“Sono molto orgogliosa della Coppa, perché è la prima volta che viene data in questo formato e ce l’ha l’Italia – ha detto Valentina Greggio -“.
“Non ci sono segreti per le mie vittorie, ci sono anni di esperienza, duro lavoro, allenamento, studio dei materiali. La collaborazione che ho con Dallara ha portato i suoi frutti. Ho avuto i miei anni di down, ma adesso sono tornata ad essere veloce e ad avere voglia di vincere”.
“Sicuramente ho delle doti naturali, scorrevolezza, sensibilità nei piedi. Riesco ad assecondare il terreno meglio di come fanno le altre. Ma tutto questo, da solo non basta per vincere”.
“Voglio dedicare la Coppa alla mia famiglia e a mio papà, che non la potrà vedere (Il padre, Sergio, è scomparso lo scorso anno ndr).
“Sono d’accordo con Simone che si possa sempre crescere. Oggi ho più esperienza, ma passano anche gli anni. Io sono pragmatica, istintiva. Mi fido delle persone con cui lavoro. Negli anni ho fatto molti progressi. Il record si potrebbe migliorare, ma solo in condizioni eccezionali su questa pista. Tanto è vero che il mio dura dal 2016”.
“E’ vero che sono riuscita ad andare come gli uomini – ha chiuso Valentina -, ma il record assoluto, per una donna, non è raggiungibile. Si può avvicinare, ma non battere”.