Il risultato è strabiliante: loro, le ombre della strada, si sono immedesimate nel ruolo ed in silenzio, come se fossero invisibili, sono divenuti i reporter di un documentario che - però - tratta della loro vita.
E’ come se queste fotografie ci avessero fatto indossare degli occhiali innovativi per vedere persone che in realtà sono sempre state lì, su di un marciapiede: purtroppo, però, gli occhi abituati dei passanti sono spesso ciechi per loro.
Questi scatti sono come un film che racconta la storia di persone che non hanno una casa, vanno a chiedere un pasto caldo, hanno pochi vestiti malmessi e dormono o per strada o in grandi dormitori; persone però che si accontentano di poco, che hanno sorrisi per semplici gesti e che forse, spesso, sanno essere più umane e vere di coloro che li ignorano o, ancor peggio, li guardano con sdegno.
Gli scatti mostrano la loro vita quotidiana e ci sbattono in faccia tremendi paragoni tra manifesti di noti marchi con volti bellissimi, allegri e felici, e poi a terra la cruda realtà di volti scavati dalla fame, dal freddo, ma soprattutto dalla solitudine.
Questi scatti però mostrano anche i loro sogni, le loro passioni: foto di paesaggi bellissimi che sembrano sorridere come per mostrare che c’è sempre una luce di speranza e che non bisogna arrendersi mai, la speranza che è sempre viva, pervicacemente attaccata alla vita. La fotografia, insomma, diviene l'emblema di un riscatto che brilla, e porta questi esseri umani, persone prima che fotografi, a riemergere dal grigio e scuro sfondo nel quale la società, i problemi, lo sconforto li hanno confinati.
La mostra si conclude con i ritratti di 8 di questi fotografi. Al vincitore è stata assegnata una borsa lavoro presso l'Agenzia fotografica di Stefano Guindani, permettendogli così di ri-scattarsi.
L'esposizione rappresenta quindi l’occasione di conoscere la vita di chi non ha una casa e vive come un'ombra sulle nostra strade, ma anche la vita di chi ci insegna che la felicità è sempre nei piccoli gesti.
La mostra è visitabile gratuitamente presso il PAC di Milano (Via Palestro,14) tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30.
Antoneta Kraja