Paolino, permettimi, in conclusione una battuta che traggo dal tuo intervento: tra la castità e Cicciolina,io preferisco mille volte Cicciolina, la castità la lascio agli islamici.
tu scrivi: "io credo che noi italiani, brava gente, siamo molto più evoluti dei popoli che professano l'islamismo".
Da quello che scrivi tu e tanti altri commentatori, direi proprio di NO
Caro lupusinfabula
probabilmente hai ragione, sono un " taja e medega", ma come ho già detto molte volte, l'unica certezza della mia vita è che ho sempre molti dubbi, e questo mi permette di sviluppare un pensiero mio, spesso anche sbagliato, ma mio, non quello che altri vogliono che io devo pensare! Io ho una grande invidia di quelli che come te hanno tante certezze, sanno sempre tutto loro...complimenti, ma anche tanti auguri!
Saluti
Maurilio
probabilmente hai ragione, sono un " taja e medega", ma come ho già detto molte volte, l'unica certezza della mia vita è che ho sempre molti dubbi, e questo mi permette di sviluppare un pensiero mio, spesso anche sbagliato, ma mio, non quello che altri vogliono che io devo pensare! Io ho una grande invidia di quelli che come te hanno tante certezze, sanno sempre tutto loro...complimenti, ma anche tanti auguri!
Saluti
Maurilio
Vedere quella bella ragazza velata mi fa molta tristezza.
Quei fumetti con quel personaggio femminile velato mi mettono angoscia.
Voi commentatori che negate il ruolo di sottomissione della donne nel mondo musulmano, in nome di un'esagerata morale politicamente corretta, mi fanno rimanere perplessa e irritata.
Rappresentare tutto questo nel giorno della festa della donna mi insinua rabbia e amarezza.
Quei fumetti con quel personaggio femminile velato mi mettono angoscia.
Voi commentatori che negate il ruolo di sottomissione della donne nel mondo musulmano, in nome di un'esagerata morale politicamente corretta, mi fanno rimanere perplessa e irritata.
Rappresentare tutto questo nel giorno della festa della donna mi insinua rabbia e amarezza.
Ciao Simona T.
ma dove vivi?
Andare in ufficio in minigonna e tacco 12 per compiacere il capo è sottomissione, "darla" al capo per fare carriera è sottomissione. E queste sono cose che capitano quotidianamente nel nostro mondo "civile".
La vera tristezza è sentire una donna che parla di sottomissione per un velo!
Saluti
Maurilio
ma dove vivi?
Andare in ufficio in minigonna e tacco 12 per compiacere il capo è sottomissione, "darla" al capo per fare carriera è sottomissione. E queste sono cose che capitano quotidianamente nel nostro mondo "civile".
La vera tristezza è sentire una donna che parla di sottomissione per un velo!
Saluti
Maurilio
Cara Simona T.
La vera tristezza è sentire una donna che parla di sottomissione per un velo, senza sapere se il velo è una scelta, i foulard erano molto diffusi anche da noi, o una costrizione!
Saluti
Maurilio
La vera tristezza è sentire una donna che parla di sottomissione per un velo, senza sapere se il velo è una scelta, i foulard erano molto diffusi anche da noi, o una costrizione!
Saluti
Maurilio
E' così che si propone confronto.
Bisogna incontrare le persone e le storie, e questa è un'occasione, per farsi un'idea reale.
Il resto è pregiudizio da tastiera.
A proposito, leggendo i commenti, vale la pena ricordare come da un lato esistano eccome chiese e comunità cristiane nel mondo arabo/nord africano, così come esistono e sono legali comunità addirittura ebraiche o pagane /tradizionali. Esistono in Marocco, in Tunisia, in Egitto, per conoscenza diretta.
Dall'altro lato ricordiamo i molti sterminatori, decapitatori, fucilatori del '900, italiani e cristiani.
Questo ovviamente non vuol dire che prendo posizione a favore dell'uno o dell'altro, altrimenti farei il giochetto del mettermi "da una parte o dall'altra", parecchio ansiogeno e infantile.
