I viaggi di un artista: Guido Boggiani. Incontro con l’etnologo, documentarista e scrittore novarese Maurizio Leigheb che racconterà Boggiani da artista ad etnologo.
L’ingresso è libero.
“Guido Boggiani da pittore, attraverso i suoi viaggi, si è trasformato in etnografo e linguista. A livello internazionale è certamente diventato più famoso come etnografo che come pittore, è stato un pioniere, un precursore dell’etnologia – spiega Maurizio Leigheb- . Boggiani ha visitato prima alcune popolazioni poco note del Paraguay e poi i villaggi dei Caduveo, i famosi indios cavalieri, i primi ad usare il cavallo in Sudamerica, animale importato dagli europei. Grazie al cavallo riuscirono a dominare una parte piuttosto vasta di territorio sudamericano, rappresentando un pericolo per i coloni europei di quelle zone.
Boggiani ha scritto un diario che è una delle prime monografie etnografiche al mondo, siamo nella seconda metà dell’Ottocento. Apparentemente sembra un diario di viaggio, ad una analisi attenta risulta un vero e proprio studio etnografico della popolazione dei Caduveo, all’epoca praticamente sconosciuta. Importanti studiosi hanno poi ripreso e approfondito le ricerche di Guido Boggiani. Pensiamo ad esempio che Claude Lévi-Strauss l’ha citato tre volte nelle sue opere, anche nei Tristi tropici, il suo saggio più famoso”.
La mostra che per la prima volta indaga l'artista Guido Boggiani è allestita a Palazzo Viani Dugnani del Museo del Paesaggio di Verbania, sul Lago Maggiore, fino al 3 novembre. E’ curata da Aurora Scotti con Federica Rabai e Stefano Martinella e propone tele, disegni, schizzi, documenti anche inediti e riproduzioni fotografiche che ripercorrono buona parte del percorso artistico di Boggiani e dei suoi viaggi, dagli anni milanesi e romani a quelli del Sud America.
La visita alla mostra dedicata a Guido Boggiani può essere l’occasione per ammirare anche la nuova collocazione e la nuova illuminazione delle due Allegorie di Paolo Veronese a Palazzo Viani Dugnani. Allegoria con la sfera armillare e Allegoria della scultura sono state riallestite sempre con punti luce curati da Francesco Iannone e Serena Tellini di Consuline Architetti Associati.
“La nuova luce del Veronese sta richiamando una buona affluenza di pubblico” rimarca il presidente del Museo del Paesaggio Carlo Ghisolfi, “visitatori – conclude – che trovano un’offerta sempre diversa in aggiunta alla nostra ricca collezione permanente. Accanto alla mostra temporanea dedicata a Guido Boggiani, quella in collaborazione con il Cai Verbano per il 150 anni del sodalizio e ancora l’esposizione dedicata ai gioielli di Federica Sala”.