La mostra resterà visibile a Casa Ceretti nella caffetteria
Interviste e testi: Valentina Volonté
Fotografie: Eleonora Mari
Tra febbraio e maggio 2021, ancora in pandemia, abbiamo attraversato diverse soglie fisiche ed emotive per incontrare gli abitanti del quartiere Sassonia. Volevamo raccoglierne le storie,le visioni, le percezioni rispetto al proprio percorso abitativo e al modo di abitare il quartiere.
Volevamo fotografare ogni abitante in quel momento in cui ci concedeva un pezzo di sé,dentro il suo mondo di quotidianità, di abitudini, di ricordi, di desideri. Le storie di ciascuno possono contribuire a rafforzare il senso di appartenenza a una comunità.Ogni singola storia, se condivisa, produce un cambiamento in tutti quelli che la raccolgono, la narrano e la ascoltano. Una storia che è anche immagine.Volevamo creare un dialogo a distanza, un ponte tra memoria e presente: avvicinare gli abitanti alla storia del quartiere, tra il sogno di un passato intatto nel ricordo, un presente a tratti complesso da gestire e un futuro ancora da costruire. La mostra è un percorso tra estratti delle interviste agli abitanti e fotografie in b/n scattate nel loro contesto di vita. Gli abitanti contattati NON sono solo quelli delle “case popolari”. L’inaugurazione avverrà nel giardini delle Case della Sassonia tra via Marsala e via Palestro con musica e un rinfresco a cura di Casa Ceretti – caffetteria di quartiere.
Gli obiettivi che ci siamo posti con le “interviste-storie di vita” erano:
•Mettere in campo uno strumento che promuova partecipazione e dialogo nonostante la necessità del distanziamento fisico dovuta al COVID-19
•Entrare in contatto con nuove persone, non solo delle case popolari, per aumentare il bacino d'utenza del progetto
•Permettere alle persone che abitano le case popolari di esprimere la loro visione sul quartiere e sulla propria casa e di collegarsi simbolicamente con gli altri abitanti del quartiere
•Incrociare punti di vista sul quartiere e le case popolari in un dialogo, per il momento, a distanza
•Restituire una visione corale degli usi e visioni del quartiere
•Creare un ponte tra memoria e presente. Rendere consapevoli i nuovi abitanti della storia del quartiere e, viceversa, restituire la visione che i nuovi abitanti hanno, in un processo di consapevolezza del proprio luogo di vita
Perchè la soglia?
Una soglia è anzitutto qualcosa che si pone fra due situazioni. Ma non è una barriera, si può valicare, è aperta al dialogo, è comunicazione tra spazi diversi. Una soglia, nel momento in cui separa, unisce. È un momento che precede il verificarsi di un fatto, di una condizione; il manifestarsi di un sentimento...
Ognuno ha una soglia del dolore che ha imparato ad alzare; a volte si rimane sulla soglia perché la scala ha troppi gradini per scendere in strada, o forse si ha paura degli altri, dei vicini, del virus.Il progetto Well-FA-RETE (cfr. scheda di presentazione) vuole favorire le condizioni per generare/rafforzare le relazioni di fiducia tra abitanti del Rione Sassonia e operatori del Terzo Settore, attraverso mutualità e prossimità, attività strutturate dal basso, coinvolgendo chi il quartiere lo vive.
Una rete che ha lavorato insieme per due anni, attraversando una crisi sanitaria mondiale: Casa Ceretti – Caffetteria di quartiere, Divieto di Sosta soc. coop. AVAP, Xeniasoc.coop, Gruppo Abele Verbania, CSVV , ASL e Comune di Verbania.Un percorso ancora lungo che deve essere scritto: dagli abitanti che prendono la parola e dagli operatori sociali che sostengono i processi di attivazione e cambiamento.