Giovanni Battista Emanuele Maria Segatini (modificato poi in Segantini) nasce ad Arco, in Trentino, in una famiglia molto povera, sempre in viaggio da un comune all'altro per problemi economici. Dopo la morte della madre Giovanni viene portato a Milano dalla sorella. Purtroppo circa un anno dopo la morte della madre, anche il padre muore ed a soli otto anni il piccolo Segantini si ritrova orfano di entrambi i genitori.
Questa disgrazia è stata la fonte dei temi più ricorrenti nelle sue opere quali l'interesse per la morte, una nuova concezione di fede, la maternità e la vita, nonché le varie forme della natura come eternità. Tutti temi che appaiono direttamente e indirettamente nelle sue opere, costituite per la maggior parte da ritratti e paesaggi: in essi, ciò che colpisce è soprattutto la capacità di riprodurre la luce, del sole, della luna o di una semplice lampada, una luce che dà vita al quadro.
Come anticipato, Segantini, fortemente colpito sin da bambino da questo mostro invisibile, nutre un certo interesse per la morte che appare in alcune opere in diverse forme: da quelle più esplicite dei ritratti a quelle più tenui delle nature morte. Questa tragedia lo porta anche ad una concezione diversa di fede; egli ritiene infatti che Dio sia dentro ognuno di noi, nelle nostre opere buone e generose e che non vi sia altra felicità per l'uomo all'infuori della sua coscienza.
E' possibile osservare come, nonostante le difficoltà della sua vita, quello che trasmettono le sue opere è un senso di positività spinto da un certo fascino nei confronti delle fasi della vita. Infatti una tra le opere più conosciute di Segantini è il quadro intitolato “le due madri”, che raffigura - da un lato una donna con il figlio in grembo e - dall'altro - una mucca che si prende cura del suo vitellino, divenendo così l'emblema della vita.
Nella maggior parte delle opere esposte la natura è protagonista, moltissimi sono i paesaggi e, dinnanzi ai quadri di maggiori dimensioni, la sensazione che si prova è quella di essere trascinati nel quadro e di vivere, anche solo per qualche minuto, in quella realtà. E’ così che il credo di Segantini, secondo il quale l'eternità è nella natura, diviene realtà.
La mostra è visitabile presso il Palazzo Reale di Milano (Piazza Duomo 12) fino al 18 gennaio 2015, tutti i giorni nei seguenti orari:
Lunedì, Martedì, Mercoledì, Venerdì: 09.30-19.30
Giovedì e Sabato: 09.30-22.30
Domenica: 09.30-21.00
mentre durante le festività:
Mercoledì 24 dicembre: 9.30 – 14.30
Giovedì 25 dicembre: 14.30 – 18.30
Venerdì 26 dicembre: 9.30 – 19.30
Mercoledì 31 dicembre: 9.30 – 14.30
Giovedì 1° gennaio: 14.30 – 22.30
Lunedì 5 gennaio: 9.30 – 19.30
Martedì 6 gennaio: 9.30-19.30
Antoneta Kraja