TEATRO VERBANIA: UNA RIFLESSIONE
Nei giorni scorsi ero a Bilbao e visitando il museo Guggenheim – che per qualche verso ben richiama le strutture del “CEM - Il Maggiore” – pensavo a quanto danno possa fare a una città la poca conoscenza del mondo da parte dei suoi amministratori.
Detto senza polemica alcuna, ma se non si guarda a chi è stato capace di trasformare una città in crisi industriale come Bilbao grazie a un polo culturale di grande prestigio non riuscirà mai a capire quanto piccole e grette siano le mentalità di alcuni amministratori sul Lago Maggiore.
Per rilanciare Bilbao il governo della città spese 100 milioni di dollari e regalò in uso la struttura al museo pur che lo utilizzasse bene. L’investimento ha reso e oggi Bilbao cresce grazie a quella intuizione.
Ammiravo il grande “gatto” in fiori – fotografato da tutti - sul piazzale del museo e mi chiedevo perché un’opera d’arte simile a quella non la si poteva e si potrebbe ancora realizzare anche a Verbania, terra di fiori, magari ben più significativa della costosissima quanto insipida (ed inutile) scultura posta nell’atrio del CEM senza logica alcuna.
Pensavo ai giochi di luci e di nebbia colorata del lungofiume di Bilbao all’imbrunire e mi ricordo bene di quando furono proposti a Villa Giulia di Pallanza: progetto ora tutto abbandonato.
Penso all’errore di non valutare in modo strategico l’uso del CEM anche dal punto di vista turistico-congressuale per l’indotto che ne verrebbe. Si è detto recentemente “non è adatto!”, ma CHI lo sostiene? Ma come è possibile se quando ero sindaco c’era un vivace interesse da parte di terzi, possibile che tutto sia scomparso?
Purtroppo troppi a Verbania non sono capaci di vedere gli esempi vincenti nel mondo ma solo alla punta delle proprie scarpe eppure “Il Maggiore” è stato pur realizzato nel posto, unico e splendido, più adatto per essere la vetrina della città e non può essere quindi “solo” un teatro.
Di più: dopo tanti studi e “coordinamenti” (lautamente pagati) DOV’E’ l’integrazione con il territorio visto che alla fine per i film estivi si è andati a cercare partner a Milano (con risultati ridicoli e traumatici dal punto di vista finanziario) tralasciando le capacità della zona e dopo tanti anni si è perfino espulso LAMPI SUL LOGGIONE dalla realtà culturale cittadina?
Ma dov’è la capacità strategica, chi valuta la qualità e la logica degli interventi, chi controlla i conti? Chi comincia a verificarli perché NON SI POSSONO SPENDERE SOMME FOLLI PER GESTIRE IL CEM senza avere chiara una strategia.
Quando un albero nasce storto è difficile diventi dritto da grande eppure quella del CEM è una occasione che non va sciupata, anche se fin dall’inizio questa amministrazione non ha voluto nemmeno prendere in considerazione un bando internazionale di gestione.
Oltretutto i fondi europei concessi per il CEM erano finalizzati anche allo sviluppo del territorio: dov’è questo sviluppo con l’attuale programmazione? Forse dovremmo cominciare a chiedercelo ma può mai capirlo chi non ha mai messo (op quasi) il naso fuori dalla porta di casa?
Ovvio che con queste premesse la regione storca il naso a partecipare ad ipotetiche Fondazioni.
Non mi interessano le lotti intestine al PD, la fiducia-sfiducia al sindaco, gli interventi di chi (come l’ex sindaco prof. Claudio Zanotti) se la cava con triti e ritriti luoghi comuni contro l’ex giunta “destro-leghista” e non si avvede dell’abisso che nel frattempo si è costruito in casa propria.
Per favore, ragioniamo sul CEM a cominciare dalla scelta del nome che - almeno secondo me – è francamente assurdo, umiliante per chi aveva portato idee, tutte stroncate.
Non ha senso ridurre il CEM da centro eventi multifunzionale a teatro succursale del Teatro Coccia né sostenere che la struttura sarebbe assolutamente inidonea a congressistica e convegni, fieristica, mostre e altro. E’ stata una delle scelte di questa amministrazione mutilare il CEM di questa possibilità, come escludere il cineforum e quindi la possibilità di fare cinema, forse perché ne frattempo il Sindaco aveva fatto nuovi incontri. Per non parlare dei bandi di gestione dei servizi da 90.000, poi 50.000 poi umiliati a 150 EURO AL MESE!
Credo che molto presto solo sollevando finalmente i tappeti di omertà che si addensano su questa opera si capiranno i perché di queste scelte che danneggiano la multifunzionalità che era la caratteristica più importante del CEM e il motivo principale per cui era stato progettato!
Ultima nota: a Bilbao ovunque è ricordato Frank Gehry che ha concepito e realizzato l’opera, ma a Verbania si è addirittura cancellato il nome di Salvador Perez Arroyo e dei suo team internazionale dal sito ufficiale dell’opera…
Anche così quella che doveva essere – ed è - un opera straordinaria è diventata un teatro qualunque, che peccato!