I due musicisti eseguiranno pagine di Schumann (Sonata in la minore op. 105 n. 1), Janàček (Sonata per violino e pianoforte n. 3 VII/7), Paganini (I palpiti in la maggiore op. 13) e Brahms (Sonata in re minore op. 108 n. 3). Il concerto inizierà alle ore 21 (ingresso 12-15 euro).
Simon Zhu è un astro nascente del violino dal repertorio assai versatile. I suoi successi sono numerosi e davvero notevoli. Oltre a molti Primi Premi in concorsi per giovani talenti, nel 2016 si è aggiudicato il Primo Premio al Concorso Internazionale Georg Philipp Telemann di Poznan, in Polonia, ottenendo anche il riconoscimento per la migliore interpretazione della Fantasia per violino solo di Georg Philipp Telemann. Nel 2016 ha ricevuto, inoltre, il Premio Bruno Frey per la Musica, assegnato dalla Fondazione Bruno Frey di Ochsenhausen. Nel 2017, al Concorso Internazionale di Kloster Schöntal, gli sono stati assegnati il Primo Premio, il premio speciale per la migliore interpretazione del brano virtuosistico e il Reinhold-Würth-Förderpreis. Tra i suoi successi più recenti citiamo il Primo Premio al Concorso Internazionale Valsesia Musica nel 2018, il Primo Premio al Concorso Zhuhai Mozart nel 2019 e il Primo Premio al Concorso Internazionale di Musica da Camera Bydgoszcz nel 2020, ottenuto in duo con Adam Tomaszewski. Nel 2021 si è classificato secondo al Concorso Menuhin di Richmond in Virginia e si è aggiudicato il Premio Mozart e l’EMCY Award della Comunità Europea per la sua eccezionale performance al Concorso Menuhin. Lo scorso ottobre ha vinto, come detto, il Primo Premio al Concorso Internazionale Paganini di Genova, aggiudicandosi anche il premio speciale per il miglior concerto di Paganini e una serie di importanti impegni concertistici, inclusa la rara opportunità di esibirsi sul violino “Cannone”, lo straordinario strumento realizzato da Giuseppe Guarneri del Gesù nel 1743 e appartenuto al grande compositore genovese. Simon Zhu ha debuttato alla Filarmonica di Berlino nel 2015 e da allora si è esibito più volte come solista con importanti orchestre. È stato ospite dell’International Young Masters Violin Festival sul Lago di Costanza ed è borsista del Menuhin Festival & Academy. Ha tenuto concerti in Germania, Inghilterra, Francia, Belgio, Polonia, Romania, Svizzera, Liechtenstein, Corea e Cina, esibendosi con l’Accademia di St. Martin- in-the-Fields, la Berlin Symphony Orchestra e con i Salzburg Chamber Soloists. Nelle prossime stagioni debutterà con l’Orchestra del Teatro alla Scala, l’Orchestra del Teatro La Fenice, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestra del Teatro San Carlo e l’Orchestra Filarmonica di Dortmund. Suonerà in sedi prestigiose come il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro dell’Opera di Dubai, il Museo del Louvre di Parigi e il Teatro San Carlo Napoli. Simon è titolare di una borsa di studio presso l’Accademia Internazionale di Musica del Liechtenstein e partecipa a tutte le attività di questa Istituzione. Dal 2016 è borsista della German Music Foundation. Ha frequentato nel 2020 la Hope Music Academy e nel biennio 2020 - 2022 l’Accademia Walter Stauffer di Cremona dove è stato allievo di Salvatore Accardo. Attualmente studia all’ Hochschule für Musik und Theater di Monaco con Ana Chumachenco e Ning Feng. Dal 2020 al 2023 Simon si è esibito con un pregiato violino Montagnana, generosamente prestatogli dalla Florian Leonhard Fellowship. Attualmente suona un importante violino di Zosimo Bergonzi realizzato a Cremona intorno al 1760. Lo strumento è un generoso prestito della Stretton Society.
