Riceviamo e pubblichiamo questa lettera, ricevuta da una lettrice, senza tagli e aggiunte, come è nostra prassi.
Mi presento brevemente, giusto il minimo indispensabile: sono una studentessa universitaria (e pendolare) verbanese.
Quella che seguirà sarà una riflessione sarcastico-ironica su quanto verificatosi negli ultimi giorni in provincia, una mia piccola Weltanschauung ristretta al VCO.
Premetto che di politica non mi sono mai interessata molto: l'ho sempre trovata un argomento estremamente noioso, e persino ridicolo se riferito all'Italia. Poiché molto spesso chi dovrebbe fare il bene per “la cosa pubblica” finisce, in ogni caso, per fare il bene per una piccola parte della cosa pubblica e gran parte delle proprie tasche.
Sin dai tempi del liceo avevo deciso che la politica proprio non era cosa per me: rifuggivo dibattiti, telegiornali, e mi rifugiavo in un mondo immaginario abitato da ippogrifi e serie televisive americane, sperando un giorno di poter rinascere in California, da una famiglia agiata, che potesse permettersi di pagare l'assicurazione sanitaria.
Arriva però il tempo in cui la piccola liceale deve fare la scelta di cosa vuole fare nella vita. E la piccola liceale sceglie, malauguratamente o fortunatamente, di iscriversi al test di medicina che, caso vuole, passa, accedendo ad una delle facoltà più ambite. Tuttavia, gli anni passati a venerare E.R., Grey's Anatomy e Dottor House e gli ottimi risultati scolastici non sono bastati alla liceale ormai matricola universitaria per amare quel percorso di studi. Insomma, ho capito che non era la mia strada. E grazie al cielo, posso dire adesso col senno di poi. Perché facendo medicina, si ha come la convinzione che si troverà sicuramente un lavoro stabile, con uno stipendio più che dignitoso, e che si troveranno le condizioni adatte per curare i malati come essi davvero meritano. Eppure adesso i miei ex-compagni di corso si trovano in una posizione ben più precaria della mia, che ho scelto di proseguire gli studi in una facoltà umanistica, praticamente un biglietto di sola andata per la precarietà e la disoccupazione. Infatti, coloro che si sono fatti ben 6 anni di una delle facoltà più dure d'Italia adesso potrebbero ritrovarsi senza la possibilità di entrare in specialistica per la mancanza di posti e, in seguito, senza la possibilità di lavorare in reparto, sempre per la mancanza di posti di lavoro e la chiusura di molti presidi ospedalieri. Io, invece, che pensavo di lasciare la strada nota e tracciata per fare un salto nel buio, sono consapevole che di fronte a me troverò tante porte chiuse, ma, mal che vada, mi posso sempre trasferire in un paese in cui almeno esiste un salario minimo garantito, mettendo nella valigia i miei sogni e i miei bei mattoni di letteratura inglese e salutando il Bel Paese alla volta del freddo Nord. Perché no?
Magari a Berlino, chissà. Proprio lì dove 25 anni fa cadeva il Muro. Il Muro. Esatto. Quello che adesso sembra essersi eretto all'imbocco dell'autostrada nei pressi di Gravellona Toce, tra i comuni di Verbania (Fondotoce), Mergozzo e Gravellona. Non vi siete accorti che c'è un muro anche lì? Un muro fatto di campanilismo, miopia, ignoranza e menefreghismo? Io me ne sono accorta in questi giorni. Ho sempre pensato di vivere in un bellissimo territorio, amo profondamente il Lago Maggiore, amo le montagne dell'Ossola, amo i piccoli paesini sopra Omegna. Eppure ho capito come dell'amore per il territorio non gliene freghi niente a QUASI nessuno.
Perché in questi giorni si parla di guerra tra poveri, di pugnalate più o meno alle spalle (a me sembrano pugnalate in pieno petto a dire il vero) tra quelli che un tempo erano confratelli, o per lo meno cugini. Sto parlando, naturalmente, dell'annosa questione dei due DEA a Domodossola e Verbania, una questione che ha spaccato la provincia peggio della Guerra di Secessione Americana. Ora, non sono io di certo la persona adatta a poter fare i conti in tasca alla Regione. Certo so che uno stipendio (e susseguente vitalizio) come quello di un consigliere regionale forse io potrò vederlo giusto nella prossima vita, quando abiterò con la mia famiglia agiata in California e poi sarò ammessa ad Harvard ad un corso di scrittura creativa. In ogni caso, la situazione che si è venuta a creare, con la richiesta da parte della Regione di dover scegliere tra uno dei due DEA, a me è parsa subito una follia.
