Sostenendo di non essere più interessato alla donna, visto che si è già trovato da anni una giovane amante nordica, e anzi di volersene liberare, gli propone di inscenare insieme un furto di gioielli, da cui potrebbero trarre entrambi vantaggio: lui sarebbe risarcito dall’assicurazione, l’altro potrebbe garantirsi il tenore di vita richiesto dalla donna.
Dopo le perplessità iniziali, Milo cede alla tentazione, senza rendersi conto che si tratta solo di un’elaborata trappola per umiliarlo: prima Andrew lo costringe a eseguire il furto con un improbabile travestimento da clown, poi gli rivela che in realtà ha voluto metterlo nelle condizioni di potergli sparare legittimamente, in quanto intruso nella sua proprietà; una volta terrorizzato a morte Milo fino a spingerlo a supplicare per la propria vita, gli spara. Ma si tratta solo di un proiettile a salve, dopotutto è solo un gioco, del cui risultato Andrew è pienamente soddisfatto. Qualche giorno dopo, alla villa si presenta l’ispettore Doppler, che sta indagando sulla scomparsa di Milo.
Malgrado l’assenza del corpo, tutte le prove indicano che in quel luogo è avvenuto un fatto di sangue e che il colpevole è proprio Andrew. Ma anche stavolta si tratta di una messinscena, l’ispettore non è altri che Milo abilmente travestito, il quale rivela la propria identità solo quando Andrew, visibilmente sconvolto dall’idea di essere arrestato per un delitto che non ha commesso, rivela il complicato gioco che ha organizzato, senza però arrivare all’omicidio. Scoperto lo scherzo, Andrew tenta di minimizzare la propria reazione, finge di aver intuito tutto in anticipo e si complimenta con l’altro, definendolo un abile compagno e avversario di gioco, uno spirito affine al proprio.
Ma la vendetta di Milo è però appena cominciata: afferma di avergli ucciso l’amante, di aver disseminato nella villa le prove che lo incriminano (un bracciale, una scarpa, una ciglia finta e l’arma del delitto) e di avergli lasciato solo pochi minuti per trovarle prima dell’arrivo della polizia. Andrew si convince con una telefonata alla miglior amica di lei che è tutto vero e si getta in una disperata “caccia al tesoro”, in cui è generosamente aiutato da Milo che, alla fine, soddisfatto, gli rivela che si è trattato anche questa volta di una finzione, resa possibile dalla collaborazione dell’amante, ben disposta a rendere per una volta vittima l’uomo di cui conosce bene i difetti (non solo il piacere nel sopraffare gli altri, ma anche l’impotenza).
Andrew non può sopportare di essere stato umiliato ben due volte e decide di uccidere Milo, questa volta sul serio. Per quanto l’altro gli dica che l’idea della legittima difesa contro l’intruso non può funzionare, perché ha già raccontato tutta la storia alla polizia locale, non gli crede («lo stesso gioco non si può ripetere per tre volte») e gli spara. Si rende subito conto del suo tragico errore, sentendo all’esterno i rumori dell’arrivo della polizia, stavolta reale.
NOTE DI REGIA
Gli Insospettabili è un testo teatrale di Shaffer (autore inglese di Amadeus) da cui furono tratti,secondariamente, anche due importanti opere cinematografiche, che mette al centro della vicenda il gioco e la sfida, tra due uomini che hanno in comune l'apparente amore per la stessa donna. Ho utilizzato l'aggettivo apparente, proprio per sottolineare l'aspetto terribilmente attuale di questa pièce: il duello, o meglio, la guerra tra due narcisisi.
Il desiderio di prevalere e di vincere sull'avversario è, di fatto, molto più forte dell'amore per la donna contesa. Questa è, a mio modesto avviso, la chiave più moderna del testo di Shaffer, che cercheremo di far emergere nella nostra messinscena. Senza, per questo, tradire l'ironia e il fascino che l'autore imprime nei personaggi e nei colori del racconto, sin dalle prime battute. Attraverso il talento indiscusso e la grande umanità che Greg e Fabio Troiano hanno sempre avuto nelle loro interpretazioni, proveremo a metere in luce proprio l'aspetto più interessante di questo meraviglioso testo: ovvero la malattia dell'uomo moderno che in nome del culto esclusivo di sé, sta addirittura arrivando a privarsi del sentimento più nobile e grande che possa esistere: l'amore. Tutto questo lo racconteremo col sorriso, con l'ironia e speriamo anche con un grande gioco teatrale, che, l'autore, Shaffer, ci regala in questa sua avvincente pièce.
Il 3 dicembre alle 21