Dopo tre anni di assoluto silenzio - gli attuali Consigli di Quartiere sono stati eletti nel 2015 e dovevano essere rinnovati nel 2020 - il Sindaco ha dato un segno di vita solo dopo che il nostro gruppo, quattro mesi fa, ha sollevato per l’ennesima volta il problema del rinnovo dei Consigli di quartiere tramite gli organi di informazione. Un'ulteriore prova di quanta considerazione abbia Marchionini per la partecipazione, per i Consigli di Quartiere, per le Commissioni Consigliari e per lo stesso Consiglio Comunale.
Dovrebbe vergognarsi: gli attuali consigli di quartiere sono scaduti da 30 mesi - 30 mesi nei quali in Italia si è votato ripetutamente per le consultazioni amministrative e un referendum costituzionale - eppure il Sindaco non si e' mai preoccupato di affrontare il tema del rinnovo dei consigli di quartiere. Nel suo concetto di democrazia sono solo un problema! E ora a leggere le sue dichiarazioni sembra esserne diventato il paladino!
Abbiamo letto con “grande sorpresa e incredulità” la scomposta e stizzita reazione del Sindaco dopo i lavori del Consiglio Comunale, a commento della revisione del regolamento per le elezioni del Consigli di Quartiere.
Per l'ennesima volta il confronto è stato impedito dalla protervia di un Sindaco che - chiuso alla prospettiva del confronto politico che non vuole sostenere anteponendo sempre la logica dei numeri - ha preferito stravolgere quanto era stato discusso e condiviso nella Conferenza dei capigruppo. E allora a che serve la conferenza dei capigruppo?
In quella sede, infatti, avevamo trovato una condivisione di metodo e di merito sulle decisioni da adottare per la revisione del regolamento per le elezioni dei consigli di Quartiere: il Consiglio Comunale avrebbe dovuto pertanto dare seguito a quanto deciso dalla conferenza dei capigruppo.
Ma al Sindaco, evidentemente, ciò non stava bene: ecco che in Consiglio Comunale ha ritenuto così di buttare all'aria il lavoro già concordato e di imporre con la “legge dei numeri” una delega alla giunta al consiglio stesso una sua specifica competenza, per poi dire che Albertella e la minoranza fuggono dal confronto.
Di fronte all'ennesima manifestazione di ARROGANZA di un Sindaco che non rispetta quanto concordato pochi giorni prima, che non rispetta il Consiglio Comunale e le sue articolazioni, per rispetto dei cittadini che rappresentiamo abbiamo pertanto ritenuto, dopo due ore di inutili discussioni, di abbandonare la seduta.
Dialogo e condivisione: due termini assenti dal vocabolario del Sindaco che conosce solo diktat e imposizioni mediante l’utilizzo dei numeri a sua disposizione. La logica del "voglio, posso e comando" non ci appartiene: siccome non siamo gli zerbini del Sindaco e il Consiglio Comunale non e' il suo scendiletto è nostro dovere denunciare sempre e comunque questi comportamenti del tutto inaccettabili.
Invitiamo il Sindaco ad iscriversi ad un corso accelerato di cultura democratica e di rispetto per le istituzioni, ma purtroppo dubitiamo che possa avere effetto positivo.