Federico Sirianni, pluripremiato cantautore genovese e Cristina Meschia, cantante folk-jazz verbanese, propongono, in occasione della Giornata della memoria, un omaggio sincero e affettuoso a Leonard Cohen, il cantautore, scrittore e poeta canadese scomparso sette anni fa.
“Dance me to the end of love” derivava dall’aver letto, quindi saputo, che in alcuni campi di sterminio, accanto ai forni crematori, un gruppo di musicisti veniva costretto a suonare mentre era in corso quest’orrore. E quei suonatori erano le persone il cui destino li legava a questo orrore, poiché suonavano le loro musiche tradizionali mentre i compagni di prigionia venivano uccisi e bruciati. Quella musica è il concetto dell’amore “finchè morte non ci divida” (Leonard Cohen)
I due artisti, partendo proprio dalla canzone “Dance me to the end of love” che dà il titolo allo spettacolo, ripercorrono la straordinaria carriera dell’artista ebreo canadese, attraverso una carrellata di canzoni che va dal primo album, “Songs of
Leonard Cohen” del 1967 all'ultimo, pubblicato postumo nel 2018, “Thanks for the dance”, i luoghi e i personaggi diventati leggenda nell'immaginario collettivo: dal “Chelsea Hotel” alle “Sisters of mercy”, da “Suzanne” alle ispirazioni poetiche di Garcia Lorca in “Take this waltz” fino al testamento dell'ultimo album “Thanks for the dance” (“Hineni Hineni, I’m readyu my Lord”) e agli scritti e alle poesie presenti nel Libro della Misericordia e nel Libro del Desiderio.
Insieme a Federico Sirianni e Cristina Meschia, sul palco, la contrabbassista Veronica Perego e la violinista Elisabetta Bosio.
Lo spettacolo ha debuttato in prima nazionale il 17 giugno in occasione del festival Torino Spiritualità, ha girato diversi festival teatrali tra cui il Festival Internazionale di Teatro di Valle Christi, Rapallo ed è stato messo in scena in numerosi luoghi italiani con il contributo delle Comunità ebraiche di zona.