Prima di qualsiasi considerazione tecnica sulla composizione delle singole voci, vorrei richiamare alcune considerazioni generali che a noi paiono importanti per inquadrare la discussione che stiamo facendo.
Quando parliamo di bilancio, infatti, non stiamo parlando solo di numeri e di cifre che alla fine devono tornare , ma stiamo parlando del momento più importante del confronto politico , perché nella strutturazione del bilancio si tracciano concretamente le linee del progetto che noi abbiamo della città e del suo futuro.
Per affrontare questo tema credo che si debba partire dal quadro generale in cui noi ci troviamo a lavorare.
La nostra città è molto cambiata negli ultimi anni.
Dai dati riportati nella parte iniziale del DUP – Documento unico di programmazione – con riferimento al 2015, siamo poco meno di 31.000 abitanti, e il trend è in lenta discesa.
Anche nel 2015 il numero delle persone decedute è ben superiore al numero dei bambini nati nello stesso anno.
Inoltre, un dato che colpisce è che il numero dei nuclei familiari costituito da una sola persona supera le 5.000 unità (5.509).
L’età media della popolazione di Verbania è elevata e non è difficile immaginare che siano molte le persone anziane che vivono sole.
La crisi economica, lo sappiamo, ha colpito duramente un tessuto economico già in difficoltà.
Se non ci fossero i redditi dei frontalieri la situazione del territorio sarebbe ancora più preoccupante.
Accanto al quadro della città, bisogna poi considerare che in questi anni abbiamo assistito ad una drastica riduzione dei trasferimenti da parte della Stato, sia per le diverse manovre finanziarie attuate dal 2010 ad oggi, sia per le nuove modalità di determinazione dei trasferimenti, che con l’istituzione del fondo di solidarietà comunale vengono determinati tenendo conto delle stime di gettito IMU TASI effettuate dal Ministero dell’interno.
Gli ultimi tagli sul bilancio 2015 e 2016 sono pari a circa 324.000 euro
.
E il quadro generale di riferimento si completa sottolineando anche che in questo anno si è portato a compimento il processo di armonizzazione dei sistemi contabili,
Partito in via sperimentale nel 2014 e divenuto obbligatorio l’anno scorso, il cosiddetto BILANCIO ARMONIZZATO è stato un cambiamento rilevante nelle regole contabili per gli enti locali, perseguito per rendere omogenei i principi della contabilità finanziaria di tutta la pubblica amministrazione italiana con i principi stabiliti dall’Unione Europea.
Il bilancio armonizzato, infatti, avvicina il bilancio finanziario del Comune al bilancio di cassa dello Stato , favorendo aggregati omogenei della spesa pubblica a quindi comparabili per diversi enti, ambiti territoriali e paesi.
Senza dilungarsi nei dettagli di questo cambiamento, le voci da sottolineare sono sicuramente Il FONDO PLURIENNALE VINCOLATO: elemento assolutamente nuovo che deriva dall’applicazione del principio di competenza finanziaria potenziata . E’ un saldo finanziario, costituito da risorse già accertate in esercizi precedenti, cioè risorse destinate a finanziare gli impegni del comune. Il fondo, cioè, garantisce la copertura di spese imputate agli esercizi successivi a quelli di assunzione , rendendo evidente la distanza di tempo che intercorre tra l’acquisizione dei finanziamenti e l’impiego delle risorse.
Il fondo pluriennale vincolato è quindi uno strumento di rappresentazione della programmazione e previsione delle spese, sia correnti che di investimento.
La parte più rilevante è quella che riguarda gli stanziamenti di parte capitale, inerente alle spese per opere pubbliche imputate all’esercizio 2016 sulla base del crono programma approvato nel 2015 e finanziato con entrate accertate nell’esercizio 2015, oltre 5.400.000 euro.
L’altra voce che segna una forte discontinuità con il passato è il FONDO CREDITI di DUBBIA ESIGIBILITA’
Cioè un fondo costituito prudenzialmente per quei crediti di dubbia e difficile esazione.
Nel bilancio 2016 il fondo crediti di dubbia esigibilità è stato prudenzialmente previsto per un importo di 600.000 euro e finanziato con entrate di parte corrente.
La Legge di stabilità 2016, inoltre, ha disposto importanti novità in materia di bilancio di previsione in quanto dal 2016 viene definitivamente sostituito il vincolo di bilancio relativo al patto interno di stabilità con il nuovo vincolo relativo al PAREGGIO DI BILANCIO.
