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E' mancato oggi Pietro Cardano prevosto emerito di Cannobio

Per oltre 30 anni prevosto di Cannobio, si è spento stamattina a Verbania

Cannobio
E' mancato oggi Pietro Cardano prevosto emerito di Cannobio
Per oltre 50 anni è stato una delle figure di riferimento di Cannobio dove molti paesani lo ricordano con affetto come "Il prevosto" per eccellenza.

Ripubblichiamo una biografia, dei primi anni di sacerdozio di don Pietro, dal sito parrocchiebassanovarese.it

CARDANO DON PIETRO, nato a Galliate nel 1920, ordinato 1943, nominato 1952 dopo essere stato coadiutore ad Oleggio in aiuto al compianto arciprete Canonico Mons. Gau­denzio Milanesi, che nel giorno d'ingresso di Don Pietro — ottobre 1952 — lo presentò al popolo di Tornaco.

Giovane dinamico e volitivo, Don Pietro incontrò subito il favore popolare ed intrapprese importanti opere:

1) ampliamento del campo sportivo davanti alla casa parrocchiale;
2) nuovo sagrato della chiesa parrocchiale e radicale restauro alla bella facciata;
3) impianto di riscaldamento alla chiesa;
4) comando elettronico delle campane;
5) il nuovo locale-Oratorio pei giovani;
6) nuovo fonte battesimale, benedetto l'8 settembre 1964 da S. E. Mons. Placido Maria Cambiaghi, nostro amatissimo Vescovo.

Un fratello suo, Don Angelo, è arciprete di Marano Ticino dal 1954, ove innalzò uno splendido Oratorio Maschile con moderna attrezzatura.
Don Pietro venne nominato Canonico Prevosto della Colle­ggiata di Cannobio avente il privilegio della Cappamagna.

Fece il solenne ingresso T8-XI-1964. Due pullman e numerose auto accompagnarono l'amato arciprete da Tornaco a Cannobio (i due punti estremi della Diocesi) ove al suono della fanfara e dei possenti sacri bronzi venne trionfalmente ricevuto da autorità e popolo.

Il primo saluto venne dato da un ragazzo di A.C. e dal reggente Padre Oblato Lamberto Ferraris. Mons. Vittorio Piola, Vicario Generale, lo immetteva in possesso e lo presentò ai fedeli che gremivano la vasta chiesa Collegiata. Seguiva il parroco del paese nativo, Mons. Prestinoni, prevosto di Galliate, e da ultimo il novello prevosto che dopo aver esposto il suo programma, celebrava la S. Messa vespertina in rito ambrosiano.



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