La prima cosa da tagliare secondo voi è la sanità? Cioè, la sanità? E in un territorio come il nostro dove la superstrada è peggio di uno scolapasta e non c'è un treno diretto per Torino né tanto meno mezzi agevoli per andare a Novara (nostro ex-capoluogo di provincia, tra l'altro)? Dove cadono frane come parmigiano sul risotto? Dove la maggior parte della popolazione è anziana e ha bisogno di assistenza, anche d'urgenza? E dove arrivano – grazie al cielo – milioni di turisti, attirati dalla bellezza del lago, che vedrebbero le loro vite “in pericolo”? (passatemi i toni così accesi, sono ipocondriaca) La cosa che, tuttavia, ho trovato ancora più assurda è che questa scelta doveva ricadere sul territorio, senza però scoprire apertamente le carte tecniche ed i numeri, ovvero i risparmi effettivi, la riorganizzazione, i posti letto, le presenze in ogni ospedale, le strutture di accoglienza etc. diciamo tutte quelle cose che sarebbe carino sapere prima di scegliere, no? Mi sembrava ovvio, così, che ognuno avrebbe tirato l'acqua al suo mulino, o no? No, effettivamente no. Perché i sindaci del Verbano e il consiglio comunale di Verbania hanno avuto il buon senso di sottolineare l'importanza di due DEA in un territorio come il nostro, sottolineando la specificità montana del VCO. E mi sarei aspettata un comportamento simile anche dagli altri comuni, almeno come sentire comune, quel buon senso di cui parlava un tale Shaftesbury nel 1600 ma che, evidentemente, ormai si è dissolto nelle nebbie dei tempi.
Infatti, il Cusio sembra giocare alle tre scimmiette: non vedo, non sento, non parlo, ma parteggio per l'Ossola. Senza un apparente motivo, se non un menefreghismo di fondo. Tanto c'è il COC, no? Affaracci degli altri. E il sindaco di Domodossola ha, prevedibilmente, tirato l'acqua (e in questi giorni ne è caduta davvero tanta) verso il suo mulino, sperando di macinare tutto il grano possibile ed immaginabile. E adesso, a poche ore dalla notizia che la decisione sulla sorte dei DEA slitterà a fine 2015 (forse “Too much ado for nothing”, ovvero “Troppo rumore per nulla” direbbe l'amico William Shakespeare?), il primo cittadino domese continua nella sua battaglia cieca, invece di riaprire il dialogo con proposte costruttive (come quelle del primo cittadino di Villadossola, che inizia a nominare un passaggio alla Lombardia che trovo più che condivisibile) oppure essere per lo meno falsamente felice per noi, poveri verbanesi, che per un annetto ancora tiriamo un sospiro di sollievo. Non capisco questo accanimento contro il Verbano e contro il detto “l'unione fa la forza”. Siamo nel 2014 e ancora si sta discutendo sul diritto imprescindibile: il diritto alla vita e ad un servizio assistenziale adeguato. Quest'ultimo non sarebbe mai e poi mai possibile garantirlo chiudendo uno dei due DEA, a prescindere dalla collocazione geografica. Decisione quindi che slitta di qualche mese, forse per calmare gli animi dei verbanesi, mobilitatesi in massa per difendere il proprio DEA, e forse per dare l'impressione che a Torino gli importi davvero del VCO e della salute dei propri cittadini. Anche se nel capoluogo regionale a malapena si sa che esiste il VCO, una provincia che è più lombarda che piemontese, una provincia che ha una risorsa, proprio il territorio, ma che viene costantemente dimenticata dalla Regione Torino-centrica, a parte ricordarsi della provincia azzurra quando c'è da prelevare soldi e servizi. Si, sono catastrofica e pessimista, ma è questa la sensazione che mi ha accompagnato in questi anni, in cui mi sono sempre sentita più vicina a Milano e a Varese, anche grazie ai trasporti che, seppur a singhiozzo, funzionano, piuttosto che a Novara e Torino.