Questo ovviamente vuol dire che le cose vanno viste da tutti i punti di vista.
Bisogna incontrare le persone e le storie, e questa è un'occasione, per farsi un'idea reale.
Il resto è pregiudizio da tastiera.
A proposito, leggendo i commenti, vale la pena ricordare come da un lato esistano eccome chiese e comunità cristiane nel mondo arabo/nord africano, così come esistono e sono legali comunità addirittura ebraiche o pagane /tradizionali. Esistono in Marocco, in Tunisia, in Egitto, per conoscenza diretta.
Dall'altro lato ricordiamo i molti sterminatori, decapitatori, fucilatori del '900, italiani e cristiani.
Questo ovviamente non vuol dire che prendo posizione a favore dell'uno o dell'altro, altrimenti farei il giochetto del mettermi "da una parte o dall'altra", parecchio ansiogeno e infantile.
Questo ovviamente vuol dire che le cose vanno viste da tutti i punti di vista.
Ciao emmeggì
Forse t'è sfuggita la notizia che dopo Mubarak, al Cairo hanno distrutto alcune chiese copre. Di rimane Marocco e Tunisia e poi? Indonesia? Pakistan? Emirati Arabi?
Forse t'è sfuggita la notizia che dopo Mubarak, al Cairo hanno distrutto alcune chiese copre. Di rimane Marocco e Tunisia e poi? Indonesia? Pakistan? Emirati Arabi?
Eccone un altro/a disposta al dialogo ed al confronto: ci mancava. Un altro/a che non sa se stare di qua o di là, di sù o di giù, di sopra o di sotto, pro o contro: quando si hanno le idee chiare......
Velo si se e' libera scelta. Ci sono altre cose che trovo piu svilenti. Come le bariste che agitano i decolté al ritmo delle tazzine che sciacquano davanti a clienti con la bocca aperta.
Forse ti è sfuggito che dopo 30 anni di lega & co in Italy nessuno è più disponibile ad aiutare un profugo o ad accettare luoghi di culto differenti?
Comunque purtroppo hai ragione rispetto ai copti e in generale ai cristiani, la situazione è peggiorata e drammatica. Quello che dimentichi di considerare è che episodi di inciviltà, intolleranza, violenza non mancano nemmeno qui da noi, visto che come dei boccaloni ci siamo fatti trascinare giù in una spirale di diffidenza e arroganza da cui se ne esce solo tutti peggio.
Comunque purtroppo hai ragione rispetto ai copti e in generale ai cristiani, la situazione è peggiorata e drammatica. Quello che dimentichi di considerare è che episodi di inciviltà, intolleranza, violenza non mancano nemmeno qui da noi, visto che come dei boccaloni ci siamo fatti trascinare giù in una spirale di diffidenza e arroganza da cui se ne esce solo tutti peggio.
Non so voi, ma a me un bel decoltè agitatomi davanti ad un buon caffè non darebbe fastidio: ma forse sono anormale perchè non sono iscritto alla congrega LGBT, partito che va per la maggiore oggi.Se non sei un diverso oggi non conti un tubo...ma io sono uno alla vecchia maniera, ben felice di esserlo.
Ciao lupusinfabula. Posso capire il piacere maschile nel vedere ondeggiare un seno prosperoso sorseggiando un caffè (d altra parte d'una tecnica funzionante da secoli... ) di contro, se fosse mia figlia (o la tua), che per vendere piu caffè si esibisce in conturbanti rimestolamenti tazziniani..... Beh ognuno faccia ciò che gli pare. Io lo trovo svilente ma c'è chi fa peggio..
Ciao lupusinfabula
Beh in effetti io preferirei un bel ragazzo che muovi il suo petto a ritmo ... ma i gusti sono gusti
Beh in effetti io preferirei un bel ragazzo che muovi il suo petto a ritmo ... ma i gusti sono gusti
Ho approfondito la vicenda attirato da bel sorriso della ragazza e anche perché conosco bene la Tunisia.
