Il dato appare ormai chiaro, anche se dagli uffici di corso Stati Uniti 21, sede dell'assessorato regionale ai Trasporti, continuano ad affermare che la nuova delibera di ristrutturazione del trasporto accessibile per i disabili non muta i requisiti che consentono ai portatori di handicap di ottenere la tessera di libera circolazione.
Di fatto invece le cose stanno in modo ben diverso: gli ipovedenti gravi, ai sensi della legge n. 138 / 2001 art. 4 non potranno più ottenere la tessera.
Il motivo può apparire complesso, proviamo a spiegarlo. La nuova DGR del 29 luglio 2015, che entrerà ufficialmente in vigore il 1 febbraio 2016, riconosce il diritto alla libera circolazione agli invalidi civili con una percentuale uguale o superiore al 67%.
Gli ipovedenti gravi, pur essendo a tutti gli effetti invalidi civili, non hanno però riportata, sul loro verbale di riconoscimento, la percentuale di riferimento ma esclusivamente la definizione di "ipovedente grave". La percentuale potrebbe sì essere dedotta indirettamente da alcune tabelle ministeriali del 1992, mai abrogate o modificate, ma in Regione Piemonte non ne vogliono sapere.
"Atteggiamento grave e discriminatorio - afferma Marco Bongi, presidente di APRI - onlus – Associazione Pro Retinopatici Ipovedenti - Abbiamo provato a spiegare il problema all'assessorato ma si fa finta di non capire. Si tenga altresì presente che nessun ipovedente grave potrebbe mai guidare un'automobile. Quasi tutti gli altri invalidi al 67% invece hanno questa possibilità".
L'Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti (A.P.R.I.-onlus) lancia dunque l'allarme. Il rischio è quello che, per una banale negligenza burocratica, migliaia di disabili piemontesi siano esclusi, dal febbraio 2016, dalla fruizione del diritto alla mobilità accessibile conquistato faticosamente da circa trent'anni. Tutto ciò a fronte anche dei pesanti tagli, apportati in questo settore, dai Comuni e dai consorzi intercomunali dei servizi sociali.
"Chiediamo all'assessore Balocco - conclude Bongi - di intervenire al più presto. La nostra associazione è in grado di produrre documentazione medico-legale esauriente che può chiarire agevolmente l'errore".
Apri onlus: “La Regione Piemonte nega libera circolazione ipovedenti”
Riportimo il comunicato del Dott Marco Bongi, Presidente dell' APRI Associazione Pro Retinopatici Ipovedenti, circa l’ottenimento della tessera di libera circolazione sui mezzi di trasporto pubblici.
5 commenti Aggiungi il tuo
Come definire questa ennesima "porcata" degli Amministratori Pubblici? Ma chiediamoci soprattutto i motivi per cui c'è stata questa "svista" nell'elaborazione della norma. Non ci sono abbastanza fondi per garantire la libera circolazione Regionale degli Ipovedenti? Oppure in questo modo si costringe i disabili ad usare i mezzi pubblici (quindi pagare i bisglietti), con vantaggio delle aziende di trasporti?
Vedi anche link:
http://fahrenheit912.blogspot.it/2015/12/la-regione-piemonte-nega-la-libera.html
Vedi anche link:
http://fahrenheit912.blogspot.it/2015/12/la-regione-piemonte-nega-la-libera.html
Sono questioni estremamente delicate e il tutto non può essere banalizzare con fantasie come quella di voler aumentare l'introito della vendita dei biglietti dei trasporti pubblici che peraltro rappresenterebbe un importo irrisorio.
La verità è che non c'è armonizzazione e elasticità tra i verbali delle commissioni mediche e le norme che riconoscono diritti soggettivi.
La verità è che non c'è armonizzazione e elasticità tra i verbali delle commissioni mediche e le norme che riconoscono diritti soggettivi.
1la verità è forse.....
sibilla cumana
3 Dicembre 2015 - 21:44
che si trovano risorse per foraggiare l'immondo finanziamento pubblico di quei covi di serpenti che si chiamano "partiti" (quasi tutti e volutamente minuscolo) e non si trovano i soldi per facilitare l'esistenza dei portatori di handicap. Vergogna.
Il caso segnalato cui fa riferimento il Presidente dell'Apri, non riguarda solo gli ipovedenti ma è esteso a chiunque abbia una invalidità sopra una certa soglia (non ricordo quale sia la percentuale ma so che supera il 50%); la tessera in questione è un documento che prevede per le persone riconosciute invalide, la libera circolazione su tutti i mezzi pubblici della nostra Regione. Questa tessera non è stata tolta, sono solo cambiate le disposizioni e le condizioni d'utilizzo: infatti da gennaio 2016 verrà recapitata o consegnata una nuova tessera che, anzichè avere una validità perpetua com'è per quella attuale, dovrà essere rinnovata anno per anno pagando un canone annuale di €. 15 tramite bollettino. E' una materia che conosco perchè in precedenza mi sono occupato per alcune persone disabili/invalide di tutta la preparazione di tutte le pratiche per il rilascio.
Certo che col sistema attuale, perpetuo e gratuito, è molto più comodo; c'è però da aggiungere un particolare che non è di poco conto e penso che abbia molto contribuito alla scelta che hanno fatto (premetto, non voglio con questo giustificare la pubblica amministrazione che ha preso questa decisione); sono stati scoperti tantissimi episodi proprio sull'utilizzo scellerato e ingiustificato di questa tessera, sono state scoperte persone non invalide che, con la compiacenza proprio di persone invalide, utilizzavano liberamente questo documento; come ad esempio accade con i permessi delle auto, se dovessero fare dei controlli sull'utilizzo improprio di questo cartellino, almeno il 60% verrebbero ritirati.
Siamo in Italia, dove l'illecito è lecito e dove la giustizia premia chi dovrebbe essere castigato, ma è anche il Paese dove il tema dell'invalidità (A PARTE CHI NE HA VERAMENTE DIRITTO), è un business che fa fare tanta grana a tanta gente, molte volte anche con la complicità dell'invalido stesso, ed è li che secondo il mio parere si deve andare ad evangelizzare.
Certo che col sistema attuale, perpetuo e gratuito, è molto più comodo; c'è però da aggiungere un particolare che non è di poco conto e penso che abbia molto contribuito alla scelta che hanno fatto (premetto, non voglio con questo giustificare la pubblica amministrazione che ha preso questa decisione); sono stati scoperti tantissimi episodi proprio sull'utilizzo scellerato e ingiustificato di questa tessera, sono state scoperte persone non invalide che, con la compiacenza proprio di persone invalide, utilizzavano liberamente questo documento; come ad esempio accade con i permessi delle auto, se dovessero fare dei controlli sull'utilizzo improprio di questo cartellino, almeno il 60% verrebbero ritirati.
Siamo in Italia, dove l'illecito è lecito e dove la giustizia premia chi dovrebbe essere castigato, ma è anche il Paese dove il tema dell'invalidità (A PARTE CHI NE HA VERAMENTE DIRITTO), è un business che fa fare tanta grana a tanta gente, molte volte anche con la complicità dell'invalido stesso, ed è li che secondo il mio parere si deve andare ad evangelizzare.
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