Cosa resta di questi giorni concitati? Resta la certezza che almeno il Verbano è unito nel difendere non solo i propri diritti, ma quelli di tutta la provincia. E resta la pugnalata al petto del resto della provincia, che non riesce a guardare più in là del proprio naso. Forse resta quel Muro tra Verbano, Cusio e Ossola, in un territorio che voleva essere unito, un tempo forse, ma che adesso è quanto mai spaccato. Per me personalmente resta la certezza che cinque anni fa ho fatto la scelta giusta ad abbandonare medicina, guardando all'attuale sconforto generale e locale. E chissà che questa scelta non mi porti in un luogo, più o meno lontano, dove la sanità non viene MAI messa in discussione, dove i cittadini sono sicuri di poter avere i servizi per cui pagano, dove la politica non mangia in testa alla popolazione, dove, nonostante tutti i muri storici, linguistici e culturali, si può essere uniti nella lotta per la propria vita.
Lettera Firmata
Una lettera "aperta" da Verbania
"Sono una giovane ragazza di Verbania. Ho scritto una lettera, che definirei ironica e di sfogo, riguardo alla situazione che ha interessato la provincia del VCO in questi ultimi giorni, ovvero la discussione per la chiusura di uno dei due DEA (Domodossola o Verbania) paventata - e ancora in previsione - dalla Regione Piemonte"
30 commenti Aggiungi il tuo
WELCOME IN THE REAL WORLD
faby
20 Novembre 2014 - 10:01
Posso solo augurarti "buon viaggio" mi dispiace che ti sia accorta solo ora di come gira il VCO...nonostante tanto studiare vedo che hai sempre creduto a babbo natale, che i cattivi vadano in prigione, che la legge e uguale x tutti,..,che alla fine arrivano i nostri..che i buoni vincono sempre....mi ripeto BENVENUTA NEL MONDO REALE...io x sfortuna o fortuna (dipende) ho sempre lavorato da qndo avevo 14 anni e appena ho potuto via...dalla pozzanghera del VCO...Buona fortuna
Da che pulpito!
Anonimo
20 Novembre 2014 - 11:02
Non ti se mai interessata di politica ma ora ti sei costruita un pulpito per esternare un tuo scontato predicozzo sugli arcinoti egoismi campanilistici della nostra provincia.
La politica, anche se noiosa e sporca, riguarda i tuoi interessi e il tuo modo di vivere.
Ecco la cosiddetta “generazione perduta”. Una generazione dormiente, non interessata che in silenzio si è fatta spogliare di tanti diritti. Nonostante tutto la tentazione di salire su un effimero pulpito a indicare l’ovvio è troppo forte. La società dell’apparire.
La politica, anche se noiosa e sporca, riguarda i tuoi interessi e il tuo modo di vivere.
Ecco la cosiddetta “generazione perduta”. Una generazione dormiente, non interessata che in silenzio si è fatta spogliare di tanti diritti. Nonostante tutto la tentazione di salire su un effimero pulpito a indicare l’ovvio è troppo forte. La società dell’apparire.
10 per l'impegno e la bravura nello svolgiemento; 5 per l'ovvietà del concetto. Però studiare serve!!! :-)
Strana lettera.
Nell'intoduzione c'è la raffigurazione di una ragazza molto fuori dal mondo ma poi termina con uno svarione che sembra scritto da un politico locale.
Nell'intoduzione c'è la raffigurazione di una ragazza molto fuori dal mondo ma poi termina con uno svarione che sembra scritto da un politico locale.
DEA
Sergio
20 Novembre 2014 - 17:32
Condivido totalmente la lettera della studentessa e mi auguro che l'OSSOLA comprenda come sia indispensabile tenere i due DEA.......un anno di tempo dovrebbe indurre (speriamo) la REGIONE a rivedere il PIANO SANITA' senza danneggiare l'utenza.
P.S. al DEA
Sergio
20 Novembre 2014 - 17:41
Aggiungo che la guerra fra poveri non aiuta nessuno ma solo i politicanti
Veramente una strana lettera
Fede
20 Novembre 2014 - 23:12
Sono perplesso anche io. Non so se questa studentessa sia vera o un semplice personaggio inventato da un politico locale per affermare le sue tesi. In entrambi i casi traggo conclusioni non troppo lusinghiere.
Complimenti giovane studentessa!
