Per parte svizzera, invece, nelle vesti di capofila il Museo cantonale di storia naturale, poi l’Istituto Scienze della terra, il Settore archeologico dell’Ufficio cantonale di Beni culturali e gli enti turistici Vallemaggia e Malcantone.
Una giornata di studio e di confronto per capire e conoscere il patrimonio archeologico diffuso e le sue sfide per il futuro, giovedì 22 marzo, nell’auditorium del Liceo delle Scienze umane (Istituto Magistrale “Bellini”), in via Gatti angolo baluardo La Marmora a Novara.
L’iniziativa si inserisce nel più ampio progetto di collaborazione transfrontaliera Italia-Svizzera 2007-2013 conosciuta come “Sitinet”, che prevede tra l’altro il censimento, la messa in rete e la valorizzazione di siti geologici e archeologici della regione Insubrica.
La regione Insubrica dispone di un ragguardevole patrimonio naturale, geologico e archeologico, con il pregio intrinseco di una considerevole varietà di situazioni in un territorio complessivamente non molto esteso e facilmente percorribile con brevi spostamenti. In particolare si propone di tratteggiare un percorso di pianificazione orientato alla fruizione dei siti geologici e archeologici e il paesaggio a loro connessi.
Il progetto è in sostanza quello di sviluppare un modello di descrizione, catalogazione e valorizzazione di siti geologici, archeologici e storici che possa essere condiviso in tutta l’area interessata, condividere dati e informazioni, promuovere la valorizzazione turistica di questo patrimonio. Le azioni svolte nella parte novarese dell’area interessata hanno visto in questi anni l’aggiornamento della Carta archeologica della provincia di Novara, la realizzazione di alcuni interventi di valorizzazione e miglioramento della fruizione di alcuni siti nel comune di Castelletto Ticino, la loro valorizzazione attraverso percorsi e visite guidate.
In questo contesto si inserisce la giornata di giovedì 22 marzo che prevede, a partire dalle 9, dopo i saluti delle autorità, l’illustrazione dell’intero progetto “Sitinet”. La prima sezione (“Tutela e conoscenza”) propone, nell’ordine, gli interventi di Patrizia Framarin (“Problemi e prospettive nella tutela di siti montani”), Pierluigi Benato e Giuseppina Spagnolo (“Un esempio ben riuscito di musealizzazione all’aperto in ambito urbano: la torre all’Angolo delle Ore a Novara”), Lanfredo Castellotti (“La ricostruzione dell’ambiente antico. Il contributo della paleobiologia”), Angela Deodato, Francesca Garanzini ed Elena Poletti (“L’importanza della conoscenza per la tutela. Le carte archeologiche”.
Dopo la pausa pranzo, i lavori riprenderanno alle 14 con la sezione dedicata a “Valorizzazione e gestione”: spazio quindi agli interventi di Laura Vaschetti (“I beni culturali diffusi: esempi di valorizzazione”), Patrizia Picchi (“Valorizzazione del patrimonio culturale e organizzazione del territorio: esperienze e proposte”) e Pasquale Seddio (“La gestione integrata di reti e sistemi culturali: contenuti e prospettive”). La tavola rotonda conclusiva prevede gli interventi di Mario Turetta, direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici del Piemonte; di Egle Micheletto, soprintendente per i Beni architettonici del Piemonte e del Museo antichità egizie; di Alessandro Canelli e Paola Turchelli, assessori alla Cultura della Provincia e del Comune di Novara; di Marco Mario Avanza, presidente del Parco del Ticino e lago Maggiore.
Per ulteriori informazioni e iscrizioni gli interessati potranno rivolgersi all’Ufficio Cultura e Turismo della Provincia di Novara, tel 0321 378422-253-467; turismo@provincia.novara.it.
Novara: Patrimonio archeologico, giornata di studio
Partner di questo progetto sono, per parte italiana, le Province di Novara e del VCO, i parchi Alpe Veglia e Devero, Riserve naturali del lago Maggiore, Valle del Ticino, Sacro Monte Calvario di Domodossola, Valgrande, Antigorio Divedro Formazza oltre al Dipartimento di Scienze chimiche e ambientali dell’Università degli studi dell’Insubria.
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