Per impegni personali non sono andato all'evento ma ho letto le sue tante interviste e i suoi fumetti facimente reperibili in rete.
Il tutto mi ha fatto rimanere molto perplesso.
Lei rappresenta la classica ragazza tunisina?
Assolutamente no.
Le ragazze in tunisia non portano il velo. In giro per Tunisi si ritrovano ragazze, magari non in minigonna, ma vestite normalmente con jeans, camicietta o maglietta.
Dopo il matrimonio una parte di queste decide di portare il velo. A confermare il tutto c'è pure la ritrosia dei genitori di Takoua Ben Mohamed di farle indossare il velo in età così giovanile proprio come nelle normali abitudine tunisine.
Il velo indossato dalla sorridente fumettista poi non è assolutamente quello tradizionale indossato dalle donne tunisine che consiste in un leggero foulard molto colorato avvolto intorno ai capelli molto più simile a quello che una volta portavano le nostre signore di una certa età.
A mio avviso Takoua Ben Mohamed non rappresenta il fenomeno intregativo delle sue coetanee.
Mi sembra che la ragazza abbia voluto crearsi un personaggio. E' una specie di autoesibizione che serve per veicolare le sue espressioni artistiche.
In quest'ambito si spiega anche la tipologia di velo che indossa, di foggia diversa da quella tunisima ma molto più teatrale per esibilre uni situazione femminile appartenente a quella confessione.
In caso contrario ci troviamo solo di fronte a una ragazza che vuole esibire il proprio credo confessionale.
Non credo che la fumettista possa rappresentare la situazione delle ragazze musulmane di origine straniera residenti in Italia. Ho pieno rispetto per leloro difficoltà e i drammi personali e credo proprio che non possono essere espressi dai fumetti, peraltro molto banali, di Takoua Ben Mohamed.
Occasione persa.
Per impegni personali non sono andato all'evento ma ho letto le sue tante interviste e i suoi fumetti facimente reperibili in rete.
Il tutto mi ha fatto rimanere molto perplesso.
Lei rappresenta la classica ragazza tunisina?
Assolutamente no.
Le ragazze in tunisia non portano il velo. In giro per Tunisi si ritrovano ragazze, magari non in minigonna, ma vestite normalmente con jeans, camicietta o maglietta.
Dopo il matrimonio una parte di queste decide di portare il velo. A confermare il tutto c'è pure la ritrosia dei genitori di Takoua Ben Mohamed di farle indossare il velo in età così giovanile proprio come nelle normali abitudine tunisine.
Il velo indossato dalla sorridente fumettista poi non è assolutamente quello tradizionale indossato dalle donne tunisine che consiste in un leggero foulard molto colorato avvolto intorno ai capelli molto più simile a quello che una volta portavano le nostre signore di una certa età.
A mio avviso Takoua Ben Mohamed non rappresenta il fenomeno intregativo delle sue coetanee.
Mi sembra che la ragazza abbia voluto crearsi un personaggio. E' una specie di autoesibizione che serve per veicolare le sue espressioni artistiche.
In quest'ambito si spiega anche la tipologia di velo che indossa, di foggia diversa da quella tunisima ma molto più teatrale per esibilre uni situazione femminile appartenente a quella confessione.
In caso contrario ci troviamo solo di fronte a una ragazza che vuole esibire il proprio credo confessionale.
Non credo che la fumettista possa rappresentare la situazione delle ragazze musulmane di origine straniera residenti in Italia. Ho pieno rispetto per leloro difficoltà e i drammi personali e credo proprio che non possono essere espressi dai fumetti, peraltro molto banali, di Takoua Ben Mohamed.
Occasione persa.
Ho sbagliato il titolo del mio commento. Era giusti scrivere: "rappresenta veramente la situazione delle giovani musulmane di origine straniera residenti in Italia?
Ottima e documentata analisi : bravo Giovanni%! E se certe cose le dici tu che sei di sinistra, spero che a questo punto i sinistrosi che si sono esibiti sopra nelle loro solite scempiaggini ora tacciano.
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