Hilde Muehlbauer
21 Novembre 2014 - 02:52
La tua lettera aperta, scritta con "sincerità, intelligenza ed affetto" a questa Verbania, analizzando gli aspetti negativi che hanno portato ad una discussione BlaBlaBla, Pro e Contra, in gergo Shakespeareano MOLTO RUMORE PER NIENTE, è una risposta corretta, non politicizzata di una ragazza che -si nota- ha girato l'Europa, parla di Weltanschauung -concezione ideologica del mondo- , di Berlino, in questi anni la meta più cercata e frequentata dei giovani di tutto il mondo, perché "di uno spirito libero", vivibile per tutte le tasche e OPEN MIND ! Mi auguro che le menti chiusi dalle montagne senza alcun orizzonte in lontananza imparino ad aprirsi ed accogliere opinione ed idee di questa studentessa, la cui identità non metterò in dubbio...Anche questa diffidenza verbanese è molto negativo...
Mente aperta?
Giovanni
21 Novembre 2014 - 06:51
Hilde, Hilde cosa scrivi? Spero proprio che non esista questa studentessa. Ha la mente aperta? Forse troppo, evaporata. Una tipa, che come dice lei non si è mai impegnata e interessata di nulla del politico e del sociale ora scendendo dalle nuvole vuole puntare il dito con la sua predica. Spero proprio che non esista questa giovincella...
Beh, veramente anch'io ho trovato la tua esternazione un po' strana e confusa, detto questo, senza troppi giochi di parole, ti elenco brevemente quali sono i reali problemi che abbiamo qui in Italia e quali sono le tre categorie alle quali vanno attribuiti, categorie tutte perfettamente allineate e collegate tra loro: in primis la politica TUTTA e a tutti i livelli, che se ne sta fregando del popolo e lo sta spolpandolo ad una velocità oltre la luce; a seguire, il popolo italiano che non ha i cosiddetti attributi per reagire a tutto questo, capace solo di mettersi in un angolo a mugugnare; per finire, l'enorme evasione fiscale in questo paese, incoraggiata e dettata da un sistema politico e giustizialista da paese dei balocchi.
Vedi cara studentessa, è giusto ribadire continuamente quello che non va e che non funziona, ma qui per cambiare le cose dobbiamo ribellarci tutti. A pensarla così, forse, saranno anche in tanti, ma purtroppo a volerlo fare siamo in pochi.
Comunque tanti auguri e un sereno futuro.
Vedi cara studentessa, è giusto ribadire continuamente quello che non va e che non funziona, ma qui per cambiare le cose dobbiamo ribellarci tutti. A pensarla così, forse, saranno anche in tanti, ma purtroppo a volerlo fare siamo in pochi.
Comunque tanti auguri e un sereno futuro.
Questa sedicente studentessa teledipendente è sparita? Dopo aver il sproloquio non sente il bisogno di affaciarsi qui è gridare: "io esisto!"
Lettera aperta
Hilde Muehlbauer
21 Novembre 2014 - 19:22
Debbo ammettere che la nostra cara studentessa ha commesso un faux pas che avrebbe dato più credibilità alla sua "Lettera Aperta": Una lettera deve essere firmata, altrimenti si presta ad equivoci giustificati. Sei ancora in tempo restiamo in attesa... Grazie Giovanni, Alberto e Simona per i vostri commenti...
Giusto
Giovanni
21 Novembre 2014 - 20:37
Verissimo Hilde. Forse tu hai più sensibilità di me. Puoi smentirmi ho confermatmi. Il tono della seconda parte della lettera non sembra scritta da un politico locale. Non è priva di quella "freschezza" che si potrebbe spettare da una studentessa che "rifuggivo dibattiti, telegiornali, e mi rifugiavo in un mondo immaginario abitato da ippogrifi e serie televisive americane, sperando un giorno di poter rinascere in California".
non c'è bisogno di commentare per esistere
Skins
21 Novembre 2014 - 21:05
Si esisto, per il dispiacere di Giovanni. Mi spiace deluderti eppure brutte persone come me esistono. No, non sento e non sentivo l'esigenza di ricommentare ma per correttezza verso coloro che a quanto pare vorrebbero instaurare un dibattito / dialogo rispondo. No, non sono un politico locale (per fortuna) e no, non intendo diventarlo. SI, sono la persona della lettera. Non mi sono firmata per il semplice motivo che la prendo molto sul personale, reagisco male e non voglio essere presa di mira, altro motivo per cui non entrerei mai in politica. Forse ho mentito: un po' di politica per poter scrivere certe cose ne so, MA un conto è sapere, un conto è interessarsi. Altro punto: non interessarsi di politica nuda e cruda NON significa non interessarsi di cause sociali, giusto per puntualizzare. Anzi, spesso persone interessate al "bene comune" fanno volontariato e sono attivi in altro modo. Per Faby: ho sempre studiato e lavorato, per quello mi sono permessa di parlare di "salario minimo garantito" ;)
Spero di non aver recato danno o offeso nessuno con la mia esternazione. Avevo voglia di scrivere, l'ho fatto, grazie a chi ha compreso lo sfogo ed il tono. Ora torno nel mio mondo immaginario.
