Le dichiarazioni del Presidente della Provincia del Vco Massimo Nobili in merito alla sentenza odierna della Corte Costituzionale.
“Da tempo atteso, a lungo rinviato e finalmente giunto il parere della Corte Costituzionale che suffraga ciò che fin dall’inizio avevamo sostenuto a livello di UPP e UPI, – dichiara il Presidente dell’Unione Province Piemontesi, componente dell’ufficio di presidenza dell’Unione Province Italiane e Presidente della Provincia del Verbano Cusio Ossola Massimo Nobili – ovvero che una seria e utile riforma delle autonomie locali non può avere come base il colpo di spugna deciso con il decreto Salva Italia del Governo Monti, che prima ha svuotato le Province di funzioni, poi le ha dissanguate di risorse e, ancora, cercando di nascondere la prevaricazione dietro la parola ‘riordino’, ha posto come criteri di una riforma, sbrigativa e unilaterale, i soli parametri numerici degli abitanti e dell’estensione territoriale”.
“L’illegittimità costituzionale dichiarata dalla Consulta dell’articolo 23 del decreto legge Salva Italia, che tra l’altro declassa le Province, previste come ente elettivo dalla Costituzione, a ente di secondo grado con una fisionomia assimilabile alle unioni di Comuni, e del decreto 95 (dell’ottobre 2012, sempre a firma del Governo Monti) non viene salutata quale salvaguardia dello ‘status quo’, che nessuno vuole e ricerca – continua Nobili – ma come un richiamo alla necessità di riforme organiche ed efficaci. La ‘palla’ torna al centro non per fare melina, bensì per dare corso a una riforma strutturale e armonica dell’architettura istituzionale del Paese, a cui non ci sottraiamo, ma anzi vogliamo sostenere: la conferma è nella proposta di legge d’iniziativa popolare che come UPI stiamo avviando”.