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Unione Industriale VCO: preoccupazione tra le aziende

Preoccupazione tra le aziende del VCO: "caro energia, instabilità politica, inflazione, scenario internazionale complesso. Servono misure urgenti ed efficaci".

Verbania
Unione Industriale VCO: preoccupazione tra le aziende
Giunti al termine della pausa estiva, l’industria nazionale e quella locale continuano a dover far fronte a una situazione complessa: da febbraio il conflitto in Ucraina sta attanagliando il mondo intero, provocando tragiche ripercussioni a livello umanitario e pesanti conseguenze sul mondo economico e produttivo. Gli sconsiderati rincari delle materie prime, a partire dall'energia e dal gas, unitamente alla loro scarsità, stanno creando serie difficoltà ad aziende e famiglie, alle prese anche, come se non bastasse, con una forte crescita dell’inflazione.

Sul prossimo autunno incombe la diffusa preoccupazione derivante dalla riduzione di fornitura di gas dalla Russia, dalla quale l’Italia in particolare e l’Europa in generale ancora dipendono in misura considerevole. In questa situazione di forte incertezza, ulteriormente accentuata nel nostro Paese dall'attuale instabilità politica, l'industria, anche nel nostro territorio, continua ad essere un pilastro strategico per la crescita, lo sviluppo economico, la coesione e il progresso sociale: perché resti tale, è necessario che vengano adottate al più presto misure su fisco, mercato del lavoro, scuola e formazione e che venga implementata la riduzione del cuneo contributivo.

Ancora più urgenti però, saranno le misure utili a contrastare l’emergenza nazionale legata al “caro energia”: i costi energetici sono infatti oramai fuori controllo, la situazione ha raggiunto e varcato, abbondantemente, il limite di sopportazione da parte delle imprese, che corrono rischi enormi e destabilizzanti.

“E' un terremoto economico – afferma il Presidente di Unione Industriale VCO, Michele Setaro - che impone all’Esecutivo di agire immediatamente: aspettare la formazione del prossimo Governo ci farebbe perdere due mesi e non possiamo permettercelo. Finora le imprese, anche nel nostro territorio, sono state capaci e flessibili, tanto da sapersi difendere meglio di altre, ma ora alla nostra Associazione, che sta conducendo un attento monitoraggio della delicata situazione, giungono segnalazioni, da parte delle aziende, di casi di bollette decuplicate, che impongono immediati interventi di sostegno: ci sono i margini per un nuovo decreto mirante a calmierare gli effetti del prezzo del gas. All’estero – prosegue Setaro - dove il rincaro dei costi energetici è analogo al nostro, si stanno adottando misure che portano benefici: aiuti di Stato diretti alle aziende, prezzi amministrati per parte delle forniture, tetti ai prezzi dell’energia elettrica che, oltretutto, dovrebbero essere slegati dal prezzo del gas. Anche nel nostro Paese si potrebbe fare lo stesso: le imprese attendono risposte immediate e atti concreti. E’ già tardi, l’industria non può aspettare ancora”.



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