Ciao a tutti
Spero di non aver recato danno o offeso nessuno con la mia esternazione. Avevo voglia di scrivere, l'ho fatto, grazie a chi ha compreso lo sfogo ed il tono. Ora torno nel mio mondo immaginario.
Ciao a tutti
Si è meglio che ritorni nel suo mondo.
Giovanni
21 Novembre 2014 - 22:45
Si è meglio che ritorni nel tuo mondo immaginario. Se esisti veramente il tuo messaggio è veramente irritante. C'è tutto e il contrario di tutto. Prima dici che non ti sei mai interessata di politica ma nel messaggio successivi ti smentisci. C'è un evidente e incoerente zigzagare tra l'interessamento e il non impegno politico. Gran confusione! Bell'Inizio! Grande genuinità e sincerità!
Per piacere evita di scrivere altri banali e scontati predicozzi. Non abbiamo bisogno di predicatori appena scesi dal letto. Ritorna nel tuo mondo degli ippogrifi tra le spiagge della California e telefilm americani.
Per piacere evita di scrivere altri banali e scontati predicozzi. Non abbiamo bisogno di predicatori appena scesi dal letto. Ritorna nel tuo mondo degli ippogrifi tra le spiagge della California e telefilm americani.
Lettera aperta
Hilde Muehlbauer
22 Novembre 2014 - 00:49
Condivido Giovanni, quanto da te commentato dopo la lettura del pseudonimo Skins che aveva voglia di scrivere e prenderci in giro...A questo punto non dovremo più prendere atto dello sfogo di un "Hollywood-Star in spe", una specie di ballerina-sognatrice e sospendere qualsiasi nostro commento...troppo onore!!!
Come ho sopra detto ti ho letto un po' strana e confusa, non era per offenderti ma per fati capire che il tuo scritto ha fatto immediatamente capire che c'era qualcosa che suonava stonato. Detto ciò, devi sapere che su questo blog, oltre a pochissimi rarissimi sobillatori frustrati, scrive molta brava gente, che vive quotidianamente sulla propria pelle lo scotto dei danni provocati dalle melmate di questa insignificante e malsana politica; toccando, come hai fatto tu, un problema così scottante come la sanità in questa "provincia", è stato come proporti volontaria per una radiografia, visto che questo argomento, data l'estrema importanza, ha toccato tutti e con una enfasi senza precedenti, è così ti hanno sgamata subito.
Capisco che tu volevi esprimere un tuo pensiero, come hai detto, con un po di paura, anche se non ne capisco il perché, ma l'hai fatto, secondo me, nella maniera più sbagliata. Spero questo piccolo monito ti serva per tuoi prossimi futuri commenti; un consiglio, mettici sempre la faccia!
Capisco che tu volevi esprimere un tuo pensiero, come hai detto, con un po di paura, anche se non ne capisco il perché, ma l'hai fatto, secondo me, nella maniera più sbagliata. Spero questo piccolo monito ti serva per tuoi prossimi futuri commenti; un consiglio, mettici sempre la faccia!
miopia
Sergio
22 Novembre 2014 - 09:59
Il muro di Berlino in confronto a quello ossolano era una staccionata..................riflettete
Grazie Alberto
Skins
22 Novembre 2014 - 10:16
evidentemente non avevo ben compreso che questo più che un giornale online è un vero e proprio blog e avrei attirato - INVOLONTARIAMENTE - su di me commenti negativi, pesanti e che ovvio non mi ha fatto piacere leggere. Mi sono esposta in maniera forse sbagliata, in particolare per un primo intervento, e si, sono stata radiografata, mio malgrado. Non era mia intenzione offendere l'intelligenza di nessuno e nemmeno prendere in giro chi scrive qui. Penso che i miei toni e la mia persona non siano stati capiti, ma non fa niente. Ho imparato una lezione importante. Come detto era uno sfogo a caldo, parole che mi sono uscite naturalmente e che volevo condividere con innocenza. Ho sbagliato a quanto pare. La prossima volta terrò i miei pensieri per me e non disturberò più. Mi spiace aver fatto perdere tempo alla gente, a questo punto.