A partire dal suo debutto all’età di 8 anni e dalla sua formazione all’Istituto per giovani di alto talento musicale presso l’Università Mozarteum di Salisburgo, la pianista Sophie Pacini ha suonato in molte importanti sale da concerto in tutto il mondo, tra cui la Philharmonie di Berlino, la Philharmonie di Monaco di Baviera, la Suntory Hall e la Orchard Hall di Tokio, il KKL di Lucerna, la Konzerthaus di Vienna, la Laeiszhalle di Amburgo, la Beethovenhalle di Bonn, la Concert Hall di Hong Kong, La Seine Musicale di Parigi, la Herkulessaal e il Prinzregententheater di Monaco di Baviera, la Tonhalle di Zurigo, la Liederhalle di Stoccarda, la Konzerthaus di Berlino e di Dortmund e il Kurhaus di Wiesbaden. Ha tenuto, inoltre, recital acclamati nel quadro di festival internazionali come il Festival di Lucerna e il Progetto Martha Argerich di Lugano, il Klavierfestival Ruhr in Germania, il Piano Festival aux Jacobins a Toulouse, il Kammermusikfest Lockenhaus con Gidon Kremer in Austria e, in Germania ancora, il MDR Musiksommer, il Rheingau Musikfestival, lo Young Euro Classic Berlin, i Festspiele Mecklenburg-Vorpommern. Come solista si è esibita con orchestre come la Gewandhausorchester di Lipsia, la Camerata Salzburg, la Dresdner Philharmonie, la Luzerner Sinfonieorchester, la Tonhalle - Orchester di Zurigo, la Bournemouth Symphony Orchestra, la Hong Kong Sinfonietta, la Staatskapelle Weimar, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, la Mozarteum Orchester di Salisburgo e la Tokyo Philharmonic Orchestra.
Sophie Pacini ha al suo attivo una serie di premi importanti: lo Young Artist of the Year dell’International Classical Music Awards (ICMA) e l’ECHO Klassik nella categoria “Migliore artista giovane 2015”. Nel 2011 ha vinto, inoltre, il Prix Groupe Edmond de Rothschild nel quadro dei Sommets Musicaux de Gstaad (presidente della giuria Dmitri Bashkirov), così come il Premio Deutschlandfunk nel quadro del Musikfest Bremen, in virtù del quale la Radio nazionale tedesca l’ha acclamata come «uno dei più grandi talenti della sua generazione». Il criterio di scelta delle opere da eseguire seguito da Sophie è sempre in stretta relazione con un campo tematico di presenze intertestuali evidenti anche al di là delle epoche e da lei condensato nell’espressione «In Between». «In Between» è anche il titolo del suo album solistico con opere di Clara e Robert Schumann, Fanny Hensel e Felix Mendelssohn, album che, appena uscito, si è piazzato nella top ten della Klassik-Charts tedesca, così come i successivi album “Rimembranza” e “Puzzle” (2023). Sophie riserva una particolare attenzione alla necessità di trasmettere e veicolare il senso della musica classica alle future generazioni con brevi interventi nel contesto della sua attività concertistica e con articoli sulla stampa, anche on line. In tempi in cui la digitalizzazione indiscriminata della musica invita ad un concertismo sconsiderato, la pianista tedesco-italiana si batte per una nuova forte consapevolezza della centralità della performance artistica analogica e per nuove forme di trasmissione della musica classica. È questa la ragione per cui nel 2020 il Bayerische Rundfunk e il Goethe-Institut l’hanno nominata «Ambasciatrice di Beethoven». Inoltre, nella sua qualità di detentrice del Premio della Radio nazionale tedesca (Deutschlandfunk), elabora nuovi format radiofonici ed è molto richiesta come ospite dai media. Un’intima amicizia personale e artistica lega Sophie a Martha Argerich, la Grande Dame del pianoforte.