Con il pareggio di bilancio il comune dovrà conseguire un saldo Non negativo , cioè positivo o pari zero, in termini di COMPETENZA tra le entrate finali (i primi 5 titoli del bilancio) e le spese finali (primi tre titoli del bilancio)
Questo significa, che il finanziamento di spese correnti e di investimento con l’eventuale avanzo di amministrazione e di spese di investimento con l’indebitamento peggiorano il raggiungimento del pareggio di bilancio.
E questo è un elemento che condizionerà le nostre scelte future.
Detto tutto ciò, la gestione del bilancio è oggi più che mai uno degli aspetti più importanti su cui si misura una buona amministrazione, in particolare nei momenti di maggiore difficoltà economica.
Ed è per questo che a noi pare importante sottolineare come le scelte di questo bilancio siano improntate alla necessaria prudenza, soprattutto sul fronte del mantenimento di un livello stabile delle entrate.
Per quanto concerni i TRIBUTI, non ci sono cambiamenti rilevanti .
Come già detto, l’ IMU ridotto lo scorso anno, viene confermato con lo scaglione delle aliquote che variano dal 6 per mille al 10,4 per mille, a seconda delle categorie catastali, così come viene confermata la detrazione di 200 euro per abitazione principale.
La TARI,
fa riferimento al finanziamento dei costi del servizio di raccolta e smaltimenti dei rifiuti. Tale servizio ammonta ad una spesa netta complessiva di oltre 5,8 milioni di euro che va coperta con i proventi della tari.
Per il 2016 le tariffe sono determinate in coerenza con le scelte fatte nel 2015.
Non vi sono incrementi significativi, se non l’applicazione della rivalutazione ISTAT e l’inserimento della quota di ammortamento di competenza del comune per l’adeguamento dell’impianto di Mergozzo.
Il piano degli investimenti previsto nel 2016 si attesta su un totale di 6.246.000 euro che, sommato a quanto già previsto nel 2015, si attesta ad un importo pari a 11.116.000 euro.
In questa cifra tra i tanti interventi previsti, noi segnaliamo che, in continuità con quanto già fatto lo scorso anno, continua l’opera di miglioramento degli edifici scolastici, nel caso specifico la scuola Bachelet , con un investimento previsto di 350.000 euro
L’amministrazione conferma dunque l’attenzione a questo aspetto fondamentale della vita cittadina, anche perché Verbania è una città di scuole, e anche la qualità degli edifici contribuisce al livello alto dell’offerta formativa della nostra città.
Continua l’opera di sistemazione dei parchi giochi, 50.000 euro nell’ottica che interventi mirati, migliorano la fruibilità della città.
Strettamente legato a questi temi, è poi l’intervento di rimodulazione delle tariffe degli asili nido,
E tutti questi temi si possono riassumere nell’intenzione dell’amministrazione di fare di Verbania un luogo attrattivo per le famiglie, offrendo servizi di qualità e contenendo i costi per i cittadini.
E poi, naturalmente, obiettivo irrinunciabile per la città , è che il Museo del Paesaggio riapra finalmente a giugno; prevedendo pertanto un intervento a completamento dei lavori di ristrutturazione ormai quasi ultimati.(120.000 Euro).
E si potrebbero enumerare molte altre opere, dalla farmacia comunale al lungolago di Pallanza, dalle manutenzioni straordinarie delle strade alla loro messa in sicurezza. E si potrebbe continuare questo lungo elenco.
Il piano degli investimenti 2016 è finanziato dal piano delle alienazione per un terzo , con tutte le incognite sui tempi che questo comporta, ma anche come strada obbligata senza la quale il comune si troverebbe nell’impossibilità di porre in essere molti degli interventi previsti.
Per concludere, per il bilancio di previsione 2016 noi riteniamo che sia stato fatto un buon lavoro, compatibilmente con le condizioni generali che necessariamente condizionano l’azione dell’amministrazione.
Molte sono le sfide ancora in campo, prima fra tutte la gestione del Maggiore, e poi il programma FERS, il fondo europeo per lo sviluppo regionale, presentato qualche giorno fa , che offre grandissime opportunità sino la 2020.
Tutti questi elementi dovranno determinare un cambio di passo.
Stiamo entrando in una fase in cui all’impegno per lo sviluppo della città incentrato sull’azione diretta e di breve periodo si deve affiancare un intervento basato sulla funzione di indirizzo e di programmazione di medio lungo periodo i cui effetti non sono immediati, ma si vedranno tra qualche anno.
E solo in questo modo si potranno ottenere benefici consistenti e duraturi per la nostra città.