Da cliclavoro.gov:
Le fiere del lavoro, che le si chiami job fair, career day o job meeting, animano il panorama nazionale dell’occupabilità, ponendosi come un’occasione irrinunciabile, da un lato, per le aziende alla ricerca di potenziali candidati, dall’altro, per diplomati e laureati alla ricerca di qualificate opportunità lavorative ma anche per persone che vogliono cambiare professione.
Tradizionalmente è alle fiere del lavoro che i responsabili delle risorse umane delle aziende incontrano direttamente giovani professionisti all’interno di stand appositamente allestiti, dove introducono le rispettive organizzazioni, illustrando le politiche di selezione del personale e le varie fasi del processo di reclutamento.
Workshop tematici, laboratori, seminari, incontri, fanno da contorno a queste manifestazioni dove la domanda incontra, in pochi giorni, l’offerta di occupazione.
Ma perché prendere parte a queste iniziative?
Facile, per trovare lavoro.
Ma i passaggi sono graduali e le sfaccettature variegate.
Anzitutto questi appuntamenti sono i mezzi più utili per iniziare a comprendere le logiche del mercato del lavoro, dal momento che manager aziendali, selezionatori e career coach mettono a disposizione la loro esperienza per rispondere al bisogno di informazione e di orientamento di chi è a caccia di un’occupazione, di una prospettiva professionale o di un nuovo corso di studi.
Le fiere servono soprattutto per far conoscere ai giovani le imprese del territorio, i settori dove poter spendere il proprio titolo di studio. E ancora di più sono utili agli indecisi, a tutti quei giovani che ancora non hanno deciso che cosa fare da “grandi”.
Spesso gli organizzatori prevedono dei momenti collaterali, volti a soddisfare le esigenze concrete dei visitatori, come laboratori di orientamento professionale sugli step cruciali della ricerca del lavoro, sessioni di approfondimento su nuove professioni e ultime tendenze del mercato del lavoro.
I recruiter, infatti, non si limitano a raccogliere le candidature e a svolgere dei colloqui in tempo reale, ma diventano veri e propri trainer offrendo una serie di servizi gratuiti.
Si parte dagli strumenti base: il curriculum vitae e la lettera di presentazione. I selezionatori assistono i candidati su come redigerli al meglio.
Si passa poi ad affrontare vere e proprie simulazioni di colloqui, sia in italiano che in inglese, individuali o di gruppo, dove gli esperti insegnano le tecniche usate da varie aziende per selezionare il personale e spiegano come gestire al meglio lo stress.
A questi esercizi si aggiungono focus group sulla reputazione online, sull’utilizzo dei social network, test comportamentali per comprendere se la strada intrapresa è quella giusta, indagini retributive per fare una previsione di guadagno futuro.
E ancora, le fiere offrono ai giovani, alle imprese e al sistema formativo un’occasione di incontro e di conoscenza reciproca in una situazione quasi informale.
Come affrontare una fiera?
Spesso queste manifestazioni prevedono un servizio di pre-registrazione online all'evento che snellisce le formalità di ingresso alla manifestazione. L’iscrizione può inoltre comprendere l'inserimento del CV al fine di dare ai responsabili aziendali la possibilità di effettuare una sorta di "pre-screening" dei candidati e contattare coloro che vorrebbero intervistare nel corso dell'evento stesso.
È pertanto utile portare con sé delle copie aggiornate del proprio CV in formato cartaceo e adattarlo alle richieste delle singole aziende in modo da poter cogliere tutte le occasioni che si presentino. Il curriculum dovrà essere firmato e prevedere l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai sensi del D. Lgs. 196/2003. In caso contrario, infatti, il selezionatore non potrà ritirarlo.
Altri suggerimenti? Prepararsi a parlare di sé in modo specifico per ciascuna diversa azienda. Non sottovalutare l’importanza di fare una buona prima impressione. Può essere utile, ad esempio, informarsi sull’abbigliamento che ci si aspetta per quella posizione di lavoro e adeguarsi.
Ultima raccomandazione, ma non meno importante: mai farsi trovare impreparati. I responsabili delle risorse umane ricercano candidati motivati e preparati, che abbiano almeno una conoscenza base dell’azienda. Prima dell'evento, può essere utile selezionare le aziende di maggiore interesse e visitare i loro siti istituzionali per avare una chiara idea delle loro attività.
...E dopo la fiera?
Al termine di ogni incontro, è consigliabile raccogliere i biglietti da visita, ma anche dépliants, opuscoli e altro materiale informativo messo a disposizione dall’azienda, e prendersi qualche minuto per scrivere appunti su quella ditta e sulla posizione offerta. Scrivere delle lettere di ringraziamento servirà a mettere in luce il proprio interesse.
Nelle fiere, le aziende raccolgono un enorme quantità di curricula. Inviandone un’altra copia potranno trovare facilmente i dati dei candidati nel caso decidessero di fissare dei colloqui.
Work4You: Le Fiere del Lavoro
Tutte le maggiori città italiane sono interessate da importanti eventi dedicati al mondo del lavoro, della formazione e dell’orientamento.
2 commenti Aggiungi il tuo
Ho partecipato personalmente ,in qualita' di auditor e selezionatore,ad una di queste fiere del lavoro,precisamente a Crevoladossola.......tutte fregnacce............i collocqui sono stati relegati in un cassetto e dimenticati.............nulla di quanto sopra descritto avviene in queste kermesse,utili solo per fare ''elenco clienti possibili''....null'altro.....portatemi uno solo,dico uno solo ,che ha trovato lavoro a Crevola l'anno scorso ed avrete la mia testa............un selezionatore pentito........
abbiamo imparato che in ogni ambito,dalla politica all'economia,maggiore è il numero di parole inglesi infilate dentro (spesso a caxxo) maggiore è la probabilità che sia una sòla.
career day,job fair,job meeting,workshop,career coach,recruiter,focus group,pre-screening...ma va a ciapà the rats!
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