Buona continuazione
Buona continuazione
Lettera aperta
Hilde Muehlbauer
22 Novembre 2014 - 16:59
Prendo atto della buona volontà di te Skins, delle tue scuse per aver provocato una piccola valanga di commenti a tuo sfavore e -da parte mia- ritengo l'argomento chiuso. Ti consiglio, se ti sarà possibile, di realizzare il tuo sogno e cercare di studiare in una buona università inglese o americana (non proprio la Havard, costosissima!), magari tramite una scholarship. Un ottimo futuro garantito. Auguri!
Cara Skins, pessima idea esporre le tue idee liberamente su questo blog e in Italia in particolare. Dovresti sapere che da noi non esiste vera libertà di opinione e di espressione. Chi si espone e cerca di esprimere il proprio pensiero diventa un bersaglio da deridere, denigrare e schifare, qualsiasi cosa tu dica. Hai espresso concetti per me interessanti, probabilmente è quello che pensa la maggioranza delle persone di buon senso, ma evidentemente lo spirito antidemocratico che si respira nel nostro paese fa breccia dappertutto. Il fatto che una persona venga offesa per avere espresso le proprie idee è da una parte indecente, e dall'altra pericoloso. Ma questo accade ovunque in Italia. Ti consiglio vivamente, fino a che sei qui, di tacere e tenere per te le tue idee e i tuoi pensieri, perché se non te ne sei accorta non siamo in democrazia. Altro consiglio gratuito, essendo tu parte della migliore Italia, è quello di emigrare in paesi in cui libertà, meritocrazia, lavoro, studio, salute, convivenza civile, giustizia abbiano un significato. Se hai buon senso, come sembra , molla questo paese di mediocri. Buona fortuna.
Inutile tentativo
Giovanni
22 Novembre 2014 - 18:51
Ripeto ancora sperando che non funzionino.
E' stato un inutile tentativo di propinare un contenuto attraverso la retorica "la visione candida dei giovani che si affacciano in questa sbagliata società". Purtroppo questa studentessa ha inserito sono contenuti triti e scontati senza alcuna idea o argomentazione utile ottenendo così solo un predicozzo. le prediche per loro natura infastidiscono egenerano irritazione.
E' stato un inutile tentativo di propinare un contenuto attraverso la retorica "la visione candida dei giovani che si affacciano in questa sbagliata società". Purtroppo questa studentessa ha inserito sono contenuti triti e scontati senza alcuna idea o argomentazione utile ottenendo così solo un predicozzo. le prediche per loro natura infastidiscono egenerano irritazione.
Controprediche
Giovanni
22 Novembre 2014 - 19:05
E poi ci sono gli adulti che cascano nel tranello giovanilistico e non resistono alla tentazione di scrivere una contropredica con tanto di spiegazione su come funziona questa cattiva società condito dall'augurio sospirato per il suo futuro. Per finire poi il finale teatrale: scappa lontano dall'Italia e non ti voltare!
Mi spiace tu sia infastidito, Giovanni. Anche perchè hai commentato almeno 5 volte su questo argomento. Probabilmente anche i tuoi "predicozzi" non sono particolarmente efficaci e graditi. Mi pare poi che il finale "teatrale" di scappare dall'Italia sia stato preso in seria considerazione da una parte di giovani italiani, che stanno abbandonando l'Italia per Germania, Australia, USA e altri paesi che non sono ridotti in briciole come il nostro e in cui chi ha talento e voglia viene valorizzato. Infine il tuo disprezzo per i giovani mi pare molto scorretto. Non sono candidi e retorici, vogliono avere le opportunità che noi abbiamo avuto senza dover piegare la schiena davanti a qualcuno. Illusi? In Italia forse si. Per questo devono andarsene.
Un po'....
Giovanni
23 Novembre 2014 - 09:42
Si, sono infastidito dal BANALE soprattutto quando esso è pompato da strumenti da retorica popolare come quella a cui qui facevo riferimento: "la voce dei gggiovaniiiii".
Porto a deporre come esempio positivo proprio te, Robi. Non sono spesso d'accordo con te, ma nei tuoi messaggi esponi problemi, soluzioni e spiegazioni utili in questi dialoghi (spesso polemici) virtuali.
Nello specifico, tu Robi hai introdotto il tema dell'ospedale unico con annesse spiegazioni.
La giovane studentessa ha solo richiamato che la provincia è disunita. già lo sapevamo, Scontato e direi naturale in una realtà policentrica. Tu nei singoli commenti di poche righe dici tanto, lei in una lettera con tante più parole non ha espresso nulla. Un nulla mescolato da predica e di quella retorica popolare che già sopra esposto. Retorica evidente in quanto incomincia a descriversi come la giovane dei telefilm per poi finire con uno strano svarione che sembra essere scritto da un politico locale.
Io non le auguro nulla. Primo perché sarebbe anche questa una la solita moina formale in quanto non la conosco. Qui mettiamo in campo solo ARGOMENTAZIONI. Dovrà valutare lei, se ha acquisito una professionalità e un bagaglio culturale spendibile all'estero. Conoscerà le lingue ma del resto... fatti suoi.
Porto a deporre come esempio positivo proprio te, Robi. Non sono spesso d'accordo con te, ma nei tuoi messaggi esponi problemi, soluzioni e spiegazioni utili in questi dialoghi (spesso polemici) virtuali.
Nello specifico, tu Robi hai introdotto il tema dell'ospedale unico con annesse spiegazioni.
La giovane studentessa ha solo richiamato che la provincia è disunita. già lo sapevamo, Scontato e direi naturale in una realtà policentrica. Tu nei singoli commenti di poche righe dici tanto, lei in una lettera con tante più parole non ha espresso nulla. Un nulla mescolato da predica e di quella retorica popolare che già sopra esposto. Retorica evidente in quanto incomincia a descriversi come la giovane dei telefilm per poi finire con uno strano svarione che sembra essere scritto da un politico locale.
Io non le auguro nulla. Primo perché sarebbe anche questa una la solita moina formale in quanto non la conosco. Qui mettiamo in campo solo ARGOMENTAZIONI. Dovrà valutare lei, se ha acquisito una professionalità e un bagaglio culturale spendibile all'estero. Conoscerà le lingue ma del resto... fatti suoi.
Premetto non fumo, mi pare però in questo specifico caso, che il tema in questione era l'ospedale - DEA, non la giovane che ha ammesso di scrivere per partecipare, forse in modo un po' originale, penso che basti parlarne, anzi, commentare questa parentesi.
Da dipendente ospedaliero, lavorando sui 2 presidi (Domo e Verbania), posso solo dire che è giusto combattere per avere i 2 DEA, anche se ritengo, ahimè, che questa agonia è solo rimandata.
Detto ciò, la popolazione del vco ha perso una grande occasione, resta inteso in tema di servizi e di altissime professionalità, quando non ha cavalcato l'opportunità dell'ospedale unico. Tutte le parole e polemiche, che guarda caso sono sollevate dalle stesse persone che hanno spinto a suo tempo il popolo a fare scelte non corrette, oggi, servono solo per dare aria alle parole, o se meglio credete, per tenere in allenamento l'ugola; i costi spropositati ci sono, le problematiche anche, la speranza di avre i 2 DEA è quella legata alla nostra particolare area prevalentemente e montana. Una sola domanda, basta però questo per avere la certezza che sarà garantita anche la qualità dei servizi forniti? Buona salute a tutti.
Da dipendente ospedaliero, lavorando sui 2 presidi (Domo e Verbania), posso solo dire che è giusto combattere per avere i 2 DEA, anche se ritengo, ahimè, che questa agonia è solo rimandata.
Detto ciò, la popolazione del vco ha perso una grande occasione, resta inteso in tema di servizi e di altissime professionalità, quando non ha cavalcato l'opportunità dell'ospedale unico. Tutte le parole e polemiche, che guarda caso sono sollevate dalle stesse persone che hanno spinto a suo tempo il popolo a fare scelte non corrette, oggi, servono solo per dare aria alle parole, o se meglio credete, per tenere in allenamento l'ugola; i costi spropositati ci sono, le problematiche anche, la speranza di avre i 2 DEA è quella legata alla nostra particolare area prevalentemente e montana. Una sola domanda, basta però questo per avere la certezza che sarà garantita anche la qualità dei servizi forniti? Buona salute a tutti.
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