I PONTI DI SAN BERNARDINO
Il patrimonio culturale di una città è ormai considerato come motore primario dell’economia.
Le potenzialità dei musei, dei paesaggi, dell’ambiente urbano, dell’architettura promuovono ricerche, come quella intrapresa dalla nostra Associazione, che costituiscono il giacimento di “un’industria culturale creativa”. E’ una definizione espressa in una delle ultime indagini ISTAT sulla Grande Bellezza dell’Italia.
Il nostro viaggio nel patrimonio cittadino sollecita le eccellenze di una produttività culturale formatasi durante i secoli trascorsi affinché possa ora diventare imprenditorialità culturale. Si ponga come volano anche del turismo.
Le nostre risorse naturali (lago, fiumi, colline e montagne) si affiancano ai Musei (Paesaggio, Casa Ceretti, Municipio di Intra che attende il concretizzarsi di una proposta, Palazzo Cioia, Villa Borella a Trobaso), si congiungono ai centri storici e ai lungolaghi per costruire possibilità imprenditoriali, di cui le Amministrazioni Comunali si sono ormai impadronite.
I ponti di San Bernardino, quattro, comprendendo anche quello per Santino da quando abbiamo imparato a ragionare in termini di territorio e non più solo come ambiante urbano, portano con sé una storia importante per lo sviluppo della città, oltre che possedere pregevoli qualità architettoniche, quali il Ponte di Nassiria e il vetusto ponte del Plusc.
Il quale, in un documento di Verbania documenti è stato proposto come punto di partenza di un bike sharing, quando adeguatamente recuperato, verso le ciclabili per il Monterosso (nelle immediate vicinanze) e quella lungo il San Bernardino fino al rio Gabbiane: da Renco porta al quarto ponte sotto Unchio. Sono percorribili anche le ciclabili lungo le due sponde del torrente.
Il terzo ponte, dedicato ai caduti di Nassiria, unisce due quartieri di Verbania: Sant’Anna e Sassonia, ove sono ubicate le Case operaie in sponda sinistra e quelle popolari in sponda destra. Come abbiamo fatto osservare nel nostro Convegno dell’11 ottobre, al Circolo Zappelli (ove è una mostra permanente delle prime 10 eccellenze della Sassonia da noi censite), i due quartieri costituiscono quella Città Operaia, che custodisce la storia della prima rivoluzione industriale intrese assieme allo sviluppo della Piana di Sant’Anna.
Una storia che ha visto protagoniste l’imprenditorialità locale nell’800 e nazionale nel ‘900 (Montefibre) da cui una crescente classe di operai, artigiani e di “bottegai” ha prodotto l’emancipazione sociale di lavoratori dipendenti ed autonomi.
La vocazione culturale a Verbania è molto diffusa come dimostrano le associazioni di volontariato protese in tutte le direzioni della più varia umanità.
La valorizzazione delle eccellenze culturali cittadine può contribuire ad un nuovo rinascimento verbanese, allo sviluppo delle persone, non solo sotto l’aspetto economico, oltre la conquista e l’ammirazione di turisti e viaggiatori.
Una leva determinante per un rilancio complessivo della nostra vita associata.
Attendendo “Il Maggiore”.
Verbania documenti (VB/doc), dicembre 2015
La letteratura della Sassonia: Intra - I PONTI di Roberto Ballinari
Verbania documenti: "I Ponti di San Bernardino"
Verbania documenti (VB/doc) invia il secondo capitolo della narrazione dei luoghi di eccellenza della Sassonia in previsione di un secondo convegno, a gennaio, al Circolo Zappelli per la valutazione del progetto di ristrutturazione di piazza Fratelli Bandiera.
1 commento Aggiungi il tuo
Non concordo con la parte introduttiva dell'articolo. Si sono ficcate i vari piccoli musei cittadini addirittura come "beni primari dell'economia" per poi proseguire con i discorsi dei ponti